Prossimi appuntamenti con Vito

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Associazione Culturale CASA ALTA, mercoledì 11 dicembre ore 21:00

DESTINAZIONE SPERANZA, presentazione del libro di Vito Mancuso con la partecipazione dell’autore. Info casa.alta@virgilio.it – Incontro su Zoom: https://us02web.zoom.us/j/85934224431

Casa Alta Evento Online 11..12.24 [PDF]

Mancuso - evento online - 11 dicembre


FIRENZE giovedì 12 dicembre 2024 Cenacolo di Santa Croce Piazza Santa Croce 16, ore 18:00

UBI CONSISTAM? Sulla meraviglia dello stare. Dialogo tra Vito mancuso e Marco Vannini. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

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SPOLETO (PG) venerdì 13 dicembre Teatro Caio Melisso Piazza del Duomo 4, ore 21:00

Vito Mancuso Lectio Magistralis: «Destinazione Speranza». «La Speranza è una forza interiore che non ti fa abbattere sulla realtà, quando la realtà è tanto problematica da apparire negativa». Con la collaborazione di Rossano Pastura. Ingresso gratuito con prenotazione.

Eventbrite [Link]

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IVREA sabato 14 dicembre Auditorium Liceo Classico Carlo Botta Corso Re Umberto, 37 ore 17:30

Vito Mancuso: Destinazione Speranza. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Evento organizzato da Libreria Mondadori Ivrea, in collaborazione con il Rotary Club Ivrea e il liceo “Carlo Botta”.

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Ivrea

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In difesa dell’amore di sè

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Volerci bene con misura ci aiuta nelle relazioni con gli altri e migliora il nostro senso di realtà. Non ha a che fare con il narcisismo che invece è un sentimento ottuso di fierezza, vanità e insicurezza.

In difesa dell'amore di sè [PDF]

Per essere compreso nella sua essenza il mito di Narciso richiede di venire accostato al mito di Eco. Narciso ed Eco rappresentano infatti i due estremi dell’amore: l’amore di sé che ignora completamente l’altro, e l’amore dell’altro che ignora completamente sé. Qual è la forma peggiore?  Narciso era bellissimo e coloro che l’incontravano, femmine e maschi, giovani e adulti, se ne innamoravano, ma egli respingeva sempre tutti. Eco, che era stata punita da Era con la privazione della possibilità di parlare se non ripetendo le ultime parole ascoltate (da qui il nome eco per il fenomeno acustico del ripetersi di un suono), un giorno vide Narciso e, come tutti, se ne innamorò. A causa della sua condizione però il dialogo produsse una serie di equivoci, fino a quando lei gli andò incontro per abbracciarlo ma lui si ritrasse sdegnato dicendole: “Toglimi le mani di dosso! Vorrei morire piuttosto che darmi a te!”. La povera Eco poté solo rispondergli “darmi a te” e scappò via in preda a una vergogna che la consumò progressivamente facendo rimanere di lei solo la voce …

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Le strade verso la pace interiore

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Costruire sistemi di rapporti autentici e armoniosi, con gli altri e con noi stessi. E coltivare il legame tra bellezza e spiritualità, generando energia positiva, attraverso la creatività, l’introspezione e la meditazione, nel tentativo di convivere con il caos che ci circonda e tracciare nuove strade verso la pace interiore. Intervista a Vito Mancuso RSI cultura di Michela Daghini

RSI Cultura [Link]

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Ridere di Dio

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CHARLIE HEBDO, LA DERISIONE DEL DIVINO E LA MALATTIA SPIRITUALE DELL’UOMO MODERNO

La risata ha un valore liberatorio, benefico, ma può essere legata anche ad aggressività, violenza, fino al bullismo. Prendere in giro Dio nasce dalla disperazione di chi ha perso la possibilità di sperimentare il senso del mistero.

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Ridere di Dio [PDF]

NOTA PREVIA. Come giustamente mi è stato fatto notare da alcuni lettori che ringrazio per la loro attenzione, il mio articolo contiene un’inesattezza linguistica in quanto il termine usato da Dante nel passo del Convivio da me citato, cioè “corruscazione”, significa sì manifestazione luminosa come ho scritto, o ancora meglio “lampeggiamento”, “bagliore di luce”, come scrive l’Enciclopedia dantesca, ma non ha nulla a che fare con “corrugamento”, come invece io ho scritto nell’articolo. Se avessi avuto a disposizione l’Enciclopedia dantesca e gli altri strumenti della mia biblioteca, credo che non sarei incorso nell’errore, ma non è stato questo il caso quando lavoravo a questo articolo, scritto di fretta dietro sollecitazione del direttore durante un tour di conferenze in una stanza d’hotel poco prima di prendere il treno. Gli errori, in ogni caso, sono errori ed è bello, per quanto sempre un po’ doloroso, riconoscerli ed emendarli, come sto facendo ora. Rimane comunque del tutto intatta la sostanza contenutistica dell’articolo che per questo ripropongo qui tale e quale. Vito Mancuso


