Gesù e Cristo

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Gesù e Cristo

VITO MANCUSO – GESÙ E CRISTO

in libreria per Garzanti editore da martedì 11 novembre 2025

Gesù nacque a Nazaret, Cristo a Betlemme. Gesù aveva un padre terrestre, Cristo era il Figlio Unigenito del Padre celeste. Gesù aveva quattro fratelli e un numero imprecisato di sorelle, Cristo era figlio unico. Gesù denunciava le ingiustizie, Cristo toglieva il peccato del mondo. Gesù morì gridando la sua disperazione, Cristo la sua vittoria. Se nessuno di noi ha incontrato Gesù, tutti noi abbiamo però incontrato Cristo. Chi fu dunque Gesù, e chi Cristo? E di chi parliamo quando ci riferiamo a Gesù-Cristo? Se già in precedenza Vito Mancuso aveva indagato il ruolo di Gesù come maestro di vita spirituale, accanto ad altri tre grandi maestri dell’umanità – Socrate, Buddha e Confucio –, ora in quest’opera capitale e innovativa raccoglie le ricerche e le riflessioni di una vita, dimostrando come la fede cristiana sia il frutto di una tradizione che, a partire da fatti documentati, si è a poco a poco arricchita di nuovi significati e di nuovi simboli. Mancuso non si limita tuttavia a districare la Storia (Gesù) dall’Idea (Cristo), ma arriva a riconoscere come, lungi dall’essere incompatibili tra loro, esse rappresentino due dimensioni costitutive di ognuno di noi. Se infatti la dottrina di cui il cristianesimo istituzionale è portavoce appare ormai insostenibile, è vero però che dell’unione di queste due dimensioni noi abbiamo bisogno, oggi più che mai: proprio nella loro distinzione e nella loro integrazione consiste il duplice scopo, storico e teologico, di questo libro.

ISBN: 8811016444 – Casa Editrice: Garzanti – Pagine: 768 – Data di uscita: 11-11-2025

Il Libraio.it [Link]

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Prossimi appuntamenti con Vito

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AREZZO sabato 15 novembre Circolo Artistico Corso Italia 108, ore 21:00

Presentazione del nuovo libro «Gesù e Cristo» Un viaggio tra fede, storia e teologia.

Mancuso - Arezzo - 15 novembre


MILANO domenica 16 novembre, Teatro Franco Parenti Via Pier Lombardo 14 ore 19:00

Nell’ambito di BookCity2025 Milano dal 10 al 16 novembre, il prof. Vito Mancuso parteciperà all'evento conclusivo del Festival assieme a Javier Cercas. Incontro intitolato: «La Religiosità in un mondo senza Dio», due visioni del mondo, apparentemente opposte, si incrociano in un dialogo che affronta una delle grandi questioni del nostro presente. A guidare e stimolare il confronto sarà la giornalista e scrittrice Agnese Pini.

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BOLOGNA martedì 18 novembre MAST.Auditorium Via Speranza, 42 ore 18:30

Il prof. Vito Mancuso presenta il suo nuovo libro «Gesù e Cristo» (Garzanti).

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TRENTO mercoledì 19 novembre Sala della Filarmonica Via Verdi 30, ore 20:30

Conversazione d’autore con il prof. Vito Mancuso: «Non ti Manchi mai la Gioia», assieme alla giornalista Fausta Slanzi.

Ingresso libero con prenotazione.

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SAN BONIFACIO (VR) lunedì 24 novembre Sala Civica Barbarani Via Marconi, ore 20:45

Vito Mancuso presenta il suo ultimo libro «Gesù e Cristo» Edizioni Garzanti.

Mancuso - San Bonifacio - 24 novembre


VIGNOLA (MO) martedì 25 novembre Teatro Cantelli – via J. Cantelli ore 21:00

Nell’ambito di «Se a Vignola d'inverno 2025» il prof. Vito Mancuso presenta il nuovo libro «Gesù e Cristo». Evento a ingresso libero e gratuito senza prenotazione.

