I miei cinque dubbi su Papa Francesco [PDF]
Passata l’euforia delle immagini e delle frasi così intensamente pronunciate con quell’accento argentino che è tale nel duplice senso del termine (geografico e dal suono limpido), sento la necessità di analizzare con pacatezza alcune affermazioni del Papa nelle risposte alle domande di Fabio Fazio. Avverto infatti dentro di me un doppio sentimento: una parte di me applaude, un’altra rimane perplessa, e cerco di capire perché. La parte che applaude si ritrova completamente sulle affermazioni che riguardano i seguenti argomenti: la guerra come negazione della creazione, la qualifica dei campi libici come lager, il trattamento spesso riservato ai migranti definito “criminale”, la devastazione cui sottoponiamo la Terra, il fatto che si possa guardare qualcuno dall’alto in basso solo se lo si aiuta a rialzarsi, la libertà umana come causa del male, il rifiuto di ogni logica necessaria della sofferenza, la mondanità quale male più grande della Chiesa, la preghiera come coltivazione dello spirito dell’infanzia, la preziosità dell’amicizia, il valore spirituale dell’umorismo …