Il Dante laico un eretico in Paradiso

Collocò i papi all’inferno, separò teologia e politica e le sue opere furono bandite

Schermata 2017-05-29 alle 14.07.13Il centro matematico della “Commedia” è una terzina in cui si celebra la libertà in quanto possibilità di libera decisione: «Se così fosse, in voi fora distrutto / libero arbitrio, e non fora giustizia / per ben letizia, e per male aver lutto» (“Purg.” XVI, 70-72). L’intera opera in realtà ruota attorno al concetto di libero arbitrio, come spiega Dante stesso presentando il suo lavoro: «L’uomo, meritando o demeritando nell’esercizio del suo libero arbitrio, è soggetto al giusto premio o alla giusta pena» (“Epistola a Cangrande”, 8). È per questo che si dà commedia, cioè movimento, trama, creatività, mentre in sua assenza si avrebbe tragedia, come Edipo destinato a uccidere il padre e a giacere con la madre, oppure farsa, mero caos, assenza totale di struttura. Uno dei versi più belli è quello con cui Virgilio, accomiatandosi da Dante, gli conferisce la corona e la mitria attestando che ormai egli è re e papa di se stesso: «Per ch’io te sovra te corono e mitrio» (Purg. XXVII, 142). Appare qui l’altissimo senso della libertà della coscienza personale coltivato da Dante, confermato da quanto scrive al signore di Verona: «Coloro che hanno vigore d’intelletto e di ragione sono dotati di una sorta di divina libertà e non sono rigidamente legati a nessuna consuetudine; e ciò non fa meraviglia, perché non essi sono diretti dalle leggi, ma piuttosto le leggi da loro» (Epistola a Cangrande, 2). Tale primato della coscienza ha ben poco a che fare con lo stereotipo del medioevo oscurantista e non a caso si ritroverà nell’umanesimo con la Oratio pro hominis dignitate di Pico della Mirandola del 1486, e nella modernità con lo scritto di Kant del 1784 Risposta alla domanda: Che cos’è l’illuminismo? …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

L’Io esiste solo in quanto frutto delle sue relazioni

Intervista a Vito Mancuso di Gianfranco Brevetto per EXagere

Schermata 2021-08-09 alle 18.17.25

Io esiste solo in quanto frutto delle sue relazioni – Intervista a Vito Mancuso [PDF]

Intervista a Vito Mancuso – EXagere [Link]

La lettura degli scritti di Vito Mancuso è sempre un’esperienza di arricchimento, di riflessione. Nel suo saggio, La vita autentica, l’autore tocca e sollecita sensibilità spesso dimenticate e soffocate da una quotidianità che ci rende irriconoscibili. Ringraziamo il professor Mancuso per aver, amabilmente, accettato di rispondere ad alcune nostre domande.

– Il suo saggio pone questioni centrali per l’uomo, ad iniziare dalla libertà. L’uomo autentico, per lei, è l’uomo libero, libero da se stesso e che vive per la giustizia e il bene. Ma, nella vita di tutti i giorni, come facciamo a distinguere l’autentico dal falso?

– Occorre precisare, in primo luogo, che questi giudizi vanno riferiti a se stessi. Nel Vangelo, considerato anche come fonte di sapienza di vita, Gesù ci dice, nel discorso della montagna, di non giudicare e, nel Vangelo di Luca, ci chiede: perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?

Bisogna stare molto attenti ad attribuire alle persone un giudizio così pesante come quello d’inautenticità, non possiamo giudicare l’intimo di una persona. Mentre possiamo farlo per le sue azioni, le sue parole, ma bisogna essere molto cauti nel dire a qualcuno: sei falso!

Seguendo le due citazioni evangeliche, vediamo ora cosa accade rispetto all’autenticità di se stessi. In proposito, mi viene in mente la parola armonia. Essa è, al contempo, il risultato dell’accordo con sé e con gli altri che compongono i vari sistemi di cui facciamo parte, la famiglia, l’azienda, la classe, il condominio. L’armonia con sé è anche la base su cui si costruisce l’armonia con gli altri. Essa è il criterio, oggettivo e soggettivo al contempo, sul quale misurare l’autenticità della propria vita. Ma presuppone equilibrio. Non possiamo raggiungere l’armonia con gli altri a scapito di quella con noi stessi, se ci si dedica completamente agli altri, ma dentro si è infelici, scontenti, insoddisfatti, ci si trova di fronte ad una vita non ancora giunta all’autenticità. Allo stesso modo quando si raggiunge una presunta armonia di se stessi ma si producono disarmonie e conflitti con gli altri, parimenti siamo di fronte a qualcosa d’imperfetto …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Il volo filosofico

Un volo filosofico per scoprire la voce dell’emozione vitale
testo per Letterature Festival Internazionale di Roma giovedì 22 luglio 2021

«Immaginate di guardare il nostro pianeta dall’alto e di contemplare tutto quello che vi succede. Immaginate di essere celesti, stellari, iperurani. E chiedetevi se, potendo scegliere, partecipereste oppure no al lungo viaggio denominato vita che state facendo qui sulla Terra. Oppure se preferireste rimanere lassù, al riparo dal sangue della storia».

