Gesù e Cristo

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Gesù e Cristo

VITO MANCUSO – GESÙ E CRISTO

in libreria per Garzanti editore da martedì 11 novembre 2025

Gesù nacque a Nazaret, Cristo a Betlemme. Gesù aveva un padre terrestre, Cristo era il Figlio Unigenito del Padre celeste. Gesù aveva quattro fratelli e un numero imprecisato di sorelle, Cristo era figlio unico. Gesù denunciava le ingiustizie, Cristo toglieva il peccato del mondo. Gesù morì gridando la sua disperazione, Cristo la sua vittoria. Se nessuno di noi ha incontrato Gesù, tutti noi abbiamo però incontrato Cristo. Chi fu dunque Gesù, e chi Cristo? E di chi parliamo quando ci riferiamo a Gesù-Cristo? Se già in precedenza Vito Mancuso aveva indagato il ruolo di Gesù come maestro di vita spirituale, accanto ad altri tre grandi maestri dell’umanità – Socrate, Buddha e Confucio –, ora in quest’opera capitale e innovativa raccoglie le ricerche e le riflessioni di una vita, dimostrando come la fede cristiana sia il frutto di una tradizione che, a partire da fatti documentati, si è a poco a poco arricchita di nuovi significati e di nuovi simboli. Mancuso non si limita tuttavia a districare la Storia (Gesù) dall’Idea (Cristo), ma arriva a riconoscere come, lungi dall’essere incompatibili tra loro, esse rappresentino due dimensioni costitutive di ognuno di noi. Se infatti la dottrina di cui il cristianesimo istituzionale è portavoce appare ormai insostenibile, è vero però che dell’unione di queste due dimensioni noi abbiamo bisogno, oggi più che mai: proprio nella loro distinzione e nella loro integrazione consiste il duplice scopo, storico e teologico, di questo libro.

ISBN: 8811016444 – Casa Editrice: Garzanti – Pagine: 768 – Data di uscita: 11-11-2025

Il Libraio.it [Link]

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Prossimi appuntamenti con Vito

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VIAREGGIO (LU) domenica 9 novembre Teatro Eden

Nell’ambito del Festival Culturale MèLosMente2025, La Potenza del Desiderio, incontro con il prof. Vito Mancuso:

«Desiderio di pace e di Verità».

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BOLOGNA lunedì 10 novembre, Mug Via Emilia Levante 9/F, ore 10:00

Nell’ambito del Convegno «L’importanza di guardarsi negli occhi e del dialogo umano», intervento del prof. Vito Mancuso: «Umano troppo umano, spunti al di là di un’utopia».

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GENOVA mercoledì 12 novembre, Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale ore 17:45 

Prima presentazione nazionale del nuovo libro «Gesù e il Cristo« (Garzanti).

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RIVOLI (TO) giovedì 13 novembre, Sala Consiliare Villa Cane D’Ussol Via Capra 27, ore 21:00

Nell'ambito di «Rivolibri una Città che Legge», presentazione del nuovo libro: «Gesù e Cristo» Garzanti editore.

Info e prenotazioni: 011 9532152 – rivoli@ubiklibri.it

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AREZZO sabato 15 novembre Circolo Artistico Corso Italia 108, ore 21:00

Presentazione del nuovo libro «Gesù e Cristo» Un viaggio tra fede, storia e teologia.

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MILANO domenica 16 novembre, Teatro Franco Parenti Via Pier Lombardo 14 ore 19:00

Nell’ambito di BookCity2025 Milano dal 10 al 16 novembre, il prof. Vito Mancuso parteciperà all'evento conclusivo del Festival assieme a Javier Cercas. Incontro intitolato: «La Religiosità in un mondo senza Dio», due visioni del mondo, apparentemente opposte, si incrociano in un dialogo che affronta una delle grandi questioni del nostro presente. A guidare e stimolare il confronto sarà la giornalista e scrittrice Agnese Pini.