Volendo considerare la questione del concorso satirico su Dio bandito da Charlie Hebdo dal punto di vista filosofico, occorre dire che i concetti in gioco sono due: il nostro ridere e il nostro rapporto con il divino (non necessariamente con il Dio unico dei monoteismi, ma con il divino; ovvero l’alto mistero che gli esseri umani da sempre hanno avvertito rispetto al loro esistere su questo pianeta) …

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Liberi di Vivere

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VITO MANCUSO – LIBERI DI VIVERE

Il senso delle cose oltre la finitezza della vita

«Se esiste un’anima, o comunque la si chiami, è al suo servizio che ho scritto questo libro» Vito Mancuso

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Tutti siamo a conoscenza del fatto che dobbiamo morire, ma lo sappiamo veramente? Negli anni facciamo esperienza della morte, della malattia, della vecchiaia: ma quanto siamo consapevoli che la vita che ha avuto inizio con noi — come tutto ciò che ha inizio in un tempo e in uno spazio — avrà una fine? Eppure senza questa consapevolezza non possiamo avere percezione della nostra stessa dimensione e condurre una vita libera, da individui liberi. È un paradosso: se non sappiamo la morte, non sapremo vivere. Vito Mancuso ci accompagna in una intensa riflessione su cosa significa accettare la finitezza dell’essere anche quando le domande restano senza risposta e la ricerca di un senso appare impossibile. Indipendentemente da come ognuno veda il dopo o concepisca l’eternità, che creda nelle fede religiosa, nel destino o nella fatalità, queste pagine — spirituali, ma non dogmatiche — segnano tracce per comprendere la preziosità della vita e viverla nella coincidenza di etica ed estetica, del bello e del bene. Perché solo se siamo bellezza, e produciamo bellezza, possiamo avere consolazione di fronte all’idea della fine.

Autore: Vito Mancuso Editore: Il margine (Trento) Collana: Annurca Anno edizione: 2024 in commercio dal 15 novembre 2024 Pagine: 80 – Brossura – EAN:9791259821393

Feltrinelli [Link] IBS [Link] Erickson [Link]

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Il Dono della Gioia

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VITO MANCUSO – IL DONO DELLA GIOIA

in libreria per Garzanti editore dal 5 novembre 2024

Mancuso - Il dono della gioia

La bellezza è invenzione o scoperta? La libertà esiste davvero? Come imparare a provare un senso di meraviglia davanti a ciò che ci circonda? E da dove trarre la forza di svincolarci da quei pregiudizi e da quelle abitudini che ci impediscono di costruire un rapporto autentico con gli altri e con noi stessi? Nel rispondere a queste e a molte altre fondamentali domande, Vito Mancuso paragona l’esistenza a un esperimento che potrà considerarsi riuscito soltanto se saremo in grado di far nascere dentro di noi la gioia di vivere. Saper assaporare la meraviglia di essere vivi e generare bellezza dentro e fuori di noi è infatti «il sigillo dell’essere umani»: solo a partire da questa consapevolezza potremo trovare il coraggio di essere chi siamo e di condurre una vita autentica. Il dono della gioia riunisce tre libri fra i più amati di Mancuso (Non ti manchi mai la gioia, La via della bellezza, Il coraggio di essere liberi), accomunati dal medesimo intento: proporre a lettrici e lettori una vera e propria filosofia di liberazione spirituale che spieghi in modo concreto come rendere l’esistenza di ciascuno di noi un’opera d’arte.

Vito Mancuso Il dono della gioia – ISBN 978881101532 Casa Editrice Garzanti, saggi 448 pagine cartonato. Prezzo di questa edizione cartacea 22,00€

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Il metodo Kant

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Il nuovo libro del filosofo teologo dedicato alle domande di Kant sul significato profondo dell’esistenza umana. Solo la cultura ci aiuta ad arricchire la nostra interiorità.

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Il metodo Kant

Per ognuno di noi la vita ha una direzione orizzontale e una direzione verticale. La direzione orizzontale riguarda la natura e la storia dentro le quali ci ritroviamo inseriti e che ci trasportano in avanti come un interminabile tapis roulant. La direzione verticale riguarda noi stessi nella nostra singolarità, dal giorno in cui siamo nati fino al giorno in cui moriremo scomparendo dal tapis roulant della natura e della storia che in nostra assenza continuerà a scorrere imperterrito esattamente come aveva fatto prima del nostro arrivo. 