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MILANO venerdì 12 dicembre Teatro del Borgo ore 20:30

Lectio Magistralis del prof. Vito Mancuso dal titolo «Mito e Filosofia. Il Mito tra Illusione e Verità». Una riflessione profonda sul rapporto tra racconto simbolico e ricerca della verità».

Vivaticket [Link]

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UDINE domenica 11 gennaio 2026 Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 11:00

Lectio del prof. Vito Mancuso: «I quattro maestri tra oriente ed occidente: Socrate, Buddha, Confucio e Gesù». 

Prevendita biglietti al numero 0432-248418

Udine 23 novembre


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L’etica oltre alla scienza

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L'essere umano ha sempre giocato a fare Dio ma oltre alla scienza c'è bisogno dell'etica. Di fronte ai progressi della biotecnologia serve una governance mondiale per la salvaguardia dell’umanità

L'etica oltre alla scienza [PDF]

«Giocano a fare Dio», diciamo spaventati riferendoci a coloro che intendono riprogettare l'essere umano tramite tecnologie sempre più pervasive, applicate questa volta non più su macchine e computer ma su gli stessi corpi umani. In realtà l'umanità ha sempre cercato di fare Dio, non a caso ci siamo dichiarati suoi figli, proclamati "a sua immagine e somiglianza", quindi cosa c'è da stupirsi se ora proseguiamo nell'impresa di emulare il Padre celeste? Da sempre i figli desiderano essere come il padre, anzi persino più forti di lui. E poi scusate, che male c'è nel cercare di prevenire le svariate migliaia di malattie genetiche che minacciano il formarsi degli esseri umani nel seno materno, in quei momenti in cui Dio Padre (sempre per stare alla metafora del giocare a fare Dio) si distrae un po' e invece del corretto numero di cromosomi ne lascia posizionare uno in più o uno in meno, generando irreversibili malformazioni nei bambini che nascono e un dolore abissale nei genitori? …

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Vito Mancuso al Palazzo Ducale di Genova

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METTI UNA SERA A PARLAR DI DIO IN UNA SALA PIENA 

di Michele Brambilla

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Gesù e Cristo – Il Secolo XIX [PDF] [PDF1] [PDF2]

La Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale di Genova ieri sera era strapiena: centinaia di persone. Venute non per ascoltare un calciatore, o qualche cantante, o qualche influencer, ma un signore di 62 anni che fa il teologo (laico) e il filosofo e che per un'ora e mezza ha parlato di Gesù e di Cristo, di Dio e di immortalità dell'anima, di sant'Agostino e di san Paolo e di san Pietro, di Wittgenstein e di Hannah Arendt e di Kant e di Heidegger, poi di ontologia divina, di prevalenza dell'ortoprassi sull'ortodossia, di escatologia e soteriologia. Eppure, tutti inchiodati ad ascoltare in un silenzio che in questo caso non è retorico definire religioso …

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Gesù e Cristo. L’uomo indica la strada, la figura divina propone la salvezza

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Il nuovo saggio di Vito Mancuso separa il Gesù della storia dal Cristo della teologia. Il primo ha cercato la sua rivoluzione terrena della morale, il secondo è la speranza celeste per chiunque creda in lui. Dall’armonizzazione dei due nasce un neocristianesimo.

Recensione al libro di Vittorio Coletti già professore ordinario di letteratura italiana presso l’Università di Genova e accademico della Crusca.

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Recensione Coletti Gesù e Cristo [PDF]

È uscito il nuovo (e forse il più importante) libro del teologo Vito Mancuso, Gesù e Cristo (Garzanti): un’opera corposa (770 pagine), di grande probità metodologica, di solida cultura specialistica e notevole audacia teoretica, sistematica nella forma come una summa medievale e libera nel contenuto come deve essere un moderno saggio laico. La tesi, o meglio il risultato del libro è già espresso dal titolo, che collega Gesù e Cristo non con il verbo (è) ma con la congiunzione (e). Per Mancuso, infatti, testi neotestamentari alla mano, scrutinati passo passo, il Gesù storico e il Cristo-Dio della religione sono sì riferiti alla stessa persona, ma non perché questa possedesse due “nature” in una, ma perché la prima è quella originaria, finita tragicamente in croce, del figlio di Maria, nato a Nazareth, con i suoi quattro fratelli e un numero imprecisato di sorelle (come risulta dai vangeli), e la seconda è quella aggiunta dall’immediata reinterpretazione della crocifissione come espiazione dei peccati e inizio della salvezza del Figlio unico del Padre celeste, nato a Betlemme (e anche questo risulta dai vangeli) …