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BOLOGNA martedì 18 novembre MAST.Auditorium Via Speranza, 42 ore 18:30

Il prof. Vito Mancuso presenta il suo nuovo libro «Gesù e Cristo» (Garzanti).

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TRENTO mercoledì 19 novembre Sala della Filarmonica Via Verdi 30, ore 20:30

Conversazione d’autore con il prof. Vito Mancuso: «Non ti Manchi mai la Gioia», assieme alla giornalista Fausta Slanzi.

Ingresso libero con prenotazione.

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SAN BONIFACIO (VR) lunedì 24 novembre Sala Civica Barbarani Via Marconi, ore 20:45

Vito Mancuso presenta il suo ultimo libro «Gesù e Cristo» Edizioni Garzanti.

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VIGNOLA (MO) martedì 25 novembre Teatro Cantelli – via J. Cantelli ore 21:00

Nell’ambito di «Se a Vignola d'inverno 2025» il prof. Vito Mancuso presenta il nuovo libro «Gesù e Cristo». Evento a ingresso libero e gratuito senza prenotazione.

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MILANO venerdì 12 dicembre Teatro del Borgo ore 20:30

Lectio Magistralis del prof. Vito Mancuso dal titolo «Mito e Filosofia. Il Mito tra Illusione e Verità». Una riflessione profonda sul rapporto tra racconto simbolico e ricerca della verità».

Vivaticket [Link]

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UDINE domenica 11 gennaio 2026 Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 11:00

Lectio del prof. Vito Mancuso: «I quattro maestri tra oriente ed occidente: Socrate, Buddha, Confucio e Gesù». 

Prevendita biglietti al numero 0432-248418

Udine 23 novembre


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Sul Vuoto

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Sul Vuoto [PDF]

Il primo istintivo orizzonte dentro cui la mente comincia a pensare non è quello cognitivo con le categorie di vero e di falso; non è neppure quello etico-giuridico con le categorie di giusto e di ingiusto; è piuttosto l’orizzonte naturale con le categorie di buono e di cattivo, il medesimo che applichiamo davanti a un cibo o a un odore. Noi, prima di essere una mente che pensa e ragiona, siamo un corpo che vuole vivere, siamo vita che desidera sussistere e che per questo ha nell’istinto di conservazione la propria logica primaria …

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Intervista a Gariwo MAG

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LA DEMOCRAZIA NASCE DA DENTRO: SERVE UN LAVORO INTERIORE PER TORNARE AL DIALOGO

Bianca Senatore conversa con il teologo Vito Mancuso

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I temi di cui abbiamo discusso con il teologo, filosofo e scrittore Vito Mancuso saranno al centro del prossimo GariwoNetwork, l’appuntamento annuale di tutta la rete del Giardini dei Giusti. Ci vediamo a Milano dal 27 al 29 novembre. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del Muro di Berlino sta accadendo, nel mondo, qualcosa di inaspettato per chi ha creduto che i valori della democrazia, del dialogo, della pace e della nonviolenza fossero garantiti. Invece, le nuove immagini delle autocrazie del XXI secolo, che perseguitano e mettono a tacere ogni voce differente, così come il clima di odio e di contrapposizione che si percepisce sulla scena pubblica, ci fanno capire come si sta perdendo il gusto e il richiamo ai fondamenti della democrazia. Si apre così la carta della Democrazia che Gabriele Nissim presenterà al prossimo GariwoNetwork. Proprio su questa carta, sulla democrazia, la sua crisi e gli strumenti per ricostruirla, abbiamo deciso di avviare una discussione e un dialogo con varie personalità. Oggi ne parliamo con il teologo, filosofo e scrittore Vito Mancuso.
 

Sembra che la gente abbia perso il gusto del dialogo. Ama contrapporsi, come se ognuno fosse portatore della verità assoluta. Secondo lei come possiamo ricostruire la dimensione del dialogo?

