Sull’Intelligenza Artificiale

L’I.A. non è il rimedio alla stupidità naturale

 

Intervista di Veronica Rossi per Vita, 11 Settembre 2023

 

Vito

 

Dell’intelligenza artificiale – Ai ci può essere «un uso che riduce la stupidità naturale, un altro che la incrementa». È questo il pensiero di Vito Mancuso, famoso teologo, filosofo e accademico, che parteciperà al Festival del Pensare contemporaneo, kermesse promossa da Fondazione CariPiacenza e Vigevano col Comune di Piacenza e curata da Alessandro Fusacchia in programma a Piacenza dal 21 al 24 settembre. L’incontro che lo vedrà protagonista insieme a Diletta Huyskes, ricercatrice e responsabile advocacy di Privacy network, si terrà venerdì 22 e avrà al centro l’etica nel campo dell’AI.

Professore, lei sostiene che «L’intelligenza artificiale non è il contrario della stupidità naturale». Ci può spiegare questa affermazione?

Io manifesto una sostanziale preoccupazione di fronte all’immensa portata che la tecnologia ha ormai su di noi: quando l’intelligenza artificiale sarà pervasiva si potrà determinare una grande crisi dell’homo sapiens …

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In difesa del vuoto

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Nel giorno in cui tutti ci affanniamo per fare qualcosa di divertente che ci faccia sentire vivi e completi una riflessione sull’importanza di mantenere uno spazio interiore che non è riempito da niente: è lì che nascono i desideri e la creatività.

In difesa del vuoto [PDF]

Alcuni tra i più grandi filosofi hanno sostenuto che l’inizio del pensiero umano prenda origine dalla comparsa improvvisa e meravigliata nella mente di questa domanda: «Perché c’è l’essere, e non il nulla?». Così affermarono Leibniz, Schelling, Heidegger. In questa giornata di agosto, tutto solo nel mio appartamento cittadino, con le strade deserte che regalano un irreale silenzio, io sento sorgere nella mente, con altrettanta repentinità e meraviglia, quest’altra domanda: perché c’è questo vuoto dentro di me? Prendo così a indagare la natura di questo mio vuoto interiore, rivolgendomi a esso come se fosse una cosa viva dentro di me. 

Caro vuoto interiore, ti chiamo “vuoto”, e non “nulla”, perché tu non ti contrapponi all’essere. Il nulla è non-essere, e se c’è lui è impossibile che vi sia l’essere, come decretò Parmenide agli inizi del pensiero occidentale: «L’essere è, e non può non essere; il non essere non è, e non può essere». Tu vuoto, però, non coincidi con il nulla e significativamente i fisici per descrivere la realtà primordiale parlano di “vuoto quantistico”, e dicono che, ben lungi dall’equivalere al nulla che è privo di energia, tale vuoto quantistico possiede una sua peculiare energia e lo descrivono come “stato di energia minima”. Da esso, dicono, talora si producono delle fluttuazioni da cui emergono particelle, e che fu proprio da una fluttuazione di questo tipo che prese origine l’universo. Per cui tutto, caro vuoto, nasce da te …

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Custodire l’identità

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La questione dell’identità tocca una sfera molto delicata, per non dire pericolosa, visto che fu proprio l’identità il nucleo centrale dell’ideologia della Germania nazista: Blut und Boden, insegnavano,”sangue e territorio”, e che ogni discorso sull’identità non deve mai dimenticare tale insegnamento della storia. D’altro lato è altrettanto vero che il sangue e il territorio conferiscono identità, perché altrimenti un testimone non certo sospettabile di nazismo quale Primo Levi non avrebbe potuto scrivere in I sommersi e i salvati: “Uno spirito di ogni popolo esiste (altrimenti non sarebbe popolo); una Deutschtum, una italianità, una hispanidad: sono somme di tradizioni, abitudini, storia, lingua, cultura; chi non sente in sé questo spirito, che è nazionale nel miglior senso delle parole, non solo non appartiene per intero al suo popolo, ma neppure è inserito nella civiltà umana” …

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Torino Spiritualità 2023

Vito Mancuso ospite il 28 settembre a Torino Spiritualità

«I consapevoli del tempo che non torna arrivano vivi alla morte»

Intervista di Francesca Bolino per Repubblica mercoledì, 21 giugno 2023

 

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Torino Spiritualità 2023 [Link]  Torino Spiritualità 2023 [PDF]

«Istruzioni per arrivare vivi alla morte». Sembra un paradosso, ma non è che una buona pratica di vita. Così la intende il teologo Vito Mancuso, che il 28 settembre sarà protagonista di Torino Spiritualità, l’edizione della storica rassegna organizzata dal Circolo dei Lettori e presentata ieri.

Cosa intende per istruzioni?

