Al via Le Officine di Spiritualità

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VENEZIA ISOLA di SAN SERVOLO 15-16 aprile 2023

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Le Officine di Spiritualità di Venezia offrono l’opportunità di coltivare la propria ricerca spirituale in una modalità residenziale, vivendo un’intensa esperienza di formazione insieme a persone animate dal comune interesse per la dimensione interiore dell’essere umano.

Nel meraviglioso contesto dell’isola di San Servolo, gioiello della Laguna di Venezia di proprietà della Città metropolitana di Venezia, i partecipanti delle Officine trascorreranno due giornate in compagnia di personalità significative del mondo della cultura e della spiritualità, giunte sull’isola per esplorare con loro nuovi itinerari di conoscenza.

La prima edizione delle Officine di Spiritualità si terrà da sabato 15 a domenica 16 aprile 2023. Intitolata “A occhi aperti. Incontri di formazione umana e spirituale per vivere da svegli”, si svilupperà tra lezioni, dialoghi, laboratori, meditazioni, camminate in natura, momenti di scambio e di condivisione.

L’evento è ideato e realizzato da San Servolo srl, società in house della Città metropolitana di Venezia,  con il supporto di Infinityhub SpA Benefit.

Il programma è a cura di Armando Buonaiuto, già curatore del Festival Torino Spiritualità, e vede la partecipazione di Vito Mancuso, teologo, Simone Campa,sound therapist, Eric Minetto, scrittore e insegnante di yoga, Paolo Scquizzato, sacerdote e saggista, Chiara Scardicchio, docente di pedagogia, MarcoMorganti, esperto di economia non-profit e Christian Corda, astrofisico.

La quota di adesione è di euro 280,00 (iva al 22% inclusa) e comprende: l’iscrizione all’evento, la partecipazione a tutti gli incontri, un pernotto presso il Centro Soggiorno e Studi dell’isola, tre pasti e una prima colazione. Qualora il partecipante scegliesse di non pernottare in isola di San Servolo la quota di partecipazione passa ad euro 220,00 (iva al 22% inclusa). Le quote non comprendono i costi per i viaggi e trasporto da e per l’isola di San Servolo a Venezia. Per avere maggiori informazioni sull’isola e su come raggiungerci consulta www.servizimetropolitani.ve.it

Per permettere una partecipazione consona al tema della residenza il numero dei partecipanti è limitato e contingentato.

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Alla ricerca della risurrezione

A Pasqua si celebra quella di Cristo ma il simbolo che rappresenta va al di là della fede. Oggi a correre un pericolo mortale è l’anima, l’unica che può costituire la nostra rinascita. 

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Anima e salvezza [PDF]

Il punto decisivo consiste nel chiarire che cosa dentro di noi sta morendo, per comprendere se esiste almeno un po’ la possibilità che un giorno possa risorgere. Sul fatto che qualcosa dentro di noi stia morendo, nessuno, penso, ha più dubbi: lo sentiamo perfettamente, è un rumore sordo e persistente, una specie di basso continuo che ritma funereo le nostre giornate e che deriva dalla consapevolezza delle sempre più incombenti minacce: la guerra nucleare, l’emergenza climatica, lo scollamento tra generazioni mai così profondo nella storia dell’umanità, le abissali sperequazioni tra i pochi super-ricchi e le masse di diseredati, le migrazioni così massicce di popoli da generare una “deriva dei continenti” di tipo sociale, l’uso dell’intelligenza artificiale assai facilmente trasformabile in abuso, l’ingegneria genetica che corre esattamente lo stesso rischio. E poi c’è quel processo di crescente “infantilizzazione delle masse”, per dirla con Amos Oz, che cancella il confine tra politica e spettacolo per cui la gente non vota più chi può governare meglio, ma chi emoziona e diverte, perché questo oggi desiderano i più: essere emozionati, come bambini viziati nel paese dei balocchi. Tutte insieme queste ombre che gravano su di noi costituiscono una tale oscura densità da portarci a dire: “Basta, voglio andarmene da questa via crucis”. Ma di fronte a minacce così globali non è possibile scappare da nessuna parte. Perciò torna la domanda: che cosa precisamente dentro di noi sta morendo?

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CEM Conference

LECTIO MAGISTRALIS tenuta dal prof. Vito Mancuso, durante la CEM Conference del 30 marzo 2023

sul tema dei rifiuti intesi da un punto di vista spirituale, ovvero i rifiuti metaforici che ogni uomo “produce” ogni volta in cui sceglie di non percorrere le strade della giustizia. Questi rifiuti, non sempre considerati rilevanti, hanno invece un grande peso che si traduce in un costo morale per tutta la società.

