CONSAPEVOLMENTE UOMO Andrea Schnöller Storia e vita di una maestro di meditazione. Libro a cura di Maciej Bielawski e Franco Stefanoni in dialogo con Vito Mancuso
Consapevolmente Uomo Gabrielli Editori [Link]
«Per chi lo ha conosciuto è una persona tenace, umile, appassionata. Potremmo forse dire: pura, autentica. In questo libro dieci testimonianze provano a descrivere il valore umano e spirituale di padre Andrea Schnöller, frate, insegnante di meditazione e riferimento per una comunità di compagni di strada. Una vita, la sua, semplice e al contempo straordinaria, che come fine ultimo ha avuto quello di preparare l’uomo all’accoglienza: verso gli altri ma prima ancora verso se stessi. Ascoltarci, dunque, raggiungere la consapevolezza di noi, che si creda in Dio oppure no. Qualunque sia la cultura di provenienza, il punto di vista religioso o laico, se ne raccontano qui le idee, le gioie, gli incontri, i dubbi, le sorprese e le delusioni. Un padre poliedrico ma discreto, refrattario alla notorietà. La pratica del silenzio, il rispetto del prossimo. Dieci capitoli per un viaggio lungo un’esistenza intera: la fanciullezza, il noviziato, il santuario di Madonna del Sasso. Poi il Sessantotto, il Concilio Vaticano II. La relazione con le gerarchie ecclesiastiche. Il cristianesimo, il buddhismo, l’induismo. L’inesauribile itinerare tra l’Italia e la Svizzera, lo yoga, la musica di Bach, il lavoro editoriale, soprattutto l’avventura del centro di Condino. Sempre cercando di ascoltare, per dirla con lui, non solo la nostra parola ma anche il nostro respiro. Rivolto a chi cerca di capire, chi pensa si sapere, o si è sentito smarrito.
Andrea Schnöller è un frate francescano della provincia cappuccina svizzera. Risiede al Santuario della Madonna del Sasso sopra Locarno, dove, nel periodo invernale, tiene corsi regolari di meditazione serale. Ordinato sacerdote, ha compiuto studi di giornalismo all’Università Cattolica di Milano. Franco Stefanoni, saggista e giornalista del Corriere della Sera. Maciej Bielawski, docente all’Università degli studi di Verona, studioso di spiritualità e scrittore.
DACIA MARAINI – E TU CHI ERI? Interviste sull’infanzia a donne e uomini che hanno fatto il Novecento BUR, PP.348, €13 con la prefazione di Vito Mancuso
Prefazione completa [Link al sito] Estratto Prefazione E tu chi eri? [PDF]
Quando nel 1968 “Vogue” le chiede di intervistare Eugenio Montale, un’intimorita Dacia Maraini si prepara con scrupolo all’incontro con una lunga lista di domande sul mestiere di scrivere. Ma quando si trova faccia a faccia col poeta, non riesce ad aprire bocca, travolta dall’emozione. È in quel momento che ha un’intuizione: aprirsi un varco nei pensieri e nel cuore di Montale chiedendogli della sua famiglia. Lo fa con delicatezza e voce tremante, Dacia Maraini, e il burbero poeta si apre. Imprevedibilmente, ma come un fiume in piena. È così che l’infanzia diventa la cifra delle interviste che seguono, condotte a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta ai protagonisti della scena artistica e culturale italiana. Una porta d’accesso sull’intimità di donne e uomini che ora non ci sono più, e di cui tra le righe sembra quasi di distinguere le voci: quella cerimoniosa di Gadda e quella squillante di Maria Callas o quella bassa e gentile di Natalia Ginzburg, e poi ancora quelle di Pasolini, De Chirico, Rossellini… Dacia Maraini ci porta per mano in un dialogo col passato, emotivo e dolente ma sempre autentico: un’indagine sul mistero della personalità racchiuso nei primi anni di vita che continua ad essere uno dei più profondi enigmi dell’esistenza. Alla scoperta dell’ineffabile seme dentro ognuno di noi, che ci fa brillare di unicità da quando siamo bambini.