Anzitutto capendo. Il primo fondamentale compito della mente, di fronte a ogni situazione è discernere e andare a individuare le radici dei fenomeni. Prima di capire come ricostruire il dialogo, quindi, dobbiamo comprendere cosa ha causato questo stato di cose. E la mia risposta è la paura. Non paura di una cosa specifica, di un evento particolare, ma di qualcosa di più profondo: quel timore indistinto che si prova di fronte al futuro ignoto. Per me è questo ciò che contrassegna la psiche contemporanea: uno spaesamento, un'incertezza, un vuoto di prospettive positive. Insomma, uno spavento, siamo tutti profondamente terrorizzati. E penso che proprio questo generi un'ansia persistente. È come avvertire una specie di basso persistente, come il basso continuo della musica di Bach. Ecco, qui ci sono questi tamburi che continuamente battono dentro di noi e sono tamburi di guerra, che ci fanno risuonare dentro il vuoto, il nulla …

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Il premio Rhegium Julii 2025 al prof. Vito Mancuso

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Avvenire di Calabria [Link]

Al prof. Vito Mancuso, filosofo teologo, il PREMIO INTERNAZIONALE RHEGIUM JULII 2025. Un riconoscimento della sua capacità di elevare il discorso teologico a servizio dell’essere umano e della comunità globale, rafforzando i legami tra cultura, spiritualità e responsabilità civile.

La consegna dei Premi Rhegium Julii del 2025 coinciderà con la chiusura delle iniziative annuali. E si terrà venerdì 7 novembre prossimo, presso Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria alla presenza di autorità di Governo nazionali, regionali e locali e della RAI.

LE MOTIVAZIONI DEL PREMIO

Il Premio internazionale al Prof. Vito Mancuso – si legge nella motivazione della giuria presieduta dal giornalista Roberto Napoletano – è stato conferito per il suo straordinario contributo al pensiero teologico contemporaneo.
Figura eminente nel panorama filosofico-teologico europeo, il prof. Mancuso ha saputo coniugare la profondità della riflessione speculativa con l’urgenza etica e spirituale della nostra epoca. La sua opera si caratterizza per una costante tensione tra fedeltà alla tradizione e coraggiosa apertura al dialogo interdisciplinare. Mostrando come la teologia possa e debba misurarsi con le grandi questioni poste dalla scienza, dalla filosofia e dalla società civile.

Attraverso una produzione editoriale di altissimo livello, tradotta in numerose lingue e accolta con riconoscimento dalla comunità accademica internazionale, egli ha saputo proporre un pensiero rigoroso e insieme accessibile. Capace di parlare tanto alle aule universitarie quanto al vasto pubblico dei lettori. La sua riflessione si distingue per la centralità attribuita alla coscienza, alla libertà e alla responsabilità etica. Restituendo alla dimensione religiosa un valore universale e inclusivo.

TEOLOGIA CHE NON DIVIDE MA UNISCE

In un’epoca segnata da conflitti ideologici e da una diffusa crisi di senso, il prof. Mancuso ha offerto una teologia che non divide ma unisce, che non si chiude nel dogma ma si apre al dialogo costruttivo tra fedi, culture e visioni del mondo. Per la chiarezza del suo linguaggio, la coerenza della sua ricerca e l’umanesimo spirituale che permea la sua opera, il suo pensiero si configura come punto di riferimento imprescindibile per chiunque cerchi una sintesi tra ragione e fede, tra sapere e vita.

Il Premio viene pertanto conferito al prof. Vito Mancuso quale riconoscimento della sua capacità di elevare il discorso teologico a servizio dell’uomo e della comunità globale, rafforzando i legami tra cultura, spiritualità e responsabilità civile.

Il teologo prof. Vito Mancuso giungerà a Reggio Calabria dopo ben 5 Premi Nobel e altre recenti personalità come Adonis, Tahar Ben Jelloun, Josephine Von Zitzewitz, Luis Alberto De Cuenca, Andrea Riccardi.