Il senso della vita [PDF] Mancuso Domani 21 luglio '21[PDF]

terra-cover-1200x796

Immaginate di guardare il nostro pianeta dall’alto e di contemplare tutto quello che vi succede. Apprestatevi cioè a compiere l’esperimento mentale denominato “volo filosofico”, un esercizio molto praticato dagli antichi tra cui Lucrezio e Cicerone, ripreso nel medioevo da Dante, nel rinascimento da Giordano Bruno, e la cui più popolare rappresentazione è Volare, la canzone italiana probabilmente più famosa nel mondo.

La natura delle cose
Partiamo da Lucrezio. All’inizio del terzo libro del suo poema sulla natura, nella parte che contiene la lode incondizionata di Epicuro, egli si rivolge all’antico filosofo greco e scrive che grazie al suo pensiero ora giunge a vedere l’autentica natura delle cose, la rerum natura, una visione veritiera grazie alla quale «fuggono via i terrori dell’animo, le mura del mondo si disserrano, vedo le cose svolgersi attraverso tutto il vuoto», così che subito dopo, appoggiata alla potenza del pensiero, la sua mente prende il volo: «La terra non mi impedisce che si discerna tutto quanto si svolge sotto i miei piedi, laggiù, attraverso il vuoto»; e il suo cuore inizia a palpitare di un sentimento nuovo: «Per queste cose mi prende allora un certo divino piacere e un brivido» (Tito Lucrezio Caro, De rerum natura, libro III, versi 16-17 e 26-29) …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

La vita autentica 2021

la-vita-autentica-3524

Raffaello Cortina nuova edizione luglio 2021

«In una celebre pagina di Shakespeare, Antonio, di fronte al cadavere di Bruto suicidatosi poco prima, esclama: “Questo era un uomo!”. Ma che cosa fa di qualcuno “un uomo”, qual è la caratteristica che, persino di fronte a un nemico mortale, ci fa sentire in presenza di un “vero uomo”?

Tutto dipende dalla libertà, perché il vero uomo è l’uomo libero. La vera libertà però è anzitutto interiore, perché ciò che impedisce alla nostra vita di essere autentica sono le menzogne che diciamo a noi stessi, all’origine di quelle che diciamo agli altri. È la libertà da se stessi a rendere la vita veramente libera e quindi autentica. Ma come si diventa liberi da se stessi? E poi, vale davvero la pena vivere una vita autentica in un mondo basato sulla finzione?

Rispondendo a tali interrogativi, questo saggio sulla libertà sorprenderà anche per la passione e la chiarezza con cui è scritto». (dalla quarta di copertina).


Un saggio sull’autenticità, qualità umana della vita concreta. L’uomo autentico è anzitutto colui che è padrone di se stesso, colui che nella libertà è fedele a ciò che vale, che vive per il bene, per ciò che è giusto, e ama la verità che è bene e giustizia. Un testo che fa riflettere sulla vita e sul suo senso, sulla libertà e sul suo uso, che sola ci conduce nella dimensione dello spirito, il più alto livello che l’evoluzione ha raggiunto, che ci carica di responsabilità nella coscienza di immettere bene nel processo evolutivo, affinché si distrugga l’entropia che pesa sull’umanità nel suo cammino “verso”. Mancuso fonda anche con questo lavoro la sua antropologia dinamica, un processo in evoluzione che ognuno è chiamato a realizzare per trasformare l’energia che ci abita ed indirizzarla verso un percorso di maturazione e salita permettendoci di sfociare nella dimensione dello spirito.  In queste pagine il teologo analizza, ragiona, esamina, discute liberamente, presentando alla fine una speranza fondata di ragionevolezza, tale da conferire senso alla vita, e colora quel senso di bene in modo che ogni lettore può trovarne dentro di se l’adesione.