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Rhegium Julii, il premio che sa seminare cultura

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A Reggio Calabria la cerimonia dell'edizione n. 57: riconoscimenti a Mancuso, Palminteri, Gabbanelli-Ravizza e Pontiggia. Tutti i vincitori, come d'abitudine, sono coinvolti sul territorio, incontrano gli studenti, lasciano traccia del loro passaggio.

di Ugo Cundari, il Mattino  9.11.2025 

Premio Rhegium Julii [PDF]

Il teologo Vito Mancuso, tra i più seguiti filosofi contemporanei, considerato da molti una guida spirituale, autore di studi innovativi in campi che vanno dall’hegelismo, alla fede, al destino dell'anima, è il vincitore del Premio Rhegium Julii. La cerimonia si è tenuta l'altra sera, 7 novembre 2025, al teatro Cilea di Reggio Calabria in presenza della giuria del premio della quale è presidente il direttore de «Il Mattino» Roberto Napoletano, con Corrado Calabrò presidente onorario.

Nella motivazione del riconoscimento si legge: «In un'epoca segnata da conflitti ideologici e da una diffusa crisi di senso, Mancuso ha offerto una teologia che non divide ma unisce, che non si chiude nel dogma ma si apre al dialogo costruttivo tra fedi, culture e visioni del mondo. Per la chiarezza del suo linguaggio, la coerenza della sua ricerca e l'umanesimo spirituale che permea la sua opera, il suo pensiero si configura come punto di riferimento imprescindibile per chiunque cerchi una sintesi tra ragione e fede, tra sapere e vita». Infine, viene riconosciuta a Mancuso una straordinaria capacità di elevare il discorso teologico a servizio dell'uomo e della comunità globale, rafforzando i legami tra cultura, spiritualità e responsabilità civile …

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Nel nome del padre

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La figura storica di Gesù, e quella religiosa di Cristo vanno esaminate separatamente ma costituiscono due dimensioni comunicanti che si ritrovano in ognuno di noi.

Nel nome del padre [PDF]

Gesù nacque a Nazaret; Cristo a Betlemme. Gesù aveva un padre terreno; Cristo era il Figlio unigenito del Padre celeste. Gesù aveva quattro fratelli e un numero imprecisato di sorelle; Cristo era figlio unico. Gesù ebbe come maestro Giovanni il Battista; Cristo era cugino del Battista e non aveva bisogno di nessun maestro. Gesù non si capisce senza il Battista; Cristo non si capisce senza Pietro e senza Paolo …

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Gesù è Cristo? Dico no. Gesù o Cristo? Neanche.

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Intervista al prof. Vito Mancuso di Marco Ventura per il Corriere della Sera, domenica 9 novembre 2025

Intervista al Corriere della Sera [PDF]

Sessantadue anni, genitori siciliani, nato e cresciuto in Brianza, bolognese adottivo, Vito Mancuso è da anni un autore di riferimento per chi cerca riflessioni teologiche e filosofiche alternative tanto al cristianesimo ufficiale quanto all'ateismo militante. Il suo nuovo libro, in uscita l'11 novembre, sviluppa i presupposti contenuti nelle tante opere precedenti, scardina consolidate elaborazioni religiose e laiche sulla coppia cui è dedicato il titolo Gesù e Cristo (Garzanti) e suggerisce una nuova lettura, tesa a creare tra i due "un'armonia a prevalenza Cristo". "La Lettura" raggiunge telefonicamente l'autore – che domenica 16 novembre chiuderà BookCity al Teatro Parenti con lo scrittore Javier Cercas – all'aeroporto di Istanbul, mentre rientra da un viaggio in Turchia. 

Dunque, quale rapporto tra Gesù e Cristo? 