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L’umano è il frutto della sua decisione

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Intervista di Michelangelo Suma per Finnegans rivista di Cultura Mediterranea

L'Umano è il Frutto della sua Decisione [PDF]

Finnegans [Link]

«Se dovessero chiedermi cosa sia l’essere umano, risponderei che è il frutto della sua decisione». Il 3 ottobre 2025 Vito Mancuso ha inaugurato a Misano Adriatico la rassegna filosofica Ecce Homo curata da Gustavo Cecchini, portando all’attenzione del pubblico numerose riflessioni sulle componenti della natura umana, fra cui il senso della libertà, di cui il teologo e filosofo brianzolo ha parlato mettendone maggiormente in risalto le implicazioni etiche, più che le basi concettuali. Gli studi sull’agire umano dei filosofi del passato ora non bastano più a descrivere pienamente né le relazioni fra le persone, né il modo stesso di vedere la morale, processi che ultimamente vengono resi sempre più complessi dalla politica e dal mondo digitale. Questi fattori hanno delle conseguenze anche sull’azione dell’individuo, il quale, di fronte ad eventi drammatici propri o altrui, non si rende conto di cosa possa e debba fare per apportare un cambiamento decisivo. Nel comprendere questi fenomeni articolati, Mancuso ha risposto ad una serie di domande che vertevano proprio sul senso di inconsapevolezza descritto, che produce indifferenza o impotenza di fronte al male…

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Tutto quello che ho imparato sulla gioia di vivere

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FESTIVAL DEL PRESENTE – FORME DEL CAOS Bologna – Castelfranco Emilia 

Lunedì 6 ottobre 2025 Centro San Domenico Bologna

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Tutto quello che finora ho imparato sulla gioia di vivere [PDF]

Tema: Vito Mancuso esplora la "gioia di vivere" non come felicità passeggera, ma come una condizione interiore profonda, raggiungibile attraverso il lavoro su di sé e l'unificazione delle proprie dimensioni, persino in un mondo segnato dal caos e dall'incertezza. Sintesi relazione su schema della conferenza secondo gli appunti di Anna Maria Ghera, che ringraziamo”. Punti chiave e argomentazioni: 

1. Il Caos: Origine e Reazione Umana 

Definizione di Caos: non è primariamente disordine, ma "voragine, abisso, spazio vuoto" da cui nasce il nuovo e il creativo. Esiste un caos esterno (eventi mondiali, conflitti, incertezza politica) e un caos interiore (paura persistente, ansia). 

Reazioni umane al Caos: di fronte alla paura e all'indefinitezza, gli esseri umani reagiscono in tre modi (simili agli animali): 

  • Fuga: Impossibile, a meno di "uscire dal mondo" (togliersi la vita). 
  • Aggressione: Si manifesta in un aumento dell'aggressività sociale quotidiana, radicata nella paura. 
  • Raccoglimento: "Fingersi morti", ovvero ritirarsi in sé stessi, ascoltarsi e lavorare interiormente per non soccombere alla violenza e alla cattiveria esterne. 

2. Le cose imparate sulla Gioia di Vivere: 

  • La Gioia esiste nel mondo caotico: è possibile sperimentare la gioia anche in un mondo di incertezza, predatori e antinomie irrisolvibili dalla ragione (bene/male, giustizia/ingiustizia, bellezza/relatività). 
  • L'Essenza della Gioia è l’Unificazione. 
  • La logica dell'essere è aggregativa e relazionale. Siamo "impastati" da questa logica. 
  • Quando mettiamo in atto momenti di unificazione, la nostra natura gioisce profondamente. 
  • Unificazione di sé con sé: armonia tra mente e corpo, emozioni e pensieri (richiamo al mito della biga alata di Platone – equilibrio tra cavallo nero, cavallo bianco e auriga, cioè tra dimensione irrazionale e razionale/ideale). Mancuso critica sia l'eccessiva repressione del "Superego" (superato) sia la sua assenza (anarchia delle passioni). 
  • Unificazione interpersonale: L'amore, la complicità, la fusione a livello fisico, psichico e spirituale. Può estendersi anche all'amore per un'idea, una passione, un'arte, una città. 
  • Unificazione con il mondo/il divino: Vedere il mondo non solo come caos, ma come abitato da un Logos, Dharma, Tao o Sophia, ovvero una logica profonda o un Mistero. Questo avviene per via mistica (anche in una mistica naturale, come quella di James Lovelock con la Terra). 