LUCIO DALLA LE PIÙ BELLE CANZONI commentate da Paolo Jachia con un ricordo di Vito Mancuso
Tutti sanno che Lucio Dalla è stato uno dei più grandi cantautori italiani contemporanei. Non tutti sanno però che è stato anche, in maniera carnevalesca e paradossale, un grande mistico contemporaneo, amico speculare di Battiato, De Gregori e altri, tra cui il teologo Vito Mancuso che qui ricorda come l’amico cantasse la ricerca di dio con un «ottimismo drammatico». In Questo libro, per gli 80 anni dalla nascita, Paolo Jachia propone per la prima volta un commento organico dei testi delle sue più belle canzoni. Come ha detto il cantautore: «Può succedermi di tutto, può arrivare un’eruzione dell’Etna a portarmi via la casa, ma ritengo che al mondo non vi sia niente di veramente definitivo e letale», perché sapeva (come recita un suo verso) che «una canzone non basta / e non basta saper cantare». Però aiuta.
Le più belle canzoni di Lucio Dalla [link al sito] Interlinea edizioni, pp. 168, euro 14, in libreria dal 24 marzo 2023 Interlinea.com [Link]
CARLO MARIA MARTINI – LA FORZA DELLE VIRTÙ Per dare il meglio di sè, con la prefazione di Vito Mancuso
«A dieci anni della morte, esce in libreria e sugli store di vendita online, il libro con le riflessioni di Carlo Maria Martini sulle virtù, compagne di viaggio quotidiane anche per gli uomini e le donne del nostro tempo. Sempre attento alla sapienza della Scrittura e degli insegnamenti evangelici, esorta a scoprire (e vivere) la prudenza, la giustizia, la fortezza, la temperanza, la fede, la speranza e la carità per affinare giorno dopo giorno la nostra umanità. Da queste pagine emerge così il segreto di un’esistenza piena e felice, alla scuola del Vangelo».
Carlo Maria Martini, con il suo stile inconfondibile, spiega il contenuto delle virtù, compagne di viaggio quotidiane anche per gli uomini e le donne del nostro tempo. Sempre attento alla sapienza della Scrittura e degli insegnamenti evangelici, esorta a scoprire (e vivere) la prudenza, la giustizia, la fortezza, la temperanza, la fede, la speranza e la carità per affinare giorno dopo giorno la nostra umanità. Da queste pagine emerge così il segreto di un'esistenza piena e felice, alla scuola del Vangelo. «L'obiettivo perseguito da Martini nel trattare la forza delle virtù, come recita il titolo di questo prezioso piccolo saggio, è questo: essere migliori rispetto a se stessi, migliori come esseri umani, del tutto a prescindere da rapporti di supremazia sugli altri. La partita non è esteriore, ma interiore». (dalla Prefazione di Vito Mancuso)
Editore: TS – Terra Santa, anno edizione: 2022 in commercio dal 26 agosto 2022 Pagine: 128 p., Rilegato EAN: 9791254710630
CULTURA E SCIENZA – Marco Malvaldi, Vito Mancuso, Guido Tonelli
Aras Edizioni 2021 «Cosa ha a che fare Henri Poincaré, matematico e fisico francese, con lo scrittore e poeta americano Edgar Allan Poe? Quali sono i possibili modelli che regolano il rapporto tra scienza e fede? Con quale arroganza noi Sapiens abbiamo chiamato Cosmo la meraviglia che ci circonda? In un percorso a tre tappe dal particolare all'universale, il libro ripropone le tre lectio dell'ottava edizione del Festival del Giornalismo culturale nel dialogo tra lo scrittore Marco Malvaldi, il filosofo e teologo laico Vito Mancuso e il fisico Guido Tonelli. Tre prestigiose voci per una lettura agile e affascinante. Il saggio è il terzo numero della nuova collana #fgcult – informazione culturale dedicata a comunicazione e cultura, la cui peculiarità è quella di porsi come strumento d'indagine integrativo e complementare al Festival del giornalismo culturale». Dettagli: Autori: Marco Malvaldi, Vito Mancuso, Guido Tonelli – Editore: Aras Edizioni Collana: #fgcult. Informazione culturale. Anno edizione: 2021 – In commercio dal: 7 ottobre 2021 Pagine: 94 p., Brossura EAN: 9791280074232