Le domande, a questo punto, sono due. La prima: che senso ha il continuo scorrere in avanti dell’interminabile tapis roulant della natura e della storia? C’è un fine che lo guida, uno scopo, una tensione verso una meta, o è solo un meccanismo insensato, un gioco beffardo con qualche risata e qualche guizzo di intelligenza, ma il cui unico vero risultato complessivo è solo un mare di lacrime e di sangue? …

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Destinazione Speranza

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VITO MANCUSO – DESTINAZIONE SPERANZA 

in libreria per Garzanti editore il 15 ottobre 2024

Mancuso - Destinazione speranza

Vito Mancuso Destinazione Speranza [PDF]

In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l’uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: «Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Vito Mancuso ci guida alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull’avvenire, Destinazione Speranza rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.

 ISBN: 8811010624 – Casa Editrice: Garzanti – Pagine: 288 – Data di uscita: 15-10-2024 – Edizione cartacea 18,00€

Garzanti [Link]  Feltrinelli IBS [Link]  Il Libraio [Link]

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Capisco Martina il corpo tortura

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Secondo il teologo, la donna triestina di 49 anni, tetraplegica, ha ragione. Ha denunciato l'azienda sanitaria dopo i no al suicidio medicalmente assistito.

Intervista di Valeria Pace a Vito Mancuso 

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Capisco Martina Il corpo tortura [PDF]

Rispettare la sacralità della vita, compito che ogni persona di retta coscienza deve sentire come proprio, significa rispettare la sacralità della libertà, che è il luogo dove il vivere si manifesta nel modo più intenso. Il filosofo e teologo Vito Mancuso non ha dubbi, è d'accordo con Martina Oppelli, l'architetta triestina di 49 anni resa tetraplegica dalla sclerosi multipla che chiede di poter accedere al suicidio medicalmente assistito, e dopo i ripetuti dinieghi ha scelto di denunciare l'azienda sanitaria (Asugi) per tortura … 

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La nazionalità non fa i cittadini. I popoli nascono dalla cultura.

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Nessuno Stato può "fare" esseri umani affermando la propria ideologia. Solo i regimi autoritari hanno sostenuto la coincidenza tra Stato e nazione

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Nazionalità [PDF]

 

“Fatta l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”, si dice che dichiarò Massimo D’Azeglio all’indomani della proclamazione dello Stato unitario nel 1861. Da allora il processo del “fare” gli italiani non è mai terminato e giustamente la politica in questi giorni sta discutendo sulla sorgente che conferisce a un essere umano lo stato giuridico di cittadino italiano. Il tema è urgente, anzi improcrastinabile, sia perché direttamente riguarda molte persone che vivono in Italia che non sono cittadini italiani e lo vorrebbero essere, sia perché indirettamente riguarda tutti gli attuali cittadini italiani in quanto chiarificatore (in questi tempi così confusi) della loro identità. Cosa significa essere cittadini italiani? In che modo “si fanno” gli italiani? Per essere un cittadino italiano è necessario essere di nazionalità italiana? Qual è il rapporto tra cittadinanza e nazionalità?

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Il vero problema non è il patriarcato ma il culto della forza di cui siamo schiavi

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In piazza gli slogan contro l’uomo al centro della società, ma la radice del male è la venerazione del potere. Quella che aveva Margaret Thatcher e non Gandhi. A uomini e donne dico: l’unica liberazione è la cultura. 

Il vero problema non è il patriarcato [PDF]

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L’altra sera, invitato da mia figlia, ho partecipato con lei e il suo ragazzo alla manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata a Bologna da “Non Una di Meno”. C’erano diverse migliaia di persone, per lo più giovani, in maggioranza donne, ma anche noi uomini non eravamo pochi, ho persino intravisto alcuni signori definibili, come me, “di una certa età”. Cartelli, fischietti, alcune trombe, qualche pentola e relativi cucchiai, insomma le solite cose usate da sempre nelle manifestazioni per fare baccano e farsi notare. Di nuovo, per lo meno per me, c’erano le chiavi di casa, agitate da molte ragazze per simboleggiare con il loro tintinnio che neppure in casa si sentono sicure. Le agitava anche mia figlia, però con l’altro braccio si stringeva a me, quindi quel suo gesto non mi preoccupava. Al di sopra ovviamente svettavano gli slogan, gridati con forza e passione dalle giovani donne. Il più ripetuto era il seguente: “Lo stupratore / non è malato, / è figlio sano / del patriarcato” …