3. Il Paradosso della ricerca della Gioia: 

  • Tutti la cercano, ma ciascuno a modo suo; ciò che è gioia per uno è noia per un altro. 
  • Pochissimi la trovano: più si conosce il mondo e sé stessi, più si vedono le sofferenze (richiamo a "Dukkha" del Buddha e alle conversazioni di Goethe che si dichiarò felice solo per 11 giorni). 
  • La vera gioia umana deve guardare in faccia il dolore e la realtà, non basarsi su un'illusoria spensieratezza (critica la felicità del "gregge" di Leopardi). 

4. La Gioia dipende dall'Idea di Essere Umano (Antropologia): 

  • Mancuso Critica l'antropologia "unidimensionale" (materialista, riducendo tutto al corpo e alla chimica) e quella "spiritualista" dualista (corpo vs. anima). 
  • Propone un'antropologia tripartita: Corpo, Psiche e Spirito. 

      •  Il Corpo prova Piacere. 

      •  La Psiche prova Felicità (un'emozione, transitoria e dipendente da fattori esterni, come cantava Lucio Dalla). 

      •  Lo Spirito prova Gioia (il risultato di un lavoro interiore, duraturo, indipendente dalle circostanze.

Lo Spirito è la dimensione della libertà (atti consapevoli, creativi e responsabili), spesso in contrasto con l'istinto di sopravvivenza del corpo e della psiche. L'esempio di Rosario Livatino che rifiuta la scorta per non mettere a rischio altri, dimostra un atto di libertà spirituale. Il termine "spirito" (latino spiritus, greco pneuma, ebraico ruach) significava originariamente "vento", simbolo di imprevedibilità e libertà. 

5. Condizione indispensabile per la Gioia: La Solitudine (Raccoglimento): 

  • Se la gioia è il risultato di un lavoro interiore, richiede una condizione: la solitudine. 
  • Hannah Arendt nel suo saggio su Socrate, parlando dei totalitarismi, sottolinea come il loro primo interesse sia "eliminare qualunque possibilità di solitudine". 
  • Questa solitudine non è isolamento (negativo), ma raccoglimento: il dialogo con sé stessi, l'esame di coscienza (praticato già da Pitagora). Permette di conoscersi, unificarsi e lavorare sul proprio pensiero. 
  • Nelle lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana si legge gioia in assenza di felicità, frutto di un'unificazione profonda con la propria coscienza, i propri valori (Dio, Patria, Famiglia). 

Conclusione: è fondamentale ritrovare la spiritualità e il lavoro interiore. Questo raccoglimento su di sé genera una condizione di pace e gioia profonda, essenziale per gli esseri umani per apprezzarsi e non soccombere alla cattiveria di un mondo caotico.

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I.A. e religioni

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L’Intelligenza Artificiale è un prodotto umano. Nella religione ha senso se promuove la libertà. La tecnologia dovrebbe promuovere una genuina ricerca, non incrementare solamente il proselitismo.