Identità Culturale e Violenza – Franco Fabbro
Bollati Boringhieri Editore 2018
parlare di identità culturale significa addentrarsi in una zona di pericolo, perché in suo nome si sono perpetrati crimini che sfidano l’idea stessa di umanità, e nel suo cono d’ombra ancora si annidano le pulsioni più aggressive. Ma l’ambivalenza dei processi identitari, in cui spesso vanno a incagliarsi i tentativi di riflessione sul tema, per Franco Fabbro non ostacola la comprensione, anzi ne è il presupposto. E, se indagata con strumenti conoscitivi adeguati, che integrano le osservazioni paleoantropologiche e le analisi storico-religiose, può suggerire strategie di disinnesco dei potenziali dannosi. Fabbro ha studiato per decenni sotto il profilo neuroscientifico le due componenti identificative e coesive dei gruppi umani, ossia le lingue e le religioni: acquisite entrambe nelle prime età della vita, scolpiscono il cervello con analoghi meccanismi neurali, organizzandosi nella memoria implicita e determinando un’architettura neuropsicologica che differirà a seconda delle singole tradizioni. Questi marcatori culturali sono collegati ai sistemi emozionali, quindi alle reazioni difensive e aggressive. Allora, come mitigare gli aspetti violenti dell’identità culturale e preservarne al tempo stesso gli elementi che conferiscono «consistenza e spessore» agli esseri umani, come scrive il teologo Vito Mancuso nella Prefazione? La proposta neuropedagogica di Fabbro è di esporre precocemente i bambini a quella pluralità di religioni e di lingue che, secondo ricerche ormai consolidate, favorirebbe una più efficace regolazione del comportamento e una maggiore autoconsapevolezza. Proprio là dove adesso c’è pericolo crescerebbe – in ottemperanza a un verso celebre – «ciò che salva».
Storia ed evoluzione del rapporto tra religioni e politica a cura di Gabriele Palasciano con il contributo di Vito Mancuso. Baldini & Castoldi editore ottobre 2016. Una serie di conversazioni su politica, religioni e mondo che, nella loro diversità e varietà, presentano la politica come un prisma con diverse facce illuminate da una sola luce. La speranza è che si possa cogliere l'unità dell'insieme e lasciare che questa luce si irradi. Il contesto nel quale ciò può compiersi è quello del dialogo, di cui avvertiamo tutti un bisogno radicale per uscire dalla conflittualità incontenibile che deriva dal non saper vivere la differenza, dal non sapere o dal non saper orientarsi.
«Quale immagine si conserverà di me? Non pretendo che si conservi un ricordo particolare. Mi basta essere stato uno dei tanti che hanno servito il Signore, la Chiesa e l’umanità».
Così rispondeva Carlo Maria Martini, sollecitato dalla domanda di un giornalista. E in questo straordinario caleidoscopio di oltre cento ritratti non è soltanto l’immagine pubblica ed esteriore a essere evocata, quanto il ricordo più intimo e privato di coloro che hanno conosciuto e apprezzato uno degli uomini di fede più amati del cattolicesimo e più ascoltati dal mondo laico. Le firme autorevoli, che chiosano i racconti intensi e toccanti di questa raccolta, portano alla luce un tratto del carattere, un insegnamento sapienziale, un episodio emblematico, offrendo uno schizzo inedito di uno dei più grandi protagonisti del Novecento italiano.
