Torniamo ad obbedire alla voce della coscienza

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Intervista al prof. Vito Mancuso di Laura Solieri per La Gazzetta di Modena 15 marzo 2025

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Modena [PDF] [PDF]

Domenica 16 marzo 2025 il Bper Forum di Modena ospita Vito Mancuso, teologo, scrittore ed editorialista de La Stampa, che presenta il suo ultimo libro "Destinazione Speranza" (Garzanti). In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro. con ottimismo sembra un'impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l'uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Mancuso guida i lettori alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull'avvenire, "Destinazione Speranza” rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all'egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende …

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Se emergono gli uomini peggiori

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La democrazia è deteriorata e ha portato al potere leaders tirannici e violenti. Dobbiamo difenderci in due modi: attraverso lo studio e accettando che gli Stati Europei si armino per la difesa

Se emergono i peggiori tra gli uomini [PDF]

Ci sono momenti nella storia in cui sembra proprio che si avverino le antiche parole del salmo: “Emergono i peggiori tra gli uomini”. I giorni che stiamo vivendo sono esattamente così: fanno emergere i peggiori tra gli uomini. Qual è allora il compito della coscienza? È triplice: individuazione, difesa esterna, difesa interna. Quanto al primo punto, è significativo che di recente sia stato riesumato un termine così desueto da apparire un neologismo: “cachistocrazia”, alla lettera “il governo dei peggiori”, l’esatto contrario di aristocrazia, il governo dei più competenti. Il paradosso è che tali peggiori non sono tiranni giunti al potere con la forza, ma politici eletti dal popolo: è cioè la demo-crazia a produrre la cachisto-crazia. È come se, per fare un paragone con l’alimentazione, tutt’a un tratto i più dichiarassero che i cibi migliori non sono i più raffinati e i più salutari, ma i più malsani etichettati come junk-food. In quel grande supermarket della politica mondiale sembra proprio che oggi le cose stiano andando in questo modo. Emergono i peggiori tra gli uomini. Ma come definire tali peggiori? …

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Prossimi appuntamenti con Vito

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MODENA domenica 16 marzo Forum Monzani Forum Eventi via Arisotele, 33 ore 17:30

Nell’ambito del ciclo di Incontri con l’autore 2025, incontro con il prof. Vito Mancuso: «Destinazione Speranza». Ingresso libero con prenotazione sul sito www.forumguidomonzani.it Appuntamento visibile anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Forum.

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VASTO sabato 22 marzo Polo Liceale Pantini Pudente ore 11:00

Nell’ambito della XII edizione delle giornate Umanistiche, Vito Mancuso: «Liberi di Vivere».

Liceo Pudente [Link]

Copertina Facebook OK Mancuso


VICENZA sabato 12 aprile Teatro Olimpico ore 21:00

Nell’ambito del Vicenza Storia Festival Oriente | Occidente, conferenza del prof. Vito Mancuso dal titolo: «I Quattro Maestri tra Oriente e Occidente: Socrate, Buddha, Confucio e Gesù».

Vicenza Storia Festival [PDF]

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BADIA DI PASSIGNANO Barberino Tavernelle (FI) domenica 25 maggio ore 9:30

Nell’ambito del convegno: «Simone Weil: un cristianesimo altro?» Vito Mancuso: «Simone Weil e Gesù».

Depliant Convegno 2025 [PDF]

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ROMA domenica 29 giugno Foro Romano Clivio di Venere Felice ore 21:00

«LA GIOIA INTERIORE» Evento speciale in occasione dell’inaugurazione del Festival nell’anno del Giubileo. Conferenza del prof. Vito Mancuso; LAGRIME DI SAN PIETRO Madrigali spirituali a 7 voci di Orlando di Lasso. Interventi in live electronics di Vittorio Montalti.

Opera Roma Biglietto acquistabile al [Link] indicato

Roma


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Destinazione Speranza a Periscritto

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Periscritto La voce dei Libri è un Podcast creato nel 2016 da Marzia Tomasin, e oggi sostenuto da Utopia Impresa come progetto culturale.

