Cristiani servi dell’imperatore

Con Donald Trump si torna al IV secolo

Il teologo Vito Mancuso: "Gesù è l'esempio più radicale di opposizione al potere di questo mondo. Nella Bibbia giustificazione per qualunque efferatezza, ma va conservata l'umanità" 

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«Sarebbe rassicurante bollare il cristianesimo di Trump come una parodia. La questione è più sottile e preoccupante: è la rivitalizzazione di un'altra possibile forma di cristianesimo, quella che in Occidente avevamo superato con il Concilio Vaticano II», afferma il filosofo e teologo Vito Mancuso. 

Vance richiama San Tommaso per giustificare la deportazione dei clandestini. 

«La prima virtù cardinale è la saggezza, ovvero imparare a guardare e capire. Dobbiamo esercitare il discernimento. Magari potessimo dire che siamo di fronte a un finto cristianesimo. In realtà è uno dei possibili volti del cristianesimo e delle religioni. Anzi è il volto del cristianesimo che storicamente si è affermato di più. Nei secoli passati in tutti i Paesi occidentali vi erano cappellani militari che benedicevano le armi e arringavano i soldati contro i nemici dall'altra parte, spesso cattolici come loro, si pensi, per esempio, alle guerre tra italiani e austriaci. Lo Stato medievale era espressione della religione e viceversa. Antico e Nuovo testamento sono ricolmi di divisioni: noi i puri da una parte, loro gli impuri dall'altra. Ci siamo massacrati per secoli in nome di divinità contrapposte …

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I guardiani della bellezza

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Villa Della Porta Bozzolo Casalzuigno (VA) Foto Stefano Casiraghi FAI Fondo Ambiente Italiano

Il Fondo per l’Ambiente Italiano compie 50 anni. Ha l’intelligenza che serve il bene. In un mondo che si consuma, la coscienza si educa anche attraverso la cura. L’intervento del prof. Vito Mancuso al convegno nazionale del Fai presso il Teatro alla Scala di Milano per il ’50 di fondazione.

I guardiani della belezza [PDF]

A volte ci si può sentire come l’antico profeta: “Voce di uno che grida nel deserto”. Che senso ha gridare nel deserto? Nessuno, lo fanno solo i pazzi, gli illusi, e appunto i profeti i quali gridano perché non possono non gridare, sia pure solo alla sabbia e al vento, perché sentono arrivare con angoscia il pericolo e dentro una voce insopprimibile li spinge a prendere la parola. Oggi siamo in pericolo. Forse mai come in questo tempo le anime sono state in pericolo. In altre epoche erano i corpi a esserlo, ora lo sono le anime: in pericolo mortale di essere ridotte a “anime morte”, proprio come quelle descritte da Gogol nel suo indimenticabile romanzo …

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Riscoprire la vera obbedienza

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L’obbedienza resta fondamentale tra genitori e figli, professori ed allievi, cittadini ed autorità. Non è una virtù assoluta, ma le autorità e le istituzioni se la devono meritare

Riscoprire la vera obbedienza [PDF]

Fece bene don Milani nel 1965, esattamente sessant’anni fa, a dichiarare che “l’obbedienza non è più una virtù”? Io penso di sì, oggi però, guardando lucidamente la condizione della società, bisogna a mio avviso riaffermare il contrario: l’obbedienza è una virtù, una delle più alte. Le virtù e i valori, infatti, non sono degli assoluti, nulla nel nostro mondo ondeggiante lo è; sono piuttosto come dei cibi di cui l’organismo ha bisogno ora di più e ora di meno, ora più proteine e meno carboidrati, ora più carboidrati e meno proteine, a seconda delle stagioni, dell’età e della condizione particolare. Ai tempi di don Milani, in genere nella società e in particolare all’interno del clero a cui egli si rivolgeva (era infatti indirizzato ai cappellani militari lo scritto così intitolato) si proveniva da secoli in cui sul principio dell’obbedienza e la sua rigida gerarchia si era fondato ogni rapporto, quello che portava le mogli a obbedire ai mariti, i fedeli ai parroci, gli intellettuali ai politici, gli operai ai padroni, i poveri ai ricchi, le donne agli uomini. Si trattava di una logica antica e cristallizzata grazie all’educazione instillata fin dai banchi di scuola e ancora prima, la medesima sostanzialmente che aveva prodotto la servitù della gleba nel medioevo cristiano e la schiavitù nel mondo greco-romano. Dopo don Milani arrivò il Sessantotto che fece della disobbedienza il principio cardine dell’impegno civile e da allora essa è diventata sinonimo di autonomia e di libertà, mentre l’obbedienza di sottomissione e di servitù. Chi oggi infatti pensa più che l’obbedienza sia una virtù? …