Guido Rispoli Vito Mancuso, Casa editrice Il Margine aprile 2015
Un giudice e un teologo si confrontano a viso aperto in un dialogo serrato sul tema della giustizia: quella umana, quella divina. C'è una bellezza della legge? Quale è il rapporto tra etica, estetica e politica? Il procuratore Guido Rispoli, l'uomo che indaga il male commesso dagli uomini e Vito Mancuso, l'uomo che scardina le certezze cattoliche su Dio. L'uomo, la legge e il perdono. Tra Socrate e l'avvocato Ambrosoli, due voci si interrogano sulla questione più antica e più contemporanea: come arginare il male del mondo? Come fare giustizia? Il libro "La bellezza, la legge e Dio", con una prefazione di Renzo Caramaschi, inaugura una nuova collana della casa editrice "il Margine" di Trento dal titolo "Dialoghi della pace" e nasce da un'idea del Centro per la pace del Comune di Bolzano, che ha ospitato i dialoghi che formano la collana.
Preghiere dal carcere di Opera
a cura di Silvana Ceruti, prefazione di Vito Mancuso. (Fondazione culturale Ambrosianeum 2014)
Il verbo fondamentale, per la preghiera come per ogni altra attività umana, è essere: essere preghiera. Non si tratta di dire le preghiere, si tratta di essere preghiera, di essere cioè con la vita concreta (anche quando essa per un periodo venga trascorsa dietro le sbarre di un carcere) una richiesta di aiuto e di perdono, e insieme una parola di ringraziamento e di lode. Le molteplici preghiere degli uomini si possono distinguere in base al contenuto secondo quattro tipologie fondamentali: invocazione di aiuto per sé o per altri, richiesta di perdono, ringraziamento, lode gratuita. Tale quadruplice contenuto si esplica in molteplici forme di preghiere, le principali delle quali sono: il dialogo personale con Dio tramite parole proprie, la ripetizione di testi composti da altri come per esempio il Padre Nostro, le pratiche di devozione personale o comunitaria come per esempio il rosario, e infine il silenzio del corpo e della mente in ciò che i mistici chiamano “preghiera pura”. Nei testi delle preghiere che provengono dal Carcere di Opera è sorprendente ritrovare quasi tutte queste tipologie, sia a livello di forma, sia a livello di contenuto. (dalla prefazione di Vito Mancuso)
di Lucillo Santoni, introduzione di Filippo La Porta, Vito Mancuso, Maurizio Pallante, Davide Rondoni (Infinito editore 2014)
Un libro che ci spiega come i cristiani e gli anarchici, gli "atei per grazia di Dio", stanno facendo lo stesso identico, meraviglioso viaggio, percorrendo un unico binario condiviso. Liberi da falsi idoli, aperti alla coscienza dell'anima. Dopo duemila anni di storia parallela, e a volte di scontri, finalmente oggi cristiani e anarchici si stringono la mano e camminano verso un futuro condiviso.
di Padre Ernesto Balducci Presentazione di Vito Mancuso (Giunti editore 2014)
Non una semplice biografia del santo di Assisi quanto, piuttosto, la rilettura di un personaggio e della sua vicenda attualizzata all’umanità del terzo millennio. In questa prospettiva l’autore ha inteso non solo approfondire gli aspetti storici relativi a Francesco, ma soprattutto ha voluto evidenziare la sua nuova idea di umanità. Basandosi su un uso attento delle fonti storiche, Balducci ricostruisce tutti gli aspetti della figura del santo, dalle sue vicende biografiche ai temi della sua predicazione, sempre attenta a un nuovo rapporto con l’altro, con il diverso. Un volume quindi di estrema modernità, scritto con l’attenzione dovuta alla ricostruzione del passato ma con la mente e gli occhi rivolti al futuro. L’introduzione di Vito Mancuso a questa nuova edizione sottolinea il forte valore profetico del libro e mette in luce l’attualità del santo rispetto alle grandi novità portate nella Chiesa da papa Bergoglio.
Quando la fede si trasforma in vita
di Luigi Maistrello; presentazione di Vito Mancuso (Edizioni Paoline 2014)
Il volume propone una lettura critica delle principali questioni su cui si basa la fede cattolica. L'Autore afferma che il credere in Dio non deve essere un atto accademico, un'adesione puramente religiosa o un esercizio mnemonico di formule dottrinali. Se alcune pagine possono sembrare particolarmente critiche nei confronti della Chiesa e di alcune sue posizioni, «non è per il gusto di essere contro», scrive l'Autore, «ma perché credo che oggi più che mai la Chiesa abbia un ruolo fondamentale nella costruzione del bene comune».Il magistero di papa Francesco sembra aver attuato una svolta coraggiosa nella direzione di quel rinnovamento da più parti auspicato.