Destinazione Speranza a Periscritto [Link]

«In questo libro Vito Mancuso affronta il tema della speranza attraverso il pensiero del filosofo tedesco Immanuel Kant. In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa sempre più ardua. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende. Il metodo Kant che l’autore suggerisce in questo libro consiste nel primato della dimensione morale e la speranza emerge come un bisogno universale. In particolare Kant collocò la speranza tra le tre dimensioni costitutive della vita umana, accanto alla conoscenza e il dovere. Il che significa che un essere umano onora la sua natura umana se aspira a incrementare la conoscenza, se agisce rettamente e se coltiva la speranza». Marzia Tomasin

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Difendiamo la cultura del diritto

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BASTA CON IL TORPORE, DIFENDIAMO LA CULTURA DEL DIRITTO CHE OGGI È INCARNATA DALL’UE

Intervista al prof. Vito Mancuso di Francesco Bei per Repubblica del 5 marzo 2025

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Vito Mancuso, filosofo e tra i massimi teologi italiani, aderisce con convinzione alla proposta lanciata da Michele Serra su Repubblica per una piazza pro Europa. «Mi sembra un'ottima idea, penso che il torpore vada combattuto. Personalmente è una cosa che mi coinvolge, che sento come importante». 

Qual è la posta in gioco? 

«Ovviamente non si tratta di lanciare una sfida Europa contro l'America, perché non dobbiamo mai dimenticare che agli Stati Uniti noi dobbiamo la libertà dalle due grandi dittature – il nazismo e il comunismo – che hanno devastato il secolo breve, il Novecento. Pensiamo anche alla costituzione americana, una delle più liberali che ci sia. Insomma, per me gli Usa rimangono un punto di riferimento per la libertà» …

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Il ruolo della teologia

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IL RUOLO DELLA TEOLOGIA: CONVERTIRE LE RELIGIONI AL BENE COMUNE

Giovedì 27 febbraio 2025 il prof. Vito Mancuso inaugura il Centro di Formazione Ospedale Ferrero a Verduno CU

Intervista di Paolo Cornero per la rivista IDEA.

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Tutto esaurito all’Auditorium di Verduno per la lectio del teologo laico e filosofo Vito Mancuso. I temi anticipati alla Rivista IDEA: dall’importanza della formazione continua alla medicina intesa come arte, sino alla riflessione sul “fine vita” e sul ruolo determinante dei ministri religiosi nel processo mondiale di pacificazione.

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Partiamo dal titolo: “L’insegnamento della medicina da Ippocrate all’intelligenza artificiale”. «Subito due precisazioni. La prima è che si tratta di un titolo che non ho scelto io, ma che mi è stato affidato: un po’ come i temi al liceo (sorride). La seconda: non ho ancora svolto il tema…»

Siamo arrivati in anticipo? 

«Meglio, così colgo con l’occasione per fare alcune riflessioni con lei, posso già immaginare il mio percorso».

Un onore costruirlo con lei …

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Officine di Spiritualità 2025

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Venezia Isola di San Servolo da venerdì 4 a domenica 6 aprile 2025

III Edizione «L’INFINITO NEL CAVO DELLA MANO, Essere me, essere Tutto»

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Programma Completo Officine di Spiritualità 2025 [PDF]

LE OFFICINE DI SPIRITUALITÀ: CHE COSA SONO?

Le Officine sono un’occasione per coltivare la propria ricerca spirituale in modalità residenziale, vivendo un’intensa esperienza di formazione insieme a persone animate dal comune interesse per la dimensione interiore dell’essere umano. Nel meraviglioso contesto dell’isola di San Servolo, gioiello della laguna di proprietà della Città metropolitana di Venezia, i partecipanti delle Officine trascorrono tre giorni in compagnia di personalità significative del mondo della spiritualità, della scienza e della cultura, giunte sull’isola per esplorare insieme nuovi itinerari di conoscenza. L’evento è ideato e realizzato da San Servolo srl, società in house della Città metropolitana di Venezia, con il supporto di Infinityhub Spa Benefit. Il programma è a cura di Armando Buonaiuto, già curatore del Festival Torino Spiritualità e del Soul Festival di Milano.