Vito Mancuso – La vita autentica – Raffaello Cortina editore luglio 2021 – Argomenti: Filosofia, Teologia, Religioni – 120 pagine – data pubblicazione: 7 luglio 2021 – ISBN 9788832853407 – Prezzo 12€


Hanno detto

  • Franca D’Agostini, docente di Filosofia della Scienza al Politecnico di Torino
    “Un’introduzione perfettamente laica, e più precisamente filosofica, alla vita spirituale, e al suo primato” (La Stampa Tuttolibri, 19 Dicembre 2009) [PDF]
  • Stefano Stimamiglio
    “I valori spiegati ai giovani. Vito Mancuso mette in luce il fascino della vita buona” (Famiglia Cristiana, 22 Novembre 2009) [PDF]
  • Lucio Dalla: "Se avessi un figlio glielo farei studiare a memoria"

Recensioni

  • Sara Ridolfo, La Sicilia, 11 Gennaio 2010 [PDF]
  • Franca D’Agostini, La Stampa Tuttolibri, 19 Dicembre 2009 [PDF]
  • Intervista su Famiglia Cristiana, 22 Novembre 2009 [PDF]
  • Le nostre vite di fronte all'autentico, la Repubblica, 28 Novembre 2009 [PDF]
Pubblicato in Home

Il coraggio della responsabilità

Nel bene e nel male umani perché liberi
In cerca del senso pieno della nostra esistenza, oltre i due contrapposti dogmatismi, razionalista e fideista

Schermata 2021-07-07 alle 21.52.28

Il coraggio della responsabilità [PDF] La Stampa[PDF]

In questo tempo lattiginoso che non capiamo più, e che per questo chiamiamo postmoderno nominando solo ciò che esso ha cessato di essere, siamo alle prese con problemi immensi e per la gran parte inediti, che si assommano a quelli cronici che da sempre angustiano l’umanità. Problemi di etica individuale, come quelli di bioetica sull’inizio e la fine della vita, sull’identità di genere e la relativa omofobia. Problemi di etica ambientale, come il cambiamento climatico e la distruzione antropica di interi ecosistemi. Problemi di etica sociale, come le sempre più enormi sperequazioni economiche. Problemi educativi, dati dalla mancanza di una visione condivisa sull’essere umano che porta le nostre scuole a dispensare solo istruzione e nessuna educazione e formazione, le quali, invece, sono proprio ciò di cui i ragazzi hanno più bisogno. Problemi geopolitici che si presentano in ogni strada delle nostre città dove assistiamo all’incontro e spesso allo scontro tra le diverse civiltà, senza minimamente intravedere quale futuro ci aspetta …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Intervista a la nazione.it

Dopo il covid, quanta umanità è rimasta in noi? Istruire non basta più: serve educare a restare uomini, a non trasformarci in meri consumatori
Intervista al prof. Vito Mancuso di Domenico Guarino, 2 luglio 2021

la Nazione.it [Link] Intervista [PDF]

Mancuso-1536x560

Il teologo Vito Mancuso: "Della pandemia mi hanno colpito dedizione e solidarietà di infermieri e medici". "Oggi passiamo il tempo a fare quello che gli altri vogliono che noi facciamo: vorrei rivoluzionare la scuola dalle basi". "Le religioni pensano di essere la mèta, non lo strumento. Ma qualcosa cambia, come dimostra il dialogo in corso"

Come usciremo da questa pandemia? Quale umanità verrà fuori da questo periodo così denso, e straordinario? A 19 mesi dall’irrompere del covid nelle nostre vite, queste domande sono più attuali che mai. Ne abbiamo parlato con il professor Vito Mancuso, teologo e docente di storia delle dottrine teologiche.

Quello che stiamo vivendo è un periodo particolarmente fecondo e ci mette di fronte a domande di straordinaria importanza che hanno a che fare con la dimensione stessa dell’uomo: la vita, la morte, l’universo. Secondo lei cosa ci sta insegnando?

“Come sempre ci sta insegnando quello che vogliamo imparare. Nel senso che può anche non insegnarci niente e consegnarci alla stupidità, come spesso vediamo accadere intorno a noi, e talora anche dentro di noi. Al contempo ci può insegnare il raccoglimento la riflessione (flettersi dentro appunto), e porsi le domande cui lei accennava. E’ soprattutto nei momenti di crisi che nasce il pensiero. Che non è solo accademia, ma diventa ricerca di significato e quindi di salvezza, di speranza. La crisi può configurare un pensiero di questo tipo se lo vogliamo, se ce lo permettiamo”.

Continua a leggere

Pubblicato in Home

La Chiesa accolga i gay

"Vedo un dirigismo e una volontà di controllo difficilmente conciliabile con il senso di apertura dell'inizio del pontificato di Bergoglio. Queste uscite sono colpa della Curia cattiva che fa sgambetti al Papa buono? Non ha senso dopo otto anni di papato”.