Don Gallo e i suoi fratelli così diversi, così uguali
di Giovanna Benetti; prefazione di Vito Mancuso (Gabrielli Editore 2014)
Il 22 maggio 2013 don Andrea Gallo è tornato al cielo. Ha lasciato una grande eredità, i suoi ragazzi, le tante persone che per decenni insieme a lui hanno lavorato per far crescere la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova. Questo libro nasce grazie alle interviste, iniziate tre anni fa, della giornalista Giovanna Benetti agli amici, ai più stretti collaboratori di don Gallo, ai volontari e ai ragazzi della Comunità. Ne esce un ritratto inedito, pieno di amore, di don Gallo, della Comunità e della relazione di questa con il "padre", che non si riteneva né il fondatore né il capo, ma "come colui che ha comunicato ad un gruppo di persone la passione per gli altri (in particolare per gli emarginati visti come 'soggetti') e il coraggio della libertà". Il libro è arricchito da un testo inedito di don Gallo, una sorta di "testamento" per i "suoi" ragazzi e collaboratori, per i quali afferma che: "Nel mio ruolo di custode e testimone di una storia iniziata negli anni'70, e diventata ormai lunga e importante, ho il compito di badare che essa non si disperda e che non venga buttata via. Per il resto tocca a quanti, più giovani, animano oggi la Comunità. Ognuno deve portare olio a questa Comunità che è una lampada accesa. Spetta a ciascuno dare il suo contributo di creatività affinché la storia continui".
Dialogo tra credenti e non credenti
Papa Francesco, Eugenio Scalfari. Contributi di Vito Mancuso, Massimo Cacciari, Enzo Bianchi, Umberto Veronesi, Hans Kung e altri.(Einaudi editore 2013)
Il libro raccoglie i testi dell'articolo di Eugenio Scalfari "Le risposte che i due Papi non hanno ancora dato" (uscito su la Repubblica il 7 luglio 2013) e del successivo articolo di Scalfari "Domande di un non credente al Papa chiamato Francesco (la Repubblica, 7 agosto 2013), la risposta di Papa Francesco "La verità non è mai assoluta" (la Repubblica, 11 settembre 2013) con il commento di Scalfari "La pecora smarrita" (la Repubblica, 11 settembre 2013), l'intervista di Scalfari a Papa Francesco "Così cambierò la Chiesa" (la Repubblica, 1 ottobre 2013), e contributi, note e commenti alla vicenda di: Vito Mancuso, Joaquín Navarro Valls, Umberto Veronesi, Adriano Prosperi, Enzo Bianchi, Mariapia Veladiano, Julián Carrón, Guido Ceronetti, Hans Küng, Massimo Cacciari, Gustavo Zagrebelsky, Leonardo Boff, Matthew Fox.
