Trump e la Bibbia

QUELL'ABUSO DEL NOME DI DIO CHE RIMANDA INDIETRO LA STORIA

Trump giura sulla Bibbia e sostiene che il divino è con lui. Anche Netanyahu, Putin e gli islamisti dicono lo stesso. Ma comandare con libro sacro e spada, avere la missione di schiacciare gli altri popoli, non è genuina religiosità. 

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Trump e la Bibbia [PDF]

Sicuramente Trump è autorizzato dalla Bibbia a credere di avere Dio dalla sua parte. Anche Netanyahu lo è, anche Ben-Gvir, il politico dell’estrema destra israeliana che si è dimesso da ministro della sicurezza nazionale per protestare contro l'esile pace a Gaza perché voleva continuare il massacro. Anche Putin e il patriarca di tutte le Russie Kirill sono convinti di essere dalla parte di Dio e anche loro hanno fondati motivi biblici e teologici per crederlo. Anche Narendra Modi in India si sente protetto e guidato dal suo Pantheon integralmente hindu di Brahman, Shiva e Višnu. E naturalmente quanto a fede non sono secondi a nessuno gli islamisti vari, da Hamas a Hezbollah agli ayatollah iraniani che citano a memoria le sure del Corano per armare i loro uomini e inviarli a uccidere senza pietà …

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Laboratorio di Etica 2025 – La Coscienza

MANCUSO: «OGGI SI PREMIA L’INCOSCIENZA»

Il filosofo al Mast dà il via al nuovo ciclo dedicato alla Coscienza.«Con un'astrofisica perché la consapevolezza viene dalle stelle»,

Intervista di Letizia Gamberini per il Resto del Carlino

 Resto del Carlino [PDF] Corriere di Bologna [PDF]

Cielo Stellato

La coscienza come antidoto a questo tempo incosciente. È presto spiegato il titolo che il teologo Vito Mancuso ha scelto quest'anno per il suo Laboratorio di Etica, organizzato da Mismaonda e ospitato negli spazi di Fondazione Mast. Iniziato nel 2019, il ciclo che parte lunedì 20 gennaio alle 18.30 vedrà come sempre a fianco del filosofo alcuni ospiti:

si comincia con l'astrofisica Ersilia Vaudo dell'Agenzia Spaziale Europea di Parigi per indagare l'origine della coscienza a partire dall'origine delle stelle, e si prosegue con il neuropsichiatra Franco Fabbro dell'Università di Udine sul rapporto cervello-mente-coscienza (3 febbraio). II 10 febbraio ecco invece Neva Papachristou, insegnante guida dell'Associazione per la Meditazione di Consapevolezza A.Me.Co., per approfondire la pratica quotidiana di esercizio della coscienza (10 febbraio). Le conclusioni di questo viaggio-scambio sono affidate come sempre allo stesso Mancuso (17 febbraio, biglietti su Vivaticket) …

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La ribellione di Gesù

Il teologo Mancuso al Donizetti per le Lezioni di Storia: «L’ora di religione dovrebbe essere obbligatoria, ma laica»

Intervista di Sergio Rizza per il Corriere della Sera, edizione di Bergamo, venerdì 17 gennaio 2025 

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La ribellione di Gesù – La ribellione di Gesù1 [PDF]

Teologo, filosofo, docente universitario, Vito Mancuso terrà domani mattina alle 11, al Donizetti, la conferenza intitolata «Gesù: la rottura della legge». Sarà l’inizio del nuovo ciclo, dedicato ai «Ribelli», delle Lezioni di Storia.

Professor Mancuso, lei parlerà di un Gesù di rottura. Ma anche di obbedienza. A cosa? Alla coscienza?

«C’è una ribellione da parte di Gesù: politica, che ha portato alla sua morte in croce; e religiosa, che ha portato alla nascita di una religione completamente diversa dall’ebraismo, il cristianesimo. Quanto all’obbedienza, vale per Gesù ciò che vale per ogni essere umano. Si può essere ribelli per iconoclastia, o si può essere ribelli verso le ingiustizie, perché si obbedisce a un’esigenza profonda. E se anche Gesù, come io immagino, riteneva di obbedire a Dio, era sempre attraverso la coscienza che sentiva la percezione di questo comando».

Lei distingue il Gesù profeta apocalittico dal Cristo (unto, Messia) di San Paolo, più «astratto».

«È la questione decisiva. Una cosa è Gesù, una cosa del tutto diversa è Cristo. Un conto è Gesù con la sua spiritualità, che io chiamo gesuanesimo; un altro conto è il Cristo concepito da Paolo, la cui spiritualità si chiama cristianesimo. Noi conosciamo molto di più il secondo del primo» …

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L’inizio dell’anno

LA SPERANZA FA PARTE DELL’UMANO, COSÌ IMPARIAMO A VINCERE IL TEMPO

Non è un atteggiamento esclusivamente cristiano, ma è presente in tutte le civiltà. Da sempre avvertiamo la magia dell’inizio di un anno, la poesia del ricominciare. 

