Vivere è una Lectio Divina. La letteratura é anche teologia perché comporta una profonda spiritualità. Il sacerdozio e la scrittura condividono la centralità della parola intesa come azione
Che in principio vi sia la parola vale anche per l'esistenza di ognuno di noi. Intendo dire che ognuno di noi ottiene il principio costitutivo della sua esistenza dalle parole che pronuncia e nel modo con cui le pronuncia. Il che vale anche quando si tratta di parole scritte, delle nostre scritture, che, per quanto siano profane, hanno sempre la potenzialità di risultare sacre: sacre scritture profane.
La connessione tra archê (principio) e lógos (parola) è decisiva non solo per il Verbo che si fece carne nella notte santa, ma anche per ognuno di noi. Il nostro archê, il nostro principio costitutivo, è dato dal nostro lógos, vale a dire dalla logica che governa la nostra mente quale appare in modo esemplare nelle nostre parole. La letteratura, quindi, non è solo letteratura, cioè storie, racconti, narrazioni di fatti veramente accaduti o fantasiose invenzioni; no, la letteratura è anche teologia, filosofia di vita, confessione, anatomia dell’anima; è anche inconscia, e per questo ancora più profonda, spiritualità …