L'intervista di Gigi Marzuollo al prof. Vito Mancuso nella trasmissione “Sottovoce”
andata in onda la notte di martedì 2 aprile 2024. Buona visione al sito Raiplay
L'intervista di Gigi Marzuollo al prof. Vito Mancuso nella trasmissione “Sottovoce”
andata in onda la notte di martedì 2 aprile 2024. Buona visione al sito Raiplay
La situazione è grave, ma l'essere umano è fatto per andare oltre. Per Hannah Arendt possiamo pensare oltre ai limiti della nostra conoscenza
La speranza ci rende altruisti [PDF]
È possibile oggi sperare? La situazione è tale che la scritta posta da Dante sulla porta dell’inferno, “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”, verrebbe collocata da molti all’interno dei reparti di ostetricia quale benvenuto ai nuovi arrivati. Siamo così in preda all’ansia che avvertiamo il mondo come una nave alla deriva carica di disperazione destinata presto a sprofondare nei gorghi del nulla. Dominati da questi neri sentimenti, è logico che il nostro cuore si restringa e che noi ci rapportiamo agli altri solo in funzione del nostro interesse, lo sguardo avido, freddo, calcolatore: ritorniamo allo stato di raccoglitori-cacciatori, ma senza nessuna meraviglia originaria. Io credo, però, che il compito del pensiero responsabile sia di opporsi a questa disperazione e per quanto mi riguarda nei reparti di ostetricia quale frase di benvenuto per i nuovi arrivati appenderei quest’altra frase di Dante: “Se tu segui tua stella, non puoi fallire a glorioso porto”. Occorre tornare a coltivare speranza e ad avere fiducia nella navigazione nella vita …
Impariamo a navigare nelle contraddizioni
Intervista di Giuseppe Gazzola
Viviamo tempi difficili. Quando arriva la diagnosi di una malattia che durerà tutta la vita, ma anche quando ci arriva la notizia dell'ennesimo drammatico femminicidio. Quando ogni giorno bambini innocenti muoiono in una delle tante guerre che devastano il mondo e ci chiediamo perché. Perché gli uomini e le donne sembrano sempre più intensamente aggressivi, soli, insensibili all'altro? Siamo ancora capaci di empatia, di vivere quella solidarietà sincera che è cuore e sangue di una società inclusiva, libera e giusta? Ne abbiamo parlato con Vito Mancuso, teologo e scrittore. In un'Italia dove nessuno legge più niente, a parte i post dei social, è uno dei pochi uomini a vivere grazie ai libri che pensa, scrive e pubblica con ottimi riscontri di pubblico. Navigando nel suo pensiero lucido e appassionato, talvolta scomodo, mai banale, cerchiamo insieme a lui una bussola per orientarci in questi tempi incerti e burrascosi, dove siamo chiamati ogni giorno a fare la nostra parte.
Perché Vito questi sono giorni difficili? Qual è dal tuo osservatorio la grande crisi che stiamo affrontando come persone e come società?
In realtà, se guardiamo alla storia dell'umanità, dobbiamo dire che non ci sono stati mai giorni facili per nessuno. I testi che sono giunti a noi dall'antico Egitto, dalla Mesopotamia o anche i testi ebraici e greci, come quelli di Esiodo, ci dicono che è sempre stato difficile, però ogni epoca ha la sua difficoltà. Il grande problema del nostro tempo e della nostra civiltà è la mancanza di un orientamento, uno scopo, una visione che non sia solo quella del traguardo contingente che ciascuno raggiunge, potere, piacere, ricchezza che oggi sembrano la meta cui un po' tutti tendono. Siamo sulla nave, riusciamo a pescare pesci e a nutrirci, andiamo avanti in qualche modo, ma dove stiamo andando non lo sappiamo, soprattutto i giovani avvertono il bisogno di una prospettiva che va dal di là del piccolo cabotaggio della. Immediata …
Intervista al prof.Vito Mancuso di Livio Partiti per IL POSTO DELLE PAROLE, ascoltare fa pensare
Nella sua ultima catechesi pubblica papa Francesco ha distinto astinenza e castità sorprendendo non pochi. Ma come? Non sono la stessa cosa? Fare “voto di castità” non significa “astenersi” da ogni relazione sessuale? E poi, seconda obiezione: non sarebbe meglio che la Chiesa smettesse di fare la morale agli altri in materia sessuale, visto che la pedofilia del clero è diffusa dai semplici preti ai cardinali in tutto il pianeta? I temi quindi sono due: 1) astinenza e castità; 2) legittimità della morale sessuale ecclesiastica.
