Il Coraggio e la Paura

Garzanti 2020

Il Coraggio e la PauraIl coraggio è l'antidoto della paura, ed è con il coraggio che riusciremo a essere migliori.

"La conoscenza di sé passa attraverso la conoscenza delle proprie paure. Scopri che paure hai e scoprirai chi sei”.

La paura è l’emozione che più di altre sta segnando in profondità questi giorni: ci toglie il respiro, ci costringe sulla difensiva e al contempo ci rende istintivamente più aggressivi. Ma avere paura, suggerisce Vito Mancuso, non è sempre un’esperienza totalmente negativa, e nelle situazioni estreme sa far emergere con più chiarezza la verità su noi stessi: è solo infatti quando realizziamo di essere incatenati che possiamo intraprendere il percorso verso l’autentica libertà. Riscoprendo la secolare saggezza che accomuna la grande spiritualità orientale, la filosofia classica e gli insegnamenti della tradizione cristiana, Mancuso dimostra che il contatto con il pericolo può farci comprendere chi siamo: una mente impaurita, senza dubbio, ma in potenza anche un cuore che supera il timore, ed è capace di conoscere e poi sconfiggere con il coraggio i pericoli della realtà. Noi siamo paura, ma possiamo diventare coraggio e riuscire così a essere migliori.


Informazioni bibliografiche sul libro: Il Coraggio e la Paura; Autore: Vito Mancuso; Editore: Garzanti; Collana: Saggi. Data di Pubblicazione: giovedì 11 Giugno ‘2020 – Genere: etica ISBN-10: 8811816475 ISBN-13:  9788811816478


"Contro la paura non serve coraggio ma saggezza" di Michela Marzano – Repubblica

«E' sbagliato pensare che il coraggio sia sempre solo positivo, così come è sbagliato pensare che la paura sia sempre solo negativa. Non c’è niente al mondo che sia sempre positivo o sempre negativo.L’acqua è la fonte della vita ma può diventare alluvione, il fuoco ci scalda ma si trasforma in incendio, l’aria ci tiene in vita ma come uragano semina morte, la terra ci nutre e la chiamiamo madre però a volte trema e si fa terremoto. Quanto detto dei quattro elementi della fisica antica vale per ogni altra realtà». L’ultimo saggio del teologo e filosofo italiano Vito Mancuso, Il coraggio e la paura, è consacrato alla conoscenza di sé — tema ricorrente negli studi e scritti di Mancuso — attraverso il prisma delle nostre paure. L’idea del pamphlet, come spiega l’autore, nasce d’altronde in un momento in cui l’Italia, ancora in Fase 1, era paralizzata dalla paura, e Vito Mancuso era intervenuto sulla stampa scrivendo commenti e rilasciando interviste. Come affrontare la paura? Cos’è il coraggio?

A partire da Aristotele, coraggio e paura sono sempre stati pensati ed elaborati assieme. Per l’autore dell’Etica Nicomachea, la virtù del coraggio si comprende infatti solo a partire da un’analisi di quest’emozione. Non è coraggioso chi afferma di non aver mai paura — è soloun temerario, ossia un irresponsabile: non rendendosi conto delle minacce, rischia infatti di mettere in pericolo se stesso e gli altri — ma chi, consapevole delle difficoltà e delle minacce, sceglie di affrontare il pericolo attraversando la paura che prova, utilizzandola come stimolo, facendone il perno su cui appoggiarsi. Non è affatto ad Aristotele, però, che si rifà Vito Mancuso nel proprio libro. Al teologo interessa intrecciare la spiritualità orientale, la filosofia classica e gli insegnamenti della tradizione cattolica, e spostare così l’asse dal coraggio alla saggezza. Spaziando da Epicuro a Thich Nhat Hanh, e passando attraverso Omero, Pascal, Leopardi, Wittgenstein, san Francesco, e Buddha, la tesi di Mancuso è che solo la saggezza può permetterci di superare panico e ansia. Una saggezza che si ancora all’istinto di sopravvivenza e al senso del dovere, ma anche al riconoscimento sociale e all’esempio ricevuto. Una saggezza, soprattutto, che inizia con l’elaborazione delle informazioni che si ricevono dal mondo, va avanti quando si fa lo sforzo di toccare la propria interiorità nella solitudine e nel raccoglimento, e diventa coscienza morale quando si giunge a «distinguere se stessi dal proprio comportamento, due in uno, un po’ come quella bilancia per la pesatura dell’anima della psicostasia di cui parlavano gli antichi egizi ». A differenza del coraggio che, per Mancuso, è caratterizzato dalla forza di volontà, la saggezza è invece il frutto del «lavoro dell’intelligenza luminosa, calma e benevola». Sono numerosi i passaggi in cui il teologo insiste sulla quantità di energia libera che si muove in ciascuno di noi e che ci rende vivi: è su quest’energia che ci si deve basare per attraversare la paura, non solo quella che si è scatenata durante la pandemia, ma anche tutte quelle paure che c’erano già prima. Per Mancuso, spetta a ognuno di noi il compito di interrogarsi su quali siano le proprie paure — «Una cosa è certa: la conoscenza di sé passa attraverso la conoscenza delle proprie paure»—al fine di distinguerle e superarle. Fermo restando che la meta è la stabilità interiore, e che per raggiungere questa meta dobbiamo affrontare con coraggio — questa volta sì, il coraggio è necessario — il compito di conoscere, ripulire e trasformare noi stessi.
Il messaggio che Vito Mancuso vuole in fondo trasmettere attraverso Il coraggio e la paura è quello del cambiamento: se vogliamo riprenderci in mano la nostra vita, dobbiamo cambiare, o almeno far di tutto affinché il cambiamento sia possibile; è solo quando la sapienza e la scienza torneranno a essere strettamente connesse nella società e nella vita di ognuno di noi, infatti, che sarà possibile scacciare le emozioni negative che ci impediscono di inoltrarci nel mare aperto dell’esistenza: «Ogni giorno così: rottura di simmetria e ricomposizione di simmetria, martello e cazzuola, forbici e colla. È la ricerca di armonia, è la vita come danza sulle pendici di un vulcano».