"Il dialogo su fede e laicità tra Papa Bergoglio ed Eugenio Scalfari che qui raccogliamo è un documento che non ha precedenti, perché è la prima volta che un Papa scrive a un giornale. I due articoli preparatori di Scalfari con le sue domande, la risposta del Papa, la replica e una scelta degli interventi , da parte di teologi, intellettuali, filosofi, che sono seguiti su «Repubblica» costituiscono una straordinaria occasione di confronto. Ma più di questo conta la testimonianza che il Papa (stimolato dai temi di Scalfari) offre della sua fiducia negli uomini, nel valore della loro coscienza, nel riconoscimento dell’orizzonte umano, anche quando non è illuminato dalla fede" (Ezio Mauro)
La fragilità di Dio. Contrappunti teologici sul terremoto
di Brunetto Salvarani luglio 2013 (Edizioni Dehoniane 2013).Con contributi di Moni Ovadia, Vito Mancuso, Gianfranco Ravasi, Gabriella Caramore
Il libro nasce dalla drammatica situazione del terremoto in Emilia Romagna, in cui il curatore, Brunetto Salvarani, è stato coinvolto. Di fronte ad un evento imprevedibile, come una catastrofe, un terremoto, si sperimenta un nuovo ethos, inteso nel senso alto del termine. In determinate circostanze occorre ripensarsi come genere umano nella fragilità, non solo teologica, e riprendere a riflettere su stili di vita e su modelli di sviluppo più lungimiranti ed equilibrati rispetto alle scelte contabili e “criminali” dei banchieri che governano il nostro Paese, dei padroni della guerra, e dei mercati finanziari che detengono il monopolio delle risorse del Pianeta. La catastrofe naturale fa riemergere un senso di solidarietà rinnovata, nella nostra fragilità implicita e creaturale: un’onda limacciosa lambisce tutta l’umanità e la storia biblica. Una lunga vicenda di debolezze, miserie, fallimenti, tradimenti, che saranno la trama costante della storia umana; dove l’assenza e il dolore sono luoghi germinativi; dove la speranza riposa nell’essenza della mancata presenza, dell’assenza divina, nella percezione di un “Dio fragile” che si affida agli uomini, nell’evidenza embrionale della fragilità umana. Strana congiunzione, ossimoro dissacrante, nel risveglio del “sonno delle teologie”, in un attributo sconcertante persino contraddittorio rispetto all’immagine dell’onnipotenza e dell’ineffabilità del divino.
di Don Andrea Gallo, Vito Mancuso, Giuliano Pisapia e Luigi Bettazzi. L'eredità della vita e del pensiero del cardinal Carlo Maria Martini. (Aliberti editore 2012)
Carlo Maria Martini: un uomo da sempre al servizio della Chiesa, per la quale auspicava un'apertura all'ascolto, alla modernità, al cambiamento; uno dei pochi capaci di un dialogo reale con il mondo laico e con le sue problematiche. Che ne sarà del suo insegnamento? Monsignor Luigi Bettazzi, don Andrea Gallo, Vito Mancuso e Giuliano Pisapia hanno avuto modo di conoscerlo durante la propria vita, e oggi ci offrono la loro testimonianza sulla figura e l'eredità del cardinale, affrontando attraverso il suo ricordo i temi più attuali del dibattito civile e religioso contemporaneo. Prefazione di Ignazio Marino.
di Ferruccio Parazzoli. Prefazione di Vito Mancuso (Il Saggiatore editore 2012).
"Non avrai altri dei di fronte a me"(Esodo 20,3). "Oggi quell'Unico Dio si è disciolto come una montagna di ghiaccio". Con questa immagine sconcertante si apre l'inconsueto saggio di Ferruccio Parazzoli, dove il sublime e l'abisso si incrociano. Con l'eclisse del Dio Unico è crollato il pilastro a cui, in obbedienza e in rivolta, stava abbarbicata la cultura occidentale. Muore la rivolta metafisica, muore la tragedia cristiana, la grande creazione artistica nata dopo il Golgotha. L'autore rifugge da quello che definisce il pensiero ordinato del linguaggio debole, frutto dell'odierno nichilismo di massa, della "pappa del niente" di cui si nutre l'uomo contemporaneo, morto alle grandezze di ogni mitologia. La scrittura di Parazzoli è un incalzare di affermazioni demistificanti, di immagini ribaltanti, è la messa in scena di un dramma dove il Vecchio Dio di Abramo è caduto dietro le quinte, ma dove sul palco non è mai comparso quel Dio Padre che Gesù chiamò dalla croce. A capitoli di lucido sconcerto sull'attuale disorientamento dell'uomo occidentale ("Gli sciamani non volano più", la piatta orizzontalità dell'arte contemporanea; "Apologia del rischio", la perduta eroicità di Prometeo), si alternano capitoli visionari ("La tenda gialla", confine tra vita e morte; "Il discorso di Gesù morto", dove la vittima rivendica il proprio vittorioso fallimento). Fino alla chiusa commovente y final de "La cerimonia dell'addio". Un appassionato j'accuse.
di Ermanno Olmi. Saggio introduttivo di Vito Mancuso (Archinto Editore 2012).