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IL TEMA E GLI OSPITI

Tenere “l’infinito nel cavo della mano” scriveva a metà dell’Ottocento il poeta inglese William Blake, accostando nello stesso verso due misure che, sebbene apparentemente inconciliabili, tuttavia coesistono in reciproca e misteriosa relazione: quella dell’umano e quella dell’infinito a cui apparteniamo. Miniature d’universo, siamo infatti piccole parti in cui palpita il Tutto, ma fatichiamo a ricordarcelo, e così agiamo come se fossimo il vertice di una piramide, non la tessera di un mosaico senza confini. Nella terza edizione delle Officine di Spiritualità vorremmo allora provare a ritrovare la misura di questa relazione, per riflettere su quanto sia vasto e incalcolabile ciò che insieme a noi esiste, e stupirci di come la nostra piccolezza possa, con il pensiero, abbracciare le innumerevoli vite della terra, del mare e del cielo. Ad accompagnare i partecipanti in queste tre giornate di formazione umana e spirituale: l’astrofisica Ersilia Vaudo, il teologo Vito Mancuso, il sacerdote e saggista Paolo Scquizzato, la giornalista e divulgatrice scientifica Alessandra Viola, l’artista marziale e insegnante di meditazione Gabriele Goria, lo psicoanalista Claudio Widmann.


Gli interventi del prof. Vito Mancuso:

- Sabato 5 aprile ore 15.00 – 17.00 Sala Teatro «Il cielo in un fiore selvatico» conversazione tra Alessandra Viola e Vito Mancuso

- Domenica 6 aprile ore 9.45 – 11.30 Sala Teatro «Verso una nuova etica naturale» incontro con Vito Mancuso

Per il programma completo vedi il PDF allegato sopra. Costi e modalità di iscrizione dal 20 febbraio su:

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Cristiani servi dell’imperatore

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Con Donald Trump si torna al IV secolo

Il teologo Vito Mancuso: "Gesù è l'esempio più radicale di opposizione al potere di questo mondo. Nella Bibbia giustificazione per qualunque efferatezza, ma va conservata l'umanità" 

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«Sarebbe rassicurante bollare il cristianesimo di Trump come una parodia. La questione è più sottile e preoccupante: è la rivitalizzazione di un'altra possibile forma di cristianesimo, quella che in Occidente avevamo superato con il Concilio Vaticano II», afferma il filosofo e teologo Vito Mancuso. 

Vance richiama San Tommaso per giustificare la deportazione dei clandestini. 

«La prima virtù cardinale è la saggezza, ovvero imparare a guardare e capire. Dobbiamo esercitare il discernimento. Magari potessimo dire che siamo di fronte a un finto cristianesimo. In realtà è uno dei possibili volti del cristianesimo e delle religioni. Anzi è il volto del cristianesimo che storicamente si è affermato di più. Nei secoli passati in tutti i Paesi occidentali vi erano cappellani militari che benedicevano le armi e arringavano i soldati contro i nemici dall'altra parte, spesso cattolici come loro, si pensi, per esempio, alle guerre tra italiani e austriaci. Lo Stato medievale era espressione della religione e viceversa. Antico e Nuovo testamento sono ricolmi di divisioni: noi i puri da una parte, loro gli impuri dall'altra. Ci siamo massacrati per secoli in nome di divinità contrapposte …

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I guardiani della bellezza

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Villa Della Porta Bozzolo Casalzuigno (VA) Foto Stefano Casiraghi FAI Fondo Ambiente Italiano

Il Fondo per l’Ambiente Italiano compie 50 anni. Ha l’intelligenza che serve il bene. In un mondo che si consuma, la coscienza si educa anche attraverso la cura. L’intervento del prof. Vito Mancuso al convegno nazionale del Fai presso il Teatro alla Scala di Milano per il ’50 di fondazione.