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La fede di Abramo senza etica?

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La sottomissione di Abramo è schiavitù, non fede ma non per questo sono un antisemita. Credo in Dio ma penso che dobbiamo liberarci di un’immagine a cui dire sempre «sì comandante».

La fede di Abramo senza etica? [PDF] 

Da sempre ritengo l’antisemitismo una delle manifestazioni più volgari e pericolose della malignità umana e credo che la lotta contro di esso sia dovere fondamentale di ogni essere umano degno di questo nome. Anche per questo da quando ho iniziato a guidare gruppi in Israele lo Yad Vashem è tappa obbligata. Aggiungo che mi sono nutrito del pensiero e della spiritualità ebraica da quand’ero ragazzo, a partire dalla Bibbia naturalmente e poi di autori il cui elenco sarebbe troppo lungo e che accompagnano ancora oggi il mio cammino. Per questo sono rimasto stupito, ma sarebbe meglio dire addolorato, nel vedere il mio pensiero etichettato come “intriso di pregiudizi antisemiti”. È quanto si legge nel sito riflessimenorah.com, rivista online che si dichiara “rappresentata presso l’Unione delle comunità ebraiche italiane e presso la Comunità ebraica di Roma”, a commento redazionale di un articolo critico di rav Gianfranco Di Segni su una mia intervista. Ma attenzione: Di Segni critica il mio pensiero nel modo che analizzerò, ma è ben lungi dall’accusarmi di antisemitismo o di antigiudaismo, come invece fa la redazione della rivista che mi attribuisce “pregiudizi antisemiti”, “ignoranza e pregiudizio”, “stereotipi e cliché antigiudaici”. Il punto che mi sta più a cuore è esattamente questo: l’uso improprio del concetto di antisemitismo. È così importante la lotta contro questo mostro che bisognerebbe essere molto rigorosi con le parole, perché attenzione: se tutti sono antisemiti, nessuno alla fine lo è, e chi ci guadagna sono i veri antisemiti. Non è inoltre ammissibile la confusione (per di più da parte ebraica) tra antisemitismo e antigiudaismo praticata dalla rivista che mi accusa ora dell’uno ora dell’altro, perché l’antigiudaismo riguarda le idee religiose, l’antisemitismo il sangue delle persone. È vero che i due concetti sono tra loro collegati e dal professare l’uno è facile transitare nell’altro, ma proprio per questo la loro distinzione contribuisce a impedire l’indebito passaggio …

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Senza Pietas tradiamo noi stessi

La paura delle città dominate da altre etnie e culture è naturale, ma non deve calpestare secoli di storia. Dalla lezione di Terenzio alla scoperta dei “neuroni specchio”, il Paese ricordi l’empatia verso chi soffre. 

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Senza Pietas tradiamo noi stessi [PDF]

Penso sia più che legittimo il desiderio di proteggere la nostra nazione e la nostra identità di italiani, perché ritengo naturale la paura che ci coglie nel vedere intere zone delle nostre città ormai non più nostre ma dominio di altre etnie e di altre civiltà. Si tratta di una paura radicata nella biologia, coincidente con quel medesimo istinto che porta gli animali a proteggere il loro territorio, e dimenticarla significa ignorare la natura e quindi produrre necessariamente cattiva politica.

Se però, per ascoltare la natura, si calpesta la cultura; se però, per rimanere “italiani”, si corre il rischio di non essere più “umani”, e in qualche occasione non lo è si più davvero, allora è la catastrofe. A che serve infatti essere italiani, se, essendolo, non si è anche e prima di tutto umani? Il concetto di italianità si inscrive intrinsecamente in quello di umanità, ne è una declinazione. C'è di sicuro un bel po’ di retorica nel detto “italiani brava gente”, perché non è per nulla vero che noi siamo sempre brava gente. In esso però è contenuto anche l'ideale a cui noi in quanto italiani intendiamo aspirare: cioè anzitutto quello di essere “bravi”, e bravi non nel senso di precisi, di forti, di irreprensibili, ma nel senso di umani. Magari imprecisi, ma accoglienti. Magari ritardatari, ma generosi. Magari indisciplinati, ma ospitali. Ed è proprio per questo che se, per rimanere italiani, calpestiamo il nostro essere umani, la nostra sconfitta è totale  …

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La Terra Santa dei credenti e dei perplessi

Terza edizione dal 30 novembre al 07 dicembre 2023

Un viaggio accompagnato da Vito Mancuso pensato per aprire la mente e il cuore, rivolto ai credenti, ai curiosi e ai perplessi.