I.A. e religioni [PDF]

Invitato a commentare le svariate applicazioni dell’intelligenza artificiale nell'ambito religioso, la mia reazione immediata è stata istintivamente negativa. Ma com’è possibile? –  pensavo – persino qui, dove lo Spirito dovrebbe ispirare sovranamente senza nessuna mediazione di sorta, si arriva a sovrapporre l’artificialità della mediazione, neppure più umana ma freddamente tecnologica e meccanica? Poi, però, ho cominciato a riflettere con più calma, e ho intravisto anche alcune possibilità positive, per cui alla fine, alla domanda su come giudicare l’uso dell'intelligenza artificiale nella pratica religiosa, la mia risposta è un laconico “dipende”…

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San Francesco complesso e radicale

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Francesco

Ecco perchè ha senso prenderlo a modello. Dal 2026 il 4 ottobre tornerà festa nazionale per ricordare un uomo che nutre il nostro immaginario collettivo da secoli.

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Che cosa in realtà festeggeremo il 4 ottobre di ogni anno celebrando a partire dall’anno prossimo la memoria di san Francesco d’Assisi trasformata in festa nazionale? La figura di questo popolarissimo santo, infatti, è ben lungi dall’avere la medesima interpretazione. Da un lato fu il primo nella storia a ricevere le stigmate e come tale è il simbolo del dolore di Cristo; dall’altro venne soprannominato “il giullare di Dio” già dai suoi contemporanei e come tale è diventato il simbolo altrettanto efficace della gioia spirituale che rasenta la pazzia. Da un lato fu un ribelle intransigente alle regole dell’economia, della politica e del potere alla base di questo mondo; dall’altro fu estremamente obbediente alla Chiesa e ai suoi ministri insegnando ai frati ad applicare scrupolosamente la medesima sottomissione. Da un lato superò l’antropocentrismo per il suo amore verso la natura e le prediche agli uccelli; dall’altro nella sua laude detta “Cantico delle creature” o di “Frate Sole” non nomina neppure un animale. Da un lato dimostra una cultura elementare e un uso del latino spesso imperfetto; dall’altro compone uno delle poesie più belle e più amate della letteratura italiana. Da un lato disprezza i libri e lo studio mettendo in guardia i suoi frati dal dedicarvisi; dall’altro è all’origine di un ordine religioso da cui presto nasceranno alcuni tra i più acuti teologi e filosofi del tempo quali Alessandro di Hales, Ruggero Bacone, Roberto Grossatesta, Bonaventura, Duns Scoto, e Guglielmo di Occam dalla logica implacabile tramite il suo cosiddetto “rasoio”. Da un lato si recò amichevolmente dal sultano d’Egitto dando vita a uno dei primi episodi del dialogo interreligioso, tant’è che Assisi è diventata la patria dell’ecumenismo e del pacifismo; dall’altro il suo ordine fu tra i più zelanti nel perseguitare gli eretici rivaleggiando con l’ordine dei domenicani nel sostenere la Santa Inquisizione, tant’è che Dostoevskij vestì il suo Grande Inquisitore non con l’abito cardinalizio ma con un saio. Da un lato il governo fascista ne promosse la memoria e D’Annunzio lo proclamò “il più italiano dei santi e il più santo degli italiani”; dall’altro la sinistra vede in lui il padre dell’ecologia e della lotta contro le ingiustizie, con la teologia della liberazione sudamericana che l’ha assunto quale modello e con papa Bergoglio che decise di chiamarsi proprio come lui. Chi fu quindi veramente Francesco d’Assisi, figlio di Pietro di Bernardone, un mercante che aveva scelto di chiamarlo così (e non Giovanni come voleva la moglie) per onorare i suoi affari con la Francia? …

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La patologia dell’odio

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Il risentimento dilaga ovunque ma non é una condizione naturale. Si tratta piuttosto di una malattia da cui si può, e si deve, guarire con l’apertura di mente e cuore.

