«Lei sentiva che la sua missione consisteva nella testimonianza di un amore universale quale condizione indispensabile per avere a che fare con Dio». Vito Mancuso
Ottavo Volume
SIMONE WEIL
L’attesa della verità
La lettura di queste pagine di Simone Weil ha un sapore quanto mai attuale. Nate nel pieno del disagio sociale e politico del secolo scorso, le sue parole risuonano anche oggi con una forza intatta per richiamare l’uomo contemporaneo a ritrovare sé stesso. Un cammino laico che non richiede il rispetto di abitudini liturgiche o dogmi religiosi, ma reclama una disposizione di spietata libertà interiore. Coraggiosa, eccessiva, provocatoria, inquieta: la personalità della Weil, che ha conosciuto le profondità dell’animo umano, è capace ancora oggi di parlarci di ciò che, solo, ha valore.
SIMONE WEIL (1909-1943) Filosofa, mistica e scrittrice di origini ebraiche, dopo la laurea in filosofia insegnò nei licei della provincia parigina, avvicinandosi ai movimenti dell’estrema sinistra e al sindacalismo rivoluzionario. Schierata a favore degli operai e animata da un profondo desiderio di rinnovamento sociale, nel 1934 decise di prestare servizio in alcune fabbriche metallurgiche. Nel 1936 si arruolò nelle file delle brigate rivoluzionarie nella guerra civile spagnola. Dopo la tragica e sconfortante esperienza bellica, si aprì per lei un periodo di intensa ricerca spirituale: si avvicinò al cristianesimo e trasse ispirazione dalla lettura della Bhagavadgītā. Durante il secondo conflitto mondiale, emigrò a New York e Londra, supportando gli ambienti della Resistenza francese. Provata nel fisico, morì di tubercolosi nel sanatorio di Ashford, in Inghilterra.
VITO MANCUSO Teologo e saggista, è stato docente di Teologia moderna e contemporanea presso l’Università San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011 e di Storia delle dottrine teologiche presso l’Università degli Studi di Padova dal 2013 al 2014. Attualmente insegna al master di Meditazione e neuroscienze dell’Università di Udine.