Ci sono due ipotesi, due grandi tendenze. Per la prima, quella dei secoli del cristianesimo vincente e imperante, Gesù è Cristo. Non c'e nessuna distinzione. Tutto quello che è del personaggio storico è del Figlio di Dio e viceversa. Poi, con la nascita della coscienza storica, la ricerca storica ha opposto i due: Gesù o Cristo …

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Sul Vuoto

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Sul Vuoto [PDF]

Il primo istintivo orizzonte dentro cui la mente comincia a pensare non è quello cognitivo con le categorie di vero e di falso; non è neppure quello etico-giuridico con le categorie di giusto e di ingiusto; è piuttosto l’orizzonte naturale con le categorie di buono e di cattivo, il medesimo che applichiamo davanti a un cibo o a un odore. Noi, prima di essere una mente che pensa e ragiona, siamo un corpo che vuole vivere, siamo vita che desidera sussistere e che per questo ha nell’istinto di conservazione la propria logica primaria …

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Intervista a Gariwo MAG

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LA DEMOCRAZIA NASCE DA DENTRO: SERVE UN LAVORO INTERIORE PER TORNARE AL DIALOGO

Bianca Senatore conversa con il teologo Vito Mancuso

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I temi di cui abbiamo discusso con il teologo, filosofo e scrittore Vito Mancuso saranno al centro del prossimo GariwoNetwork, l’appuntamento annuale di tutta la rete del Giardini dei Giusti. Ci vediamo a Milano dal 27 al 29 novembre. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del Muro di Berlino sta accadendo, nel mondo, qualcosa di inaspettato per chi ha creduto che i valori della democrazia, del dialogo, della pace e della nonviolenza fossero garantiti. Invece, le nuove immagini delle autocrazie del XXI secolo, che perseguitano e mettono a tacere ogni voce differente, così come il clima di odio e di contrapposizione che si percepisce sulla scena pubblica, ci fanno capire come si sta perdendo il gusto e il richiamo ai fondamenti della democrazia. Si apre così la carta della Democrazia che Gabriele Nissim presenterà al prossimo GariwoNetwork. Proprio su questa carta, sulla democrazia, la sua crisi e gli strumenti per ricostruirla, abbiamo deciso di avviare una discussione e un dialogo con varie personalità. Oggi ne parliamo con il teologo, filosofo e scrittore Vito Mancuso.
 

Sembra che la gente abbia perso il gusto del dialogo. Ama contrapporsi, come se ognuno fosse portatore della verità assoluta. Secondo lei come possiamo ricostruire la dimensione del dialogo?

Anzitutto capendo. Il primo fondamentale compito della mente, di fronte a ogni situazione è discernere e andare a individuare le radici dei fenomeni. Prima di capire come ricostruire il dialogo, quindi, dobbiamo comprendere cosa ha causato questo stato di cose. E la mia risposta è la paura. Non paura di una cosa specifica, di un evento particolare, ma di qualcosa di più profondo: quel timore indistinto che si prova di fronte al futuro ignoto. Per me è questo ciò che contrassegna la psiche contemporanea: uno spaesamento, un'incertezza, un vuoto di prospettive positive. Insomma, uno spavento, siamo tutti profondamente terrorizzati. E penso che proprio questo generi un'ansia persistente. È come avvertire una specie di basso persistente, come il basso continuo della musica di Bach. Ecco, qui ci sono questi tamburi che continuamente battono dentro di noi e sono tamburi di guerra, che ci fanno risuonare dentro il vuoto, il nulla …

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Il premio Rhegium Julii 2025 al prof. Vito Mancuso

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Avvenire di Calabria [Link]

Al prof. Vito Mancuso, filosofo teologo, il PREMIO INTERNAZIONALE RHEGIUM JULII 2025. Un riconoscimento della sua capacità di elevare il discorso teologico a servizio dell’essere umano e della comunità globale, rafforzando i legami tra cultura, spiritualità e responsabilità civile.

La consegna dei Premi Rhegium Julii del 2025 coinciderà con la chiusura delle iniziative annuali. E si terrà venerdì 7 novembre prossimo, presso Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria alla presenza di autorità di Governo nazionali, regionali e locali e della RAI.