«Consigli, suggerimenti, riflessioni per acquisire nella pratica della vita di tutti i giorni la consapevolezza che dobbiamo morire. Per non farci sorprendere, per non scappare, non fare finta che non ci sia questo ultimo giorno, vivere nella preziosità del tempo che passa e che non torna più» …

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Chi si accontenta desidera

 

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Chi si accontenta desidera [PDF]

 

Che rapporto c’è tra essere contento e accontentarsi? Nell’accezione comune essere contento significa aver vinto; accontentarsi, invece, significa non aver vinto e accettare il risultato. Se ho vinto, sono contento; se non ho vinto, mi accontento. Di cosa? Di non aver perso, o di aver perso con onore. Dietro l’accontentarsi sembra quindi ci sia sempre una mancata vittoria, una non piena realizzazione del desiderio, che, non del tutto o per nulla contento, mestamente si accontenta. Questo è quanto rivela il linguaggio ordinario, ma le cose stanno veramente così? …

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Il berlusconismo e la sua religione

LA PARABOLA DELL’ATEO DEVOTO CHE CREDEVA SOLO NEL SUO IO

Il berlusconismo ha stabilito il primato del successo personale su qualsiasi tensione verso l’altro. L’applauso è diventato la misura del valore di tutto e i cittadini si sono trasformati in spettatori.

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Il berlusconismo e la sua religione [PDF]

Insegna l’antico proverbio: “De mortuis nihil nisi bonum”, vale a dire: “Di chi è appena morto, o si tace o si parla bene”. Di Silvio Berlusconi io non avrei scritto nulla, non avendo per parte mia molto di buono da riconoscergli, laddove “buono” lo intendo nel senso radicale del termine che rimanda al Bene in quanto sommo valore che coincide con la Giustizia e la Verità (concetti che scrivo al maiuscolo per indicare la loro superiorità rispetto al mero interesse privato). Se però, ciononostante, ne scrivo, è per cercare di mettere a fuoco la frase del cantautore Gian Piero Alloisio, talora attribuita a Gaber (cito a memoria): “Non temo Berlusconi in sé, ma il Berlusconi che è in me”. Non parlerò quindi di Berlusconi in sé, bensì del Berlusconi in noi, convinto come sono che quanto dichiarato da Alloisio valga per milioni di italiani, forse per tutti noi, che portiamo al nostro interno, qualcuno con gioia, qualcun altro con fastidio o addirittura con vergogna, quella infezione che è, a mio avviso, il “berlusconismo” …

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Globalizzazione e religioni

Il modello dei nostri giorni è l’uomo che più guadagna e spende tanto più vale, altrimenti non avremmo stipendi così bassi per gli insegnanti e così alti per gli influencer. 

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Le religioni, soprattutto il cristianesimo e l’islam, hanno da sempre sognato di globalizzare il mondo riconducendolo alla loro obbedienza, nel frattempo però il mondo è stato globalizzato dall’economia. E il raggiungimento del sogno delle religioni da parte dell’economia ha portato inevitabilmente con sé un nuovo paradigma etico e antropologico, perché nelle menti contemporanee l’economia non è più solo una scienza che analizza la produzione della ricchezza e le altre questioni connesse, non è più per nulla solo una scienza come la fisica, ma, esattamente come la religione, è diventata anche una morale. Di più: è la morale vincente, il modello normativo, il canone. È il vero e proprio Nuovo Testamento della società moderna, il cui trionfo produce la seguente metamorfosi: dalla religione di Dio alla religione dell’Io …

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Intelligenza artificiale e stupidità naturale

Oggi non sappiamo cosa sia la nostra essenza e non sappiamo proteggerci. Alla “sapientia” non servono macchine, ma silenzio, studio e amore del vero

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Spesso un fenomeno lo si capisce analizzando il suo opposto e così, ragionando sull’intelligenza artificiale, è utile considerare la stupidità naturale. Lo faccio alla luce di due pagine straordinarie del teologo protestante Dietrich Bonhoeffer scritte poco prima di essere arrestato dalla Gestapo (due anni dopo verrà impiccato per ordine di Hitler) e proprio nello stesso anno, il 1943, in cui due studiosi americani (McCulloch e Pitts) progettavano il primo neurone artificiale. Per Bonhoeffer la stupidità è “un nemico più pericoloso della malvagità” perché, mentre contro il male è possibile protestare e opporsi con la forza, contro di essa non si hanno difese, le motivazioni non servono a niente, dato che lo stupido è tale esattamente perché si rifiuta a priori di prendere in considerazione argomenti che contraddicono le sue convinzioni. Lo stupido, a differenza del malvagio, è soddisfatto di sé. Tentare di persuaderlo con argomentazioni è insensato, può essere anche pericoloso. Da qui un’acquisizione essenziale: la stupidità riguarda “non l’intelletto, ma l’umanità di una persona”. Ci sono uomini molto dotati intellettualmente che sono stupidi, e altri intellettualmente inferiori che non lo sono affatto …

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Laicità, un equilibrio difficile che affonda le radici nella storia

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Laicità [PDF]

Lo Statuto Albertino, cioè la Costituzione che resse il Regno di Sardegna dal 1848 e poi l’Italia unita dal 1861 fino alla Repubblica, all'art. 1 recitava così: “La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi”. La stessa impostazione si ritrova in altre Costituzioni di quel fatidico 1848, come lo Statuto del Granducato di Toscana e la Costituzione del Ducato di Parma. La prospettiva è invece più intollerante nell’art. 3 della Costituzione del Regno delle Due Sicilie, sempre dello stesso anno: “L’unica religione dello Stato sarà sempre la cristiana cattolica apostolica romana, senza che possa mai essere permesso l’esercizio di alcun’altra religione” (art. 3). Infine nella Costituzione della Repubblica Sociale del 1943 si legge: “La religione cattolica apostolica e romana è la sola religione della Repubblica Sociale Italiana” (art. 6) …

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