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A volte ci si può sentire come l’antico profeta: “Voce di uno che grida nel deserto”. Che senso ha gridare nel deserto? Nessuno, lo fanno solo i pazzi, gli illusi, e appunto i profeti i quali gridano perché non possono non gridare, sia pure solo alla sabbia e al vento, perché sentono arrivare con angoscia il pericolo e dentro una voce insopprimibile li spinge a prendere la parola. Oggi siamo in pericolo. Forse mai come in questo tempo le anime sono state in pericolo. In altre epoche erano i corpi a esserlo, ora lo sono le anime: in pericolo mortale di essere ridotte a “anime morte”, proprio come quelle descritte da Gogol nel suo indimenticabile romanzo …

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Il metodo Kant

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Il nuovo libro del filosofo teologo dedicato alle domande di Kant sul significato profondo dell’esistenza umana. Solo la cultura ci aiuta ad arricchire la nostra interiorità.

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Il metodo Kant

Per ognuno di noi la vita ha una direzione orizzontale e una direzione verticale. La direzione orizzontale riguarda la natura e la storia dentro le quali ci ritroviamo inseriti e che ci trasportano in avanti come un interminabile tapis roulant. La direzione verticale riguarda noi stessi nella nostra singolarità, dal giorno in cui siamo nati fino al giorno in cui moriremo scomparendo dal tapis roulant della natura e della storia che in nostra assenza continuerà a scorrere imperterrito esattamente come aveva fatto prima del nostro arrivo. 

Le domande, a questo punto, sono due. La prima: che senso ha il continuo scorrere in avanti dell’interminabile tapis roulant della natura e della storia? C’è un fine che lo guida, uno scopo, una tensione verso una meta, o è solo un meccanismo insensato, un gioco beffardo con qualche risata e qualche guizzo di intelligenza, ma il cui unico vero risultato complessivo è solo un mare di lacrime e di sangue? …

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Destinazione Speranza

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VITO MANCUSO – DESTINAZIONE SPERANZA 

in libreria per Garzanti editore il 15 ottobre 2024

Mancuso - Destinazione speranza

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In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l’uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: «Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Vito Mancuso ci guida alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull’avvenire, Destinazione Speranza rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.

 ISBN: 8811010624 – Casa Editrice: Garzanti – Pagine: 288 – Data di uscita: 15-10-2024 – Edizione cartacea 18,00€

Garzanti [Link]  Feltrinelli IBS [Link]  Il Libraio [Link]

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Capisco Martina il corpo tortura

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Secondo il teologo, la donna triestina di 49 anni, tetraplegica, ha ragione. Ha denunciato l'azienda sanitaria dopo i no al suicidio medicalmente assistito.

Intervista di Valeria Pace a Vito Mancuso 

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Rispettare la sacralità della vita, compito che ogni persona di retta coscienza deve sentire come proprio, significa rispettare la sacralità della libertà, che è il luogo dove il vivere si manifesta nel modo più intenso. Il filosofo e teologo Vito Mancuso non ha dubbi, è d'accordo con Martina Oppelli, l'architetta triestina di 49 anni resa tetraplegica dalla sclerosi multipla che chiede di poter accedere al suicidio medicalmente assistito, e dopo i ripetuti dinieghi ha scelto di denunciare l'azienda sanitaria (Asugi) per tortura … 

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La nazionalità non fa i cittadini. I popoli nascono dalla cultura.