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Inizio dell'anno [PDF] 

C'è sempre un che di magico e di fatato all'inizio dell'anno, l'umanità l’ha avvertito da sempre e per questo ha configurato quello straordinario rito di passaggio che sono l'ultimo e il primo dell'anno, la notte più rumorosa e la mattina più silenziosa di tutte, un’accoppiata di frastuono e di silenzio che non ha eguali nel resto dell'anno e che coinvolge tutti gli esseri umani, di qualunque strato sociale o livello culturale essi siano. Che senso ha tutto ciò? È la poesia del ricominciare, dell’avere a disposizione un tempo del tutto nuovo in cui si può essere diversi, migliori, magari persino più buoni. Non c'entrano nulla la fede e la religione, si tratta qualcosa che viene prima, che è più profondo, più primordiale, e che ha a che fare con la nostra relazione col tempo. Il tempo: quel mistero dell'essere che, come diceva Giordano Bruno, “tutto toglie e tutto dà”. “Tutto toglie”: un anno è passato e non tornerà più, se n’è andato dove sono finiti tutti gli altri, in quell’antro senza fondo che chiamiamo passato. “Tutto dà”: un anno è intatto davanti a noi con la sua distesa dei giorni e le loro promesse, in quel tunnel che forse ha una luce là in fondo forse no che chiamiamo futuro. Ma come rapportarci a questa distesa dei giorni con le loro promesse, che è poi il tempo della vita che ci rimane da vivere, e che non sappiamo quanto lungo sarà? …

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Laboratorio di Etica 2025 – La coscienza

Torna al Mast.Auditorium di Bologna il Laboratorio di etica di e con Vito Mancuso.

Settima edizione – 2025: La coscienza

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Un ciclo di quattro lezioni con ospiti dal 20 gennaio 2025. Aperte le vendite dei biglietti da lunedì 23 dicembre

Il Laboratorio di Etica di Vito Mancuso nasce dal bisogno, oggi più che mai attuale, di comprendere la realtà nella quale viviamo. Dopo Le Virtù nel 2019, I Maestri Spirituali nel 2020, La Pandemia nel 2021 e Guerra e pace nel 2022, I miei principi morali nel 2023, Il Super-Ego nel 2024, Vito Mancuso torna a Bologna negli spazi dell’Auditorium della Fondazione MAST con un ciclo di quattro lezioni dedicate alla coscienza.

«Se c’è un fenomeno che più di ogni altro suscita meraviglia al solo pensarlo, questo è la coscienza. Che cos’è, realmente, la coscienza? Coincide con il nostro cervello, oppure tra cervello, mente e coscienza esiste una differenza? Com'è possibile che dalla materia del cervello scaturisca l’energia immateriale e intelligente che costituisce la coscienza? E come si fa, eticamente parlando, a custodire la coscienza, a nutrirla, a renderla sempre più vigile, acuta e responsabile?».Vito Mancuso

Il settimo Laboratorio di Etica discuterà questo tema con i seguenti relatori: l’astrofisica Ersilia Vaudo dell’Agenzia Spaziale Europea di Parigi (per indagare l’origine della coscienza a partire dall’origine delle stelle), il neuropsichiatra Franco Fabbro dell’Università di Udine (sul rapporto cervello-mente-coscienza), Neva Papachristou, insegnante guida dell’Associazione per la Meditazione di Consapevolezza A.Me.Co. (per indagare la pratica quotidiana di esercizio della coscienza). Ad ogni incontro sarà sempre presente Vito Mancuso che, nell’appuntamento conclusivo, farà una sintesi e una restituzione di quanto emerso nei precedenti incontri.

Il laboratorio – organizzato da Mismaonda cui Fondazione MAST ha concesso in uso gratuito l’Auditorium – è in programma lunedì 20 gennaio, lunedì 3 febbraio, lunedì 10 febbraio, lunedì 17 febbraio e si rivolge a quanti sono interessati a capire come mantenere l’etica nell’azione e nel pensiero e ad approfondire l’approccio teologico e filosofico alla contemporaneità.

Le iscrizioni sono aperte online al seguente link da lunedì 23 dicembre alle ore 12.00

Laboratorio Etica 2025 – Vivaticket [Link]

Il costo complessivo per assistere ai quattro appuntamenti è di 38,00 euro + diritto di prevendita. È possibile prenotare anche i singoli incontri a 10,00 euro + diritto di prevendita. MAST.Auditorium Via Speranza 42, Bologna

 

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Ubi Consistam

L’ARMONIA È LA CHIAVE PER SALVARE IL MONDO. SOLO COSÌ POSSIAMO SOGNARE GIUSTIZIA E BELLEZZA 

La leva dell’intelligenza ci ha innalzati come teorizzava Archimede, ma serve una fede a cui appoggiarsi. Filosofia, religione o politica offrono una soluzione a patto di non crederle immobili, perché nulla lo è.