La patologia dell'odio [PDF]

Odio: sembra proprio questa la condizione del cuore e della mente della politica mondiale e nazionale, e siccome la politica è nel bene e nel male la cartina di tornasole della condizione della società, la sconsolata conclusione da trarre è che siamo destinati a sprofondare sempre più in un mare di odio, di risentimento, di aggressività, di violenza. L’odio, infatti, purtroppo genera odio. L’assassinio del giovane politico americano Charlie Kirk da parte del giovanissimo studente Tyler Robinson sembra proprio che abbia avverato quanto afferma la Bibbia: “E poiché hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta” (Osea 8,7). Può anche avvenire però  che non si sia seminato vento e tuttavia si raccolga lo stesso tempesta: Gandhi, i due Kennedy, Martin Luther King, Aldo Moro ne sono alcuni tragici esempi. L’odio appare quindi una passione distruttiva che pervade la storia da sempre: Caino uccide Abele, Romolo uccide Remo, Socrate viene ucciso dai democratici, Gesù dai teocratici, guerre a non finire, pulsioni ataviche di vendetta: e il Novecento, definito “secolo dei genocidi”, ai nostri giorni replica sanguinosamente se stesso …

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Torniamo ad obbedire alla voce della coscienza

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Intervista al prof. Vito Mancuso di Laura Solieri per La Gazzetta di Modena 15 marzo 2025

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Domenica 16 marzo 2025 il Bper Forum di Modena ospita Vito Mancuso, teologo, scrittore ed editorialista de La Stampa, che presenta il suo ultimo libro "Destinazione Speranza" (Garzanti). In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro. con ottimismo sembra un'impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l'uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Mancuso guida i lettori alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull'avvenire, "Destinazione Speranza” rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all'egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende …

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Il metodo Kant

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Il nuovo libro del filosofo teologo dedicato alle domande di Kant sul significato profondo dell’esistenza umana. Solo la cultura ci aiuta ad arricchire la nostra interiorità.

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Il metodo Kant

Per ognuno di noi la vita ha una direzione orizzontale e una direzione verticale. La direzione orizzontale riguarda la natura e la storia dentro le quali ci ritroviamo inseriti e che ci trasportano in avanti come un interminabile tapis roulant. La direzione verticale riguarda noi stessi nella nostra singolarità, dal giorno in cui siamo nati fino al giorno in cui moriremo scomparendo dal tapis roulant della natura e della storia che in nostra assenza continuerà a scorrere imperterrito esattamente come aveva fatto prima del nostro arrivo. 

Le domande, a questo punto, sono due. La prima: che senso ha il continuo scorrere in avanti dell’interminabile tapis roulant della natura e della storia? C’è un fine che lo guida, uno scopo, una tensione verso una meta, o è solo un meccanismo insensato, un gioco beffardo con qualche risata e qualche guizzo di intelligenza, ma il cui unico vero risultato complessivo è solo un mare di lacrime e di sangue? …

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Destinazione Speranza

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VITO MANCUSO – DESTINAZIONE SPERANZA 

in libreria per Garzanti editore il 15 ottobre 2024

Mancuso - Destinazione speranza

Vito Mancuso Destinazione Speranza [PDF]

In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l’uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: «Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Vito Mancuso ci guida alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull’avvenire, Destinazione Speranza rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.

 ISBN: 8811010624 – Casa Editrice: Garzanti – Pagine: 288 – Data di uscita: 15-10-2024 – Edizione cartacea 18,00€

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Capisco Martina il corpo tortura

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Secondo il teologo, la donna triestina di 49 anni, tetraplegica, ha ragione. Ha denunciato l'azienda sanitaria dopo i no al suicidio medicalmente assistito.

Intervista di Valeria Pace a Vito Mancuso 

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Capisco Martina Il corpo tortura [PDF]

Rispettare la sacralità della vita, compito che ogni persona di retta coscienza deve sentire come proprio, significa rispettare la sacralità della libertà, che è il luogo dove il vivere si manifesta nel modo più intenso. Il filosofo e teologo Vito Mancuso non ha dubbi, è d'accordo con Martina Oppelli, l'architetta triestina di 49 anni resa tetraplegica dalla sclerosi multipla che chiede di poter accedere al suicidio medicalmente assistito, e dopo i ripetuti dinieghi ha scelto di denunciare l'azienda sanitaria (Asugi) per tortura … 

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La nazionalità non fa i cittadini. I popoli nascono dalla cultura.