LE MOTIVAZIONI DEL PREMIO

Il Premio internazionale al Prof. Vito Mancuso – si legge nella motivazione della giuria presieduta dal giornalista Roberto Napoletano – è stato conferito per il suo straordinario contributo al pensiero teologico contemporaneo.
Figura eminente nel panorama filosofico-teologico europeo, il prof. Mancuso ha saputo coniugare la profondità della riflessione speculativa con l’urgenza etica e spirituale della nostra epoca. La sua opera si caratterizza per una costante tensione tra fedeltà alla tradizione e coraggiosa apertura al dialogo interdisciplinare. Mostrando come la teologia possa e debba misurarsi con le grandi questioni poste dalla scienza, dalla filosofia e dalla società civile.

Attraverso una produzione editoriale di altissimo livello, tradotta in numerose lingue e accolta con riconoscimento dalla comunità accademica internazionale, egli ha saputo proporre un pensiero rigoroso e insieme accessibile. Capace di parlare tanto alle aule universitarie quanto al vasto pubblico dei lettori. La sua riflessione si distingue per la centralità attribuita alla coscienza, alla libertà e alla responsabilità etica. Restituendo alla dimensione religiosa un valore universale e inclusivo.

TEOLOGIA CHE NON DIVIDE MA UNISCE

In un’epoca segnata da conflitti ideologici e da una diffusa crisi di senso, il prof. Mancuso ha offerto una teologia che non divide ma unisce, che non si chiude nel dogma ma si apre al dialogo costruttivo tra fedi, culture e visioni del mondo. Per la chiarezza del suo linguaggio, la coerenza della sua ricerca e l’umanesimo spirituale che permea la sua opera, il suo pensiero si configura come punto di riferimento imprescindibile per chiunque cerchi una sintesi tra ragione e fede, tra sapere e vita.

Il Premio viene pertanto conferito al prof. Vito Mancuso quale riconoscimento della sua capacità di elevare il discorso teologico a servizio dell’uomo e della comunità globale, rafforzando i legami tra cultura, spiritualità e responsabilità civile.

Il teologo prof. Vito Mancuso giungerà a Reggio Calabria dopo ben 5 Premi Nobel e altre recenti personalità come Adonis, Tahar Ben Jelloun, Josephine Von Zitzewitz, Luis Alberto De Cuenca, Andrea Riccardi.

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Torniamo ad obbedire alla voce della coscienza

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Intervista al prof. Vito Mancuso di Laura Solieri per La Gazzetta di Modena 15 marzo 2025

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Modena [PDF] [PDF]

Domenica 16 marzo 2025 il Bper Forum di Modena ospita Vito Mancuso, teologo, scrittore ed editorialista de La Stampa, che presenta il suo ultimo libro "Destinazione Speranza" (Garzanti). In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro. con ottimismo sembra un'impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l'uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Mancuso guida i lettori alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull'avvenire, "Destinazione Speranza” rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all'egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende …

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Il metodo Kant

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Il nuovo libro del filosofo teologo dedicato alle domande di Kant sul significato profondo dell’esistenza umana. Solo la cultura ci aiuta ad arricchire la nostra interiorità.

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Il metodo Kant

Per ognuno di noi la vita ha una direzione orizzontale e una direzione verticale. La direzione orizzontale riguarda la natura e la storia dentro le quali ci ritroviamo inseriti e che ci trasportano in avanti come un interminabile tapis roulant. La direzione verticale riguarda noi stessi nella nostra singolarità, dal giorno in cui siamo nati fino al giorno in cui moriremo scomparendo dal tapis roulant della natura e della storia che in nostra assenza continuerà a scorrere imperterrito esattamente come aveva fatto prima del nostro arrivo. 