VITO MANCUSO

La Chiesa accolga i gay [PDF] il fattoquotidiano.it 22.06.2021

«La Chiesa dovrebbe accogliere le persone omosessuali senza nostalgia per i roghi del passato, e invece vuole persone che sostanzialmente si castrino nella loro sessualità». Ne è convinto Vito Mancuso, teologo e filosofo apprezzato a livello mondiale, che a ilfattoquotidiano.it commenta l’intervento del Vaticano contro il ddl Zan, pur precisando di non aver letto il disegno di legge contro l’omotransfobia.

Professore, cosa pensa della protesta della Segreteria di Stato che accusa l’Italia di violare l’accordo di revisione del Concordato e di attentare alla libertà di pensiero dei cattolici?

Mi chiedo il motivo che ha spinto la Santa Sede a richiamarsi al Concordato e rimango stupito dal modo contraddittorio con cui la Chiesa agisce. Soprattutto vedo un papato paragonabile a quello di Pio IX, perché ricordo che ai tempi in cui lo si studiava, questo Pontefice era diventato per molti aspetti la bandiera dei patrioti, dai quali veniva inneggiato per le sue aperture a favore dell’Unità d’Italia, ma che poi si è rivelato il più chiuso dei conservatori col Sillabo e non solo …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Qualcosa di perfettamente diritto

Associazione Nazionale Magistrati 18 giugno 2021, evento: "Beati i Giusti. In ricordo di Rosario Livatino". Per ricordare un grande uomo, per riflettere in modo costruttivo sulla professione di magistrato. Nell'Aula Magna della Corte di Cassazione a Roma l'evento in ricordo del magistrato Livatino. L'intervento del prof. Vito Mancuso inizia a 2:01 del timer.

Pubblicato in Home

Io vivo dunque desidero

Il desiderio è un sentimento ambiguo, da maneggiare con cura. Da Socrate a Buddha, dai padri della Chiesa a Leopardi: un intervento di Vito Mancuso tra i protagonisti di Torino Spiritualità 2021.

Schermata 2021-06-17 alle 20.21.45

Io vivo dunque desidero [PDF] Mancuso La Stampa 17giugno 2021[PDF]

Secondo le maggiori tradizioni sapienziali dell'umanità la proliferazione del desiderio caratterizza le persone instabili e immature in balia di sempre nuovi e imprevedibili desideri mentre il saggio ne ha pochi o nessuno. Socrate per esempio, mentre passava per il mercato di Atene, diceva a se stesso: «Di quante cose che non ho bisogno!». Lo stolto ama lo shopping, il saggio invece più che volentieri lo evita. Il desiderio in questa prospettiva è una malattia dell'anima, non a caso già l'etimologia designa una mancanza. E se ci pensate, c’è del vero in questa posizione: quand’è che siamo in pace con sé stessi? Quando non ci sono desideri. Ma non appena arriva un desiderio, l’equilibrio è rotto e si produce instabilità. Qualcuno ricorda le parole della regina malvagia allo specchio per ottenere l’oracolo? «Specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?». Ecco, spesso il desiderio si dice come brame e suscita avidità, cupidigia, bramosia, ci porta ad afferrare con le mani e con gli occhi. Quanto poi al suo contenuto, é abbastanza prevedibile, indirizzato com’è quasi sempre solo a ricchezza, piacere e potere.
L'instabilità però non è sempre negativa. Anzi, è solo grazie ad essa che si avviano i processi, a cominciare dalla vita, la cui dinamica consiste in una ricerca dell'equilibrio per poi romperlo di nuovo secondo una dinamica processuale attuata dal bisogno e dal desiderio. E cos'è l'amore per lo studio, per la ricerca, per l'impegno sociale, per la pratica spirituale, se non appunto un desiderio che cerca appagamento? E che cos'è lo stesso amore? …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Intervista a Periscritto

L’ospite di questo episodio è Vito Mancuso che è teologo, filosofo e l’autore del libro “A proposito del senso della vita” Garzanti Editore. La filosofia di Vito Mancuso è un’àncora preziosa in questi tempi difficili: rinnovando in noi il desiderio di antiche riflessioni, ci indica la strada per risalire alle radici profonde della nostra coscienza, e ci insegna come il senso e la direzione della nostra vita su questa terra vadano ricostruiti a piccoli passi, giorno dopo giorno, nella consapevolezza di trovarci al cospetto di qualcosa di più importante di noi stessi. Solo così sapremo entrare in armonia con la logica che determina il nostro cammino e amare quella semplicità naturale dentro di noi che è il vero segreto per una vita degna, una vita che vale la pena vivere, una vita autentica.

Intervista di Marzia Tomasin

Periscritto – Intervista a Vito Mancuso [Link]

Schermata 2021-06-16 alle 14.14.10

Pubblicato in Home