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«La Terra Santa non è santa per tutti allo stesso modo. Per alcuni lo è per la fede, per altri per la cultura, per altri per la storia e la politica, per altri ancora lo è tanto quanto altri luoghi sacri dell’umanità. Questo viaggio è pensato per tutte queste disposizioni della mente e del cuore verso l’antichissima terra di Israele: si rivolge sia a chi vuole conoscere le radici storico-geografiche della propria fede, sia a chi ha un approccio solo culturale verso la culla della spiritualità occidentale. Si rivolge ai credenti che non hanno paura del dubbio e ai non credenti che non hanno paura della certezza, ovvero a quelle persone che coltivano l’atteggiamento spirituale della ricerca.

Non è né un pellegrinaggio parrocchiale, né un generico viaggio turistico: è piuttosto un viaggio esteriore che ha la finalità di trasformarsi anche in un viaggio interiore, in quella “terra santa” che ognuno custodisce dentro di sé, il cui risveglio costituisce la condizione essenziale per visitare la Terra Santa per quello che essa effettivamente intende rappresentare.

Il deserto, le oasi, il Mar Morto: ovvero la primordialità primitiva degli elementi naturali. Il Muro del pianto, il Monte Sion, la Città di Davide: ovvero i luoghi sacri dell’ebraismo. Nazaret, il Monte degli Ulivi, il Santo Sepolcro: ovvero i luoghi sacri del cristianesimo. La Spianata delle Moschee, la Cupola d’oro, la Cupola dell’Ascensione: ovvero i luoghi sacri dell’islam. Lo Yad Vashem: ovvero la sacra memoria della storia del ‘900. Natura, storia religiosa e storia politica si fondono in un’unica totalizzante esperienza alla ricerca di sé, delle proprie radici e delle proprie inquietudini». (Vito Mancuso)

La guida culturale e spirituale sarà il teologo e filosofo Vito Mancuso. L’accompagnatore tecnico-culturale di GeaWay Tour Operator sarà Anita Kuhta.

Prenotazioni al Link [GeaWay]

 

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Il mondo salvato dai Giusti

«Nel giardino dei giusti di tutto il mondo c’è un albero pero ogni essere umano che ha scelto il bene»

In occasione della ricorrenza del 6 marzo, uno storico e un filosofo discutono di cosa significa fare il bene e agire rettamente, data istituita per ricordare coloro che si sono spesi a favore delle vittime di genocidi e contro i crimini verso l’umanità anche a prezzo della propria vita. 

Dialogo tra Gabriele Nissim e Vito Mancuso pubblicato su La Stampa del 5 marzo 2023

Il giardino dei Giusti [PDF]

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Le più belle canzoni di Lucio Dalla

Il cantautore era abitato da un’energia primordiale e la esprimeva con la voce e le mani. Era figlio delle muse, che sono l’unione del principio divino con la nostra anima spirituale. Anticipazione tratta da «Lucio Dalla. Le più belle canzoni commentate» da Paolo Jachia» con un ricordo di Vito Mancuso.

Interlinea Edizioni, in libreria dal 24 marzo 2023
 

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L’ottimismo drammatico di un uomo di amore e di fede

Vito Mancuso – Il ricordo di Lucio Dalla [PDF]

L’incontro con Lucio è stato un dono meraviglioso, perché sono cresciuto con molte delle sue canzoni e la sua manifestazione di amicizia e di stima nei miei confronti è stata come vincere uno dei più grandi premi letterari della mia vita. Era stato colpito dai miei scritti, così come io dai suoi. Ogni conoscenza è riconoscimento, diceva Platone, e nel nostro incontro ci siamo riconosciuti con la stessa tensione e lo stesso amore per la vita. L’amicizia che ne è nata ci ha portati a incontrarci spesso, a vivere per un breve periodo insieme, quando io e la mia famiglia siamo stati suoi ospiti, e a coltivare progetti per il futuro. A Bologna abbiamo presentato insieme il suo ultimo disco: nell’occasione la sua voce ha ribadito la bellezza e l’importanza della fede, della ricerca spirituale di Dio ..
 

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