Le domande, a questo punto, sono due. La prima: che senso ha il continuo scorrere in avanti dell’interminabile tapis roulant della natura e della storia? C’è un fine che lo guida, uno scopo, una tensione verso una meta, o è solo un meccanismo insensato, un gioco beffardo con qualche risata e qualche guizzo di intelligenza, ma il cui unico vero risultato complessivo è solo un mare di lacrime e di sangue? …

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Destinazione Speranza

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VITO MANCUSO – DESTINAZIONE SPERANZA 

in libreria per Garzanti editore il 15 ottobre 2024

Mancuso - Destinazione speranza

Vito Mancuso Destinazione Speranza [PDF]

In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l’uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: «Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Vito Mancuso ci guida alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull’avvenire, Destinazione Speranza rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.

 ISBN: 8811010624 – Casa Editrice: Garzanti – Pagine: 288 – Data di uscita: 15-10-2024 – Edizione cartacea 18,00€

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Capisco Martina il corpo tortura

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Secondo il teologo, la donna triestina di 49 anni, tetraplegica, ha ragione. Ha denunciato l'azienda sanitaria dopo i no al suicidio medicalmente assistito.

Intervista di Valeria Pace a Vito Mancuso 

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Capisco Martina Il corpo tortura [PDF]

Rispettare la sacralità della vita, compito che ogni persona di retta coscienza deve sentire come proprio, significa rispettare la sacralità della libertà, che è il luogo dove il vivere si manifesta nel modo più intenso. Il filosofo e teologo Vito Mancuso non ha dubbi, è d'accordo con Martina Oppelli, l'architetta triestina di 49 anni resa tetraplegica dalla sclerosi multipla che chiede di poter accedere al suicidio medicalmente assistito, e dopo i ripetuti dinieghi ha scelto di denunciare l'azienda sanitaria (Asugi) per tortura … 

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La nazionalità non fa i cittadini. I popoli nascono dalla cultura.

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Nessuno Stato può "fare" esseri umani affermando la propria ideologia. Solo i regimi autoritari hanno sostenuto la coincidenza tra Stato e nazione

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Nazionalità [PDF]

 

“Fatta l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”, si dice che dichiarò Massimo D’Azeglio all’indomani della proclamazione dello Stato unitario nel 1861. Da allora il processo del “fare” gli italiani non è mai terminato e giustamente la politica in questi giorni sta discutendo sulla sorgente che conferisce a un essere umano lo stato giuridico di cittadino italiano. Il tema è urgente, anzi improcrastinabile, sia perché direttamente riguarda molte persone che vivono in Italia che non sono cittadini italiani e lo vorrebbero essere, sia perché indirettamente riguarda tutti gli attuali cittadini italiani in quanto chiarificatore (in questi tempi così confusi) della loro identità. Cosa significa essere cittadini italiani? In che modo “si fanno” gli italiani? Per essere un cittadino italiano è necessario essere di nazionalità italiana? Qual è il rapporto tra cittadinanza e nazionalità?

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Il vero problema non è il patriarcato ma il culto della forza di cui siamo schiavi

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In piazza gli slogan contro l’uomo al centro della società, ma la radice del male è la venerazione del potere. Quella che aveva Margaret Thatcher e non Gandhi. A uomini e donne dico: l’unica liberazione è la cultura. 

Il vero problema non è il patriarcato [PDF]

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L’altra sera, invitato da mia figlia, ho partecipato con lei e il suo ragazzo alla manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata a Bologna da “Non Una di Meno”. C’erano diverse migliaia di persone, per lo più giovani, in maggioranza donne, ma anche noi uomini non eravamo pochi, ho persino intravisto alcuni signori definibili, come me, “di una certa età”. Cartelli, fischietti, alcune trombe, qualche pentola e relativi cucchiai, insomma le solite cose usate da sempre nelle manifestazioni per fare baccano e farsi notare. Di nuovo, per lo meno per me, c’erano le chiavi di casa, agitate da molte ragazze per simboleggiare con il loro tintinnio che neppure in casa si sentono sicure. Le agitava anche mia figlia, però con l’altro braccio si stringeva a me, quindi quel suo gesto non mi preoccupava. Al di sopra ovviamente svettavano gli slogan, gridati con forza e passione dalle giovani donne. Il più ripetuto era il seguente: “Lo stupratore / non è malato, / è figlio sano / del patriarcato” …

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