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Nessuno Stato può "fare" esseri umani affermando la propria ideologia. Solo i regimi autoritari hanno sostenuto la coincidenza tra Stato e nazione

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“Fatta l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”, si dice che dichiarò Massimo D’Azeglio all’indomani della proclamazione dello Stato unitario nel 1861. Da allora il processo del “fare” gli italiani non è mai terminato e giustamente la politica in questi giorni sta discutendo sulla sorgente che conferisce a un essere umano lo stato giuridico di cittadino italiano. Il tema è urgente, anzi improcrastinabile, sia perché direttamente riguarda molte persone che vivono in Italia che non sono cittadini italiani e lo vorrebbero essere, sia perché indirettamente riguarda tutti gli attuali cittadini italiani in quanto chiarificatore (in questi tempi così confusi) della loro identità. Cosa significa essere cittadini italiani? In che modo “si fanno” gli italiani? Per essere un cittadino italiano è necessario essere di nazionalità italiana? Qual è il rapporto tra cittadinanza e nazionalità?

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Il vero problema non è il patriarcato ma il culto della forza di cui siamo schiavi

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In piazza gli slogan contro l’uomo al centro della società, ma la radice del male è la venerazione del potere. Quella che aveva Margaret Thatcher e non Gandhi. A uomini e donne dico: l’unica liberazione è la cultura. 

Il vero problema non è il patriarcato [PDF]

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L’altra sera, invitato da mia figlia, ho partecipato con lei e il suo ragazzo alla manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata a Bologna da “Non Una di Meno”. C’erano diverse migliaia di persone, per lo più giovani, in maggioranza donne, ma anche noi uomini non eravamo pochi, ho persino intravisto alcuni signori definibili, come me, “di una certa età”. Cartelli, fischietti, alcune trombe, qualche pentola e relativi cucchiai, insomma le solite cose usate da sempre nelle manifestazioni per fare baccano e farsi notare. Di nuovo, per lo meno per me, c’erano le chiavi di casa, agitate da molte ragazze per simboleggiare con il loro tintinnio che neppure in casa si sentono sicure. Le agitava anche mia figlia, però con l’altro braccio si stringeva a me, quindi quel suo gesto non mi preoccupava. Al di sopra ovviamente svettavano gli slogan, gridati con forza e passione dalle giovani donne. Il più ripetuto era il seguente: “Lo stupratore / non è malato, / è figlio sano / del patriarcato” …

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Tutto quello che so sull’amore

Love

Nonostante la guerra che diventa genocidio, é una forza che esiste davvero. Non riguarda solo gli esseri umani ma anche gli animali e forse le stelle

Tutto quello che so sull'amore [PDF]

La prima cosa che ho imparato sull’amore è che esso esiste davvero. In questo mondo di guerre che talora diventano genocidi (come a Gaza in questi giorni); in questo mondo di selezione naturale e di malattie; in questo mondo ipocrita dove spesso tutto appare falso e dove il potere emerge quale logica spietata e affaristica che governa ogni cosa (anche i programmi scolastici, anche le manifestazioni culturali, anche le cariche e le canonizzazioni ecclesiastiche); in questo mondo ingiusto dove pochissimi possiedono quasi tutto e moltissimi quasi niente; in questo mondo che ci ha generati e che un giorno ci consumerà; qui, proprio qui, l’amore, quello autentico, esiste davvero. Esso è una forza che non riguarda solo gli esseri umani ma anche gli animali, forse chissà anche le piante e le stelle, come intuì il sommo poeta quando concluse la Commedia cantando “l’amor che move il sole e l’altre stelle” …

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