Sul primo aspetto il Papa non ha fatto altro che riprendere una distinzione tradizionale, già il concilio Vaticano II infatti dichiarava che “gli atti con i quali i coniugi si uniscono in casta intimità sono onorevoli e degni” (Gaudium et spes, 49). Si può dare quindi unione sessuale (cioè assenza di astinenza) e “insieme” castità. La castità non coincide sempre con l’astinenza. Vi coincide per coloro che hanno fatto voto di castità, ma per gli altri essa indica lo stile con cui praticare l’unione sessuale, praticata non all’insegna dello sfruttamento e della rapina ma di quella donazione reciproca da cui deriva “casta intimità” …
Intervista di Giovanni Panettiere per
Non c’è solo la proverbiale ironia di papa Francesco dietro quel suo riconoscersi solo alla luce di scelte pastorali coraggiose, da ultima il via libera alle benedizioni delle coppie gay. «Traspare anche una certa paura, mista ad amarezza, per il rendersi conto che ampie fette della Chiesa, quelle più praticanti, non lo stanno seguendo», è il teologo Vito Mancuso a mettere il dito nella piaga della crescente solitudine di Bergoglio sullo sfondo dell’apparizione di quest’ultimo al programma Che tempo che fa.
Anche a livello internazionale gli appelli del Papa per l’ambiente e la pace cadono regolarmente nel vuoto, non trova?
Assolutamente sì, ma, pur se non viene dato seguito ai suoi moniti, non esiste al mondo altra autorità morale e spirituale eccetto la sua. E questo disturbare il potere politico ed economico, anche a costo di fallire, rappresenta la sorte stessa di Francesco.
Un destino da 3 milioni di spettatori rimasti incollati l’altra sera alla tv per ascoltare le sue parole…
«CONOSCI TE STESSO»
Secondo viaggio in Grecia con Vito Mancuso da 22 al 29 ottobre 2024 alla ricerca delle nostre radici tra filosofia, teologia, spiritualità e arte
Il senso del viaggio è in continuità con lo spirito che ha animato il precedente itinerario in Israele (La Terra Santa dei credenti e dei perplessi), come si può comprendere dall'introduzione del prof. Vito Mancuso:
«Un grande intellettuale del secolo scorso, Erich Auerbach, nella sua famosissima opera Mimesis, osservava che la nostra cultura occidentale è rinconducibile a due matrici: da un lato la Bibbia, dall’altro l’Odissea. Abramo e Ulisse: il pellegrino che esce dalla sua casa per incamminarsi verso la terra che Dio gli indica e il viaggiatore intrepido che, dopo innumerevoli prove, ritorna ad Itaca, sono i due miti che hanno forgiato la nostra visione della realtà e che ciascuno, dentro di sé, può riconoscere in perenne confronto dialettico».
È appunto con questo spirito che nasce il nuovo itinerario in Grecia. Sollecitati da quel “conosci te stesso”, pronunciato dall’oracolo di Delfi, i partecipanti riscopriranno le radici più profonde della nostra visione del mondo, aiutati dalla riflessione filosofica che lì è nata e dalla teologia cristiana che con essa si è confrontata, accettandone contenuti e linguaggio. Respireranno e assaporeranno la spiritualità di quel Paese, ricco di bellezze naturali mozzafiato e di opere artistiche che hanno condizionato il gusto estetico occidentale, convinti che – come disse Simone Weil, una delle più limpide menti del Novecento – di fronte a un simile fulgore è impossibile non riconoscervi le tracce del mistero che si manifesta in quella che, non a caso, lei definiva “La rivelazione greca”.
Info costi ed scrizioni al sito Geaway [Link]
Programma:
1° giorno ITALIA – SALONICCO (TESSALONICA)
Ritrovo dei partecipanti in aeroporto di Milano Malpensa. Disbrigo delle formalità di imbarco e partenza con volo di linea per SALONICCO. All’arrivo incontro con la guida. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento …
La manifestazione della divinità del Cristo quest’anno coincide con i conflitti e la paura di un mondo fuori controllo ma occorre risvegliarsi alle meraviglie quotidiane
Epifania letteralmente significa “manifestazione” e nel suo uso tradizionale il termine rimanda alla triplice manifestazione della divinità di Cristo, iniziata con l’omaggio a Betlemme dei Magi e compiuta nel battesimo al fiume Giordano e nel miracolo alle nozze di Cana. La radice di epifania proviene dal verbo greco “phaíno”, che significa “apparire, portare alla luce, manifestarsi”, da cui deriva anche il sostantivo “fenomeno”. Ben al di là dell’uso colloquiale con cui noi designiamo una cosa o una persona straordinaria dicendo per esempio “lei è un fenomeno”, il termine fenomeno indica ogni oggetto della nostra conoscenza sensibile, nel senso che noi possiamo conoscere solo “fenomeni”: non cioè le cose e le persone per quello che sono veramente in se stesse, ma solo per quello che appaiono a noi. La nostra conoscenza è sempre necessariamente fenomenica. Derivato di fenomeno è “epifenomeno”, termine strettamente collegato a epifania e che indica non ciò che costituisce l'essenza vera e propria della realtà ma solo ciò che appare alla superficie quale manifestazione secondaria. “Epì”, infatti, in greco significa “su, sopra”, quindi l'epì-fenomeno è ciò che appare sopra, in superficie, e che, come tale, è superficiale, mentre l’essenza vera e propria che costituisce il significato della realtà sta sotto, nel fenomeno originario …