In una vecchia chiesa ormai in disuso un anziano prete assiste impotente allo smantellamento di tutti i simboli religiosi fino alla sparizione del grande crocifisso e alla trasformazione della casa del Signore in un centro di accoglienza per gli immigrati, "i veri ornamenti del tempio di Dio". Il vecchio prete, senza più un luogo in cui officiare i suoi servizi, si troverà a prendersi cura dei disperati che, inseguiti dalla polizia, hanno cercato un rifugio nella chiesa dismessa, e grazie a loro ritroverà una fede ormai vacillante. Il messaggio di Ermanno Olmi non lascia spazio a dubbi: via i simulacri, dentro gli uomini. La sceneggiatura del film del grande regista lombardo, presentato fuori concorso all'ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e accolto dal giudizio unanime dei critici come un piccolo capolavoro, è stata scritta valendosi delle considerazioni di Claudio Magris e Gianfranco Ravasi ed è qui accompagnata da un saggio introduttivo del teologo Vito Mancuso.
di Matthew Fox.Introduzione di Vito Mancuso, traduzione di Gianluigi Gugliermetto (Fazi Editore 2011)
In principio era la gioia, con 300.000 copie vendute negli Stati Uniti e traduzioni in tutto il mondo, è una delle opere più controverse del pensiero religioso contemporaneo, “uno dei libri più influenti degli ultimi decenni” (Library Journal). La tesi sostenuta da Matthew Fox, ex frate domenicano espulso dall'ordine nel 1993 dall'allora cardinal Joseph Ratzinger, è che il sentimento dominante della spiritualità non deve essere un rattristato senso di colpa verso Dio, bensì un positivo senso di riconoscenza verso il cosmo. Si tratta di un mutamento di paradigma paragonabile a una vera e propria “rivoluzione copernicana della religione”.
Sfidando il millenario schema caduta-redenzione posto alla base del cristianesimo da sant'Agostino in poi, che incentra il cristianesimo sul peccato originale e che l'ha ridotto a religione pessimistica, patriarcale e nel passato anche violenta, Matthew Fox riscopre un filone ben più antico, ma sinora quasi ignorato, capace di stravolgere e insieme vivificare il comune approccio alla religione. Vengono meno le rigide separazioni anima-corpo, sacro-profano, Dio-mondo. Emerge invece la creatività e la bellezza del mondo. Se la società dipende dalla carica spirituale, per vincere la tristezza che pesa sul nostro mondo, è determinante una nuova educazione. La scintilla della meraviglia mistica è insita in tutti i bambini, ma un'educazione sbagliata ci priva del nostro misticismo originario. L'umanità ha preso la strada sbagliata e siamo a un punto di non ritorno: crisi ecologica, crisi economica, separazione tra scienza e fede, rivalità tra le religioni, modelli patriarcali, ingiustizia sociale, ecco quelli che Fox indica come i frutti di un'educazione monocorde che impone un “celibato dell'intelletto”. È il momento di ricominciare, attraverso un nuovo paradigma: la spiritualità cosmo-centrica. Solo questa ha gli antidoti giusti: ecologia, estetica, armonia fede-scienza, ecumenismo globale, solidarietà, eros, afflato per la giustizia. Fox indica le tappe del viaggio spirituale: attraverso la Via Positiva che ci pone in contatto con la benedizione originaria e l'energia creativa di Dio, senza dimenticare la correlata Via Negativa per la sofferenza che sempre attraversa la natura, sorge il terzo decisivo momento, la Via Creativa, quando il mondo si sperimenta come cosmogenesi e si diviene creatori accanto a Dio grazie alla creatività dell'anima. Infine la Via Trasformativa con il suo afflato di giustizia ci riporta all'inizio, in un progressivo movimento a spirale.
(Silvana Editoriale 2010)
I saggi di Vito Mancuso, Vincenzo Pace e Vincenzo Vitiello composti per il catalogo della omonima mostra inaugurata a Modena nel dicembre 2010, conducono i lettori verso una più ampia comprensione dei limiti, dei significati e delle possibilità che la parola sacro ancora conserva ai nostri giorni.