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Nessuno Stato può "fare" esseri umani affermando la propria ideologia. Solo i regimi autoritari hanno sostenuto la coincidenza tra Stato e nazione

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“Fatta l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”, si dice che dichiarò Massimo D’Azeglio all’indomani della proclamazione dello Stato unitario nel 1861. Da allora il processo del “fare” gli italiani non è mai terminato e giustamente la politica in questi giorni sta discutendo sulla sorgente che conferisce a un essere umano lo stato giuridico di cittadino italiano. Il tema è urgente, anzi improcrastinabile, sia perché direttamente riguarda molte persone che vivono in Italia che non sono cittadini italiani e lo vorrebbero essere, sia perché indirettamente riguarda tutti gli attuali cittadini italiani in quanto chiarificatore (in questi tempi così confusi) della loro identità. Cosa significa essere cittadini italiani? In che modo “si fanno” gli italiani? Per essere un cittadino italiano è necessario essere di nazionalità italiana? Qual è il rapporto tra cittadinanza e nazionalità?

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Il vero problema non è il patriarcato ma il culto della forza di cui siamo schiavi

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In piazza gli slogan contro l’uomo al centro della società, ma la radice del male è la venerazione del potere. Quella che aveva Margaret Thatcher e non Gandhi. A uomini e donne dico: l’unica liberazione è la cultura. 

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L’altra sera, invitato da mia figlia, ho partecipato con lei e il suo ragazzo alla manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata a Bologna da “Non Una di Meno”. C’erano diverse migliaia di persone, per lo più giovani, in maggioranza donne, ma anche noi uomini non eravamo pochi, ho persino intravisto alcuni signori definibili, come me, “di una certa età”. Cartelli, fischietti, alcune trombe, qualche pentola e relativi cucchiai, insomma le solite cose usate da sempre nelle manifestazioni per fare baccano e farsi notare. Di nuovo, per lo meno per me, c’erano le chiavi di casa, agitate da molte ragazze per simboleggiare con il loro tintinnio che neppure in casa si sentono sicure. Le agitava anche mia figlia, però con l’altro braccio si stringeva a me, quindi quel suo gesto non mi preoccupava. Al di sopra ovviamente svettavano gli slogan, gridati con forza e passione dalle giovani donne. Il più ripetuto era il seguente: “Lo stupratore / non è malato, / è figlio sano / del patriarcato” …

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Riscoprire la vera obbedienza

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L’obbedienza resta fondamentale tra genitori e figli, professori ed allievi, cittadini ed autorità. Non è una virtù assoluta, ma le autorità e le istituzioni se la devono meritare

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Fece bene don Milani nel 1965, esattamente sessant’anni fa, a dichiarare che “l’obbedienza non è più una virtù”? Io penso di sì, oggi però, guardando lucidamente la condizione della società, bisogna a mio avviso riaffermare il contrario: l’obbedienza è una virtù, una delle più alte. Le virtù e i valori, infatti, non sono degli assoluti, nulla nel nostro mondo ondeggiante lo è; sono piuttosto come dei cibi di cui l’organismo ha bisogno ora di più e ora di meno, ora più proteine e meno carboidrati, ora più carboidrati e meno proteine, a seconda delle stagioni, dell’età e della condizione particolare. Ai tempi di don Milani, in genere nella società e in particolare all’interno del clero a cui egli si rivolgeva (era infatti indirizzato ai cappellani militari lo scritto così intitolato) si proveniva da secoli in cui sul principio dell’obbedienza e la sua rigida gerarchia si era fondato ogni rapporto, quello che portava le mogli a obbedire ai mariti, i fedeli ai parroci, gli intellettuali ai politici, gli operai ai padroni, i poveri ai ricchi, le donne agli uomini. Si trattava di una logica antica e cristallizzata grazie all’educazione instillata fin dai banchi di scuola e ancora prima, la medesima sostanzialmente che aveva prodotto la servitù della gleba nel medioevo cristiano e la schiavitù nel mondo greco-romano. Dopo don Milani arrivò il Sessantotto che fece della disobbedienza il principio cardine dell’impegno civile e da allora essa è diventata sinonimo di autonomia e di libertà, mentre l’obbedienza di sottomissione e di servitù. Chi oggi infatti pensa più che l’obbedienza sia una virtù? …

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