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Intervista a Gariwo MAG

MANCUSO: «PER SALVARCI DOBBIAMO CREARE UNA BARRIERA TRA NOI E LA CATTIVERIA MONDO»

Intervista di Bianca Senatore, 25 ottobre 2024

Vito M

Gariwo MAG [Link]

Ascoltiamo una notizia alla radio, leggiamo un giornale e poi usciamo, di corsa nel traffico. Un clacson suona, l’autobus è affollato, c’è uno che impreca. Corriamo in giro, leggiamo dell’ennesimo omicidio, malediciamo qualcuno perché sui social abbiamo letto che… E poi torniamo a casa, la stanchezza, lo stress, un magone nel petto. Quante volte accade? Quanto della negatività del mondo ci avvelena quotidianamente? Alla fine, quel che resta è una sensazione di smarrimento e di paura, come se il mondo dovesse finire da un momento all’altro, tra guerre, crisi climatiche e migrazioni. Eppure, non è così. L’unica cosa da fare, quindi, è tirare un respiro per poi focalizzarsi su sé stessi. Non è difficile e ce lo spiega il filosofo Vito Mancuso.

In questi tempi difficili che stiamo vivendo come ci può aiutare l’etica?

L'unica possibilità che abbiamo per non diventare difficili anche noi, come lo sono questi tempi, è di porre una barriera tra noi e la difficoltà di questi giorni. Difficoltà che si chiama cattiveria, tensione, aggressività. E la barriera che noi poniamo tra la cattiveria di questi tempi e noi stessi si chiama etica. Etica significa giustizia interiore, ricerca di armonia, ricerca del bene e non dell'interesse immediato. L’etica trasforma una persona negativa non dico in un amico, ma perlomeno in una persona non ostile. Questo vuol dire etica. Considerato i tempi che viviamo, chi non fa così soccombe. L’unica soluzione, come dicevo prima, è creare una specie di fossato, come nei castelli medievali, tra sé stessi e la cattiveria. Per isolarsi da questa specie di onda nera che arriva e che può sommergere tutti. Ci si aiuta così. Chi non lo fa, viene travolto dalla marea nera, è in balia di questo spirito. E molti lo sono già, purtroppo. Lo si capisce parlando con le persone, andando in giro, guidando nel traffico. Siamo diventati tutti tendenzialmente più aggressivi e rissosi, senza empatia …

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Kant e il legno storto dell’umanità

SIAMO COME LEGNI STORTI FIN DALLA NOSTRA RADICE. ANIMALITÀ E INDIVIDUALISMO REGNANO SULL’UMANITÀ

Il testo è la prima parte della lectio a Torino Spiritualità, domenica 29 settembre 2024

Immanuel-Kant-Philosopher

Kant e il legno storto dell'umanità [PDF]

 

Kant non era il tipo che si usa definire ottimista nel senso usuale di chi è sempre felicemente pronto a dichiarare sorridendo “tutto andrà bene”. Nel 1784 riflettendo sulla storia scrisse: “Da un legno storto, come è quello di cui l’uomo è fatto, non può uscire nulla di interamente diritto”. Qualche anno dopo, nel 1792, scrisse un saggio sul male radicale intendendo con l’espressione “male radicale” quello che attiene alla nostra “radice” e sostenendo che la tendenza al male “è strettamente intrecciata con la natura umana”: vi è “radicata”. Nel saggio Per la pace perpetua del 1795 vi sono espressioni che ricordano il cupo pessimismo di Hobbes: “Lo stato di pace tra esseri umani che vivono l’uno accanto all’altro non è uno stato di natura, il quale è piuttosto uno stato di guerra”. E ancora: “I popoli, in quanto Stati, possono essere giudicati come individui che, nel loro stato di natura (cioè nella loro indipendenza da leggi esterne), si ledono l’un l’altro già solo per il fatto di essere vicini”. Nell’Antropologia del 1798 scrisse che “l’animalità resta sempre, nelle sue manifestazioni, anteriore e, in fondo, più potente della pura umanità”; e che “la volontà individuale è sempre pronta ad aprire le ostilità coi suoi vicini”. Aggiunge inoltre che “la follia ha una parte ancora maggiore della cattiveria nei tratti caratteristici della nostra specie”, per concludere che è proprio per questo che tutti noi diffidiamo gli uni degli altri: “Nella nostra razza tutti ritengono saggio stare in guardia e non scoprirsi interamente”. Ma come spiegare questa nostra oscura situazione? Perché siamo fatti così male? 

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