“Non di rado – si legge nel testo in catalogo del curatore della mostra Marco Pierini – l’opera d’arte definisce con la sua mera presenza uno spazio di riguardo, inviolabile, sacro nell’accezione che rimanda direttamente all’etimologia della parola: circoscritto, ristretto, separato. La distanza che essa delimita – quand’anche non abbia a che vedere con una dimensione trascendente, o comunque ‘superiore’ – può essere sia puramente spaziale, fisica, sia temporale, sia culturale. In ogni caso, tuttavia, questa distanza rimarrà invariabilmente a segnare una straordinarietà, un’eccezionalità, una dimensione non ordinaria né quotidiana. Ma tale dimensione non è, contrariamente alle apparenze, avulsa dalla vita perché, anzi, alla sua forza attrattiva è quasi impossibile resistere, che sia fondata sull’incanto e la fascinazione oppure sul timore e l’inquietudine dell’ignoto. Limite e soglia, confine e passaggio, lo spazio sacro si costituisce sempre come rapporto – quando esclusivo e privato, quando collettivo e condiviso – tra mondi diversi e come invito per chi guardi a lasciarsi trasportare, ad affidarsi all’opera e sperimentare una sorta di estraniamento contemplativo o di empatetica immedesimazione".
di Cesarina Vighy con introduzione di Vito Mancuso (Fazi editore 2010)
"Anche il linguaggio, soprattutto quand'è quello di una madre che scrive alla figlia, sa fare carezze e diventare affettuoso, talora così tenero da condurre alla commozione". Così, nel suo testo d'apertura, Vito Mancuso introduce questo libro insolito, intimo, curioso, una sorta di romanzo epistolare, testamento spirituale di una donna che, pur vicina alla fine, fa dell'ironia la sua forza e la sua ancora di salvezza. Attraverso la cronaca di eventi piccoli e talvolta piccolissimi, l'insieme di questi microtesti racconta per frammenti gli ultimi tre anni della vita dell'autrice: il parallelo progredire di una sindrome che priva a poco a poco della parola (restituendola però sulla pagina in forma potenziata) e la genesi, l'elaborazione, la stesura dell' "Ultima estate". Nelle mail, difficoltà, infermità, dolori, procedono di pari passo con l'affermazione di sé e il successo pubblico, vissuti dallo spazio ristretto di una stanza dove la malattia e la conseguente decisione di negarsi al mondo hanno confinato la scrittrice. Avanza intanto il blocco fisico e l'incapacità di comunicare se non per iscritto. Nella strenua difesa della propria integrità di fronte al decadimento patologico, lo stile diventa un valore irrinunciabile, mantenuto intatto dalla prima all'ultima mail. Precisazioni al limite del maniacale, citazioni colte, modi di dire familiari e alcune poesie si alternano con naturalezza e a emergere prepotente è un black humour che stupisce e insieme diverte.
Sei grandi filosofi di fronte all'ultima domanda. Bodei, De Monticelli, Mancuso, Reale, Schiavone, Severino (Einaudi 2010)
Finalmente, in questo libro, a parlare di morte non sono medici, politici, cardinali: ma filosofi. La morte moderna, ospedalizzata e tecnologica, ci è stata sottratta. L'esperienza della morte non appartiene piú, come la percepivamo una volta, agli eventi naturali della vita. E abbiamo bisogno allora di fermarci a pensare. Nelle sei interviste di questo libro, la filosofia riprende la parola. Aldo Schiavone descrive un futuro in cui si sceglierà come, quando e se morire, Giovanni Reale invoca la giusta misura dei Greci, Remo Bodei giunge ad ammettere eutanasia ed eugenetica, Roberta De Monticelli intreccia morte e libertà, Vito Mancuso traccia una terza via tra indisponibilità della vita e autodeterminazione dell'individuo, Emanuele Severino giunge alla vertigine di negare la negazione e ad affermare l'eternità dell'uomo. Se non ritorneremo a concepire la morte, finiremo per dimenticarci di essere vivi.