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Immaginatevi (com’è capitato a me) di dover esporre pubblicamente quale sia la vostra filosofia di vita, la vostra scala di valori, il punto di appoggio della vostra mente per orientarvi nel mondo: quale sia insomma il vostro “ubi consistam”. L’espressione latina è tratta dalla frase pronunciata da Archimede dopo aver scoperto il principio della leva: “Da ubi consistam et terram caelumque movebo”, “Datemi un punto d’appoggio e solleverò la terra e il cielo”. Qui però non è in gioco un punto di appoggio materiale, quanto piuttosto il punto di appoggio immateriale necessario alla coscienza per non smarrirsi nel labirinto della vita. Ebbene, come rispondereste?

Ad Archimede nessuno fu in grado di dare il punto di appoggio fisico richiesto e il mondo proseguì nel suo corso regolare. E fu proprio questa regolarità cosmica a costituire lungo i secoli il punto di appoggio mentale degli esseri umani. Così Shakespeare illustrava la situazione: “I cieli, i pianeti, e questa terra ch’è centro di ogni cosa, rispettano grado, priorità, rango, stabilità, corso, proporzione, tempo, forma, dovere e fedeltà col massimo rigore” (Troilo e Cressida, I,3). Su questa cosmologia si appoggiavano la religione e la politica, l’etica e l’estetica, producendo ciò che nella sua bellissima autobiografia intitolata “Il mondo di ieri” Stefan Zweig definiva “il mondo della sicurezza” …

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In difesa dell’amore di sè

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Volerci bene con misura ci aiuta nelle relazioni con gli altri e migliora il nostro senso di realtà. Non ha a che fare con il narcisismo che invece è un sentimento ottuso di fierezza, vanità e insicurezza.

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Per essere compreso nella sua essenza il mito di Narciso richiede di venire accostato al mito di Eco. Narciso ed Eco rappresentano infatti i due estremi dell’amore: l’amore di sé che ignora completamente l’altro, e l’amore dell’altro che ignora completamente sé. Qual è la forma peggiore?  Narciso era bellissimo e coloro che l’incontravano, femmine e maschi, giovani e adulti, se ne innamoravano, ma egli respingeva sempre tutti. Eco, che era stata punita da Era con la privazione della possibilità di parlare se non ripetendo le ultime parole ascoltate (da qui il nome eco per il fenomeno acustico del ripetersi di un suono), un giorno vide Narciso e, come tutti, se ne innamorò. A causa della sua condizione però il dialogo produsse una serie di equivoci, fino a quando lei gli andò incontro per abbracciarlo ma lui si ritrasse sdegnato dicendole: “Toglimi le mani di dosso! Vorrei morire piuttosto che darmi a te!”. La povera Eco poté solo rispondergli “darmi a te” e scappò via in preda a una vergogna che la consumò progressivamente facendo rimanere di lei solo la voce …

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Le strade verso la pace interiore

Costruire sistemi di rapporti autentici e armoniosi, con gli altri e con noi stessi. E coltivare il legame tra bellezza e spiritualità, generando energia positiva, attraverso la creatività, l’introspezione e la meditazione, nel tentativo di convivere con il caos che ci circonda e tracciare nuove strade verso la pace interiore. Intervista a Vito Mancuso RSI cultura di Michela Daghini

RSI Cultura [Link]

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Ridere di Dio

CHARLIE HEBDO, LA DERISIONE DEL DIVINO E LA MALATTIA SPIRITUALE DELL’UOMO MODERNO

La risata ha un valore liberatorio, benefico, ma può essere legata anche ad aggressività, violenza, fino al bullismo. Prendere in giro Dio nasce dalla disperazione di chi ha perso la possibilità di sperimentare il senso del mistero.

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NOTA PREVIA. Come giustamente mi è stato fatto notare da alcuni lettori che ringrazio per la loro attenzione, il mio articolo contiene un’inesattezza linguistica in quanto il termine usato da Dante nel passo del Convivio da me citato, cioè “corruscazione”, significa sì manifestazione luminosa come ho scritto, o ancora meglio “lampeggiamento”, “bagliore di luce”, come scrive l’Enciclopedia dantesca, ma non ha nulla a che fare con “corrugamento”, come invece io ho scritto nell’articolo. Se avessi avuto a disposizione l’Enciclopedia dantesca e gli altri strumenti della mia biblioteca, credo che non sarei incorso nell’errore, ma non è stato questo il caso quando lavoravo a questo articolo, scritto di fretta dietro sollecitazione del direttore durante un tour di conferenze in una stanza d’hotel poco prima di prendere il treno. Gli errori, in ogni caso, sono errori ed è bello, per quanto sempre un po’ doloroso, riconoscerli ed emendarli, come sto facendo ora. Rimane comunque del tutto intatta la sostanza contenutistica dell’articolo che per questo ripropongo qui tale e quale. Vito Mancuso


Volendo considerare la questione del concorso satirico su Dio bandito da Charlie Hebdo dal punto di vista filosofico, occorre dire che i concetti in gioco sono due: il nostro ridere e il nostro rapporto con il divino (non necessariamente con il Dio unico dei monoteismi, ma con il divino; ovvero l’alto mistero che gli esseri umani da sempre hanno avvertito rispetto al loro esistere su questo pianeta) …

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