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Trump e la Bibbia

QUELL'ABUSO DEL NOME DI DIO CHE RIMANDA INDIETRO LA STORIA

Trump giura sulla Bibbia e sostiene che il divino è con lui. Anche Netanyahu, Putin e gli islamisti dicono lo stesso. Ma comandare con libro sacro e spada, avere la missione di schiacciare gli altri popoli, non è genuina religiosità. 

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Trump e la Bibbia [PDF]

Sicuramente Trump è autorizzato dalla Bibbia a credere di avere Dio dalla sua parte. Anche Netanyahu lo è, anche Ben-Gvir, il politico dell’estrema destra israeliana che si è dimesso da ministro della sicurezza nazionale per protestare contro l'esile pace a Gaza perché voleva continuare il massacro. Anche Putin e il patriarca di tutte le Russie Kirill sono convinti di essere dalla parte di Dio e anche loro hanno fondati motivi biblici e teologici per crederlo. Anche Narendra Modi in India si sente protetto e guidato dal suo Pantheon integralmente hindu di Brahman, Shiva e Višnu. E naturalmente quanto a fede non sono secondi a nessuno gli islamisti vari, da Hamas a Hezbollah agli ayatollah iraniani che citano a memoria le sure del Corano per armare i loro uomini e inviarli a uccidere senza pietà …

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Laboratorio di Etica 2025 – La Coscienza

MANCUSO: «OGGI SI PREMIA L’INCOSCIENZA»

Il filosofo al Mast dà il via al nuovo ciclo dedicato alla Coscienza.«Con un'astrofisica perché la consapevolezza viene dalle stelle»,

Intervista di Letizia Gamberini per il Resto del Carlino

 Resto del Carlino [PDF] Corriere di Bologna [PDF]

Cielo Stellato

La coscienza come antidoto a questo tempo incosciente. È presto spiegato il titolo che il teologo Vito Mancuso ha scelto quest'anno per il suo Laboratorio di Etica, organizzato da Mismaonda e ospitato negli spazi di Fondazione Mast. Iniziato nel 2019, il ciclo che parte lunedì 20 gennaio alle 18.30 vedrà come sempre a fianco del filosofo alcuni ospiti:

si comincia con l'astrofisica Ersilia Vaudo dell'Agenzia Spaziale Europea di Parigi per indagare l'origine della coscienza a partire dall'origine delle stelle, e si prosegue con il neuropsichiatra Franco Fabbro dell'Università di Udine sul rapporto cervello-mente-coscienza (3 febbraio). II 10 febbraio ecco invece Neva Papachristou, insegnante guida dell'Associazione per la Meditazione di Consapevolezza A.Me.Co., per approfondire la pratica quotidiana di esercizio della coscienza (10 febbraio). Le conclusioni di questo viaggio-scambio sono affidate come sempre allo stesso Mancuso (17 febbraio, biglietti su Vivaticket) …

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La ribellione di Gesù

Il teologo Mancuso al Donizetti per le Lezioni di Storia: «L’ora di religione dovrebbe essere obbligatoria, ma laica»

Intervista di Sergio Rizza per il Corriere della Sera, edizione di Bergamo, venerdì 17 gennaio 2025 

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La ribellione di Gesù – La ribellione di Gesù1 [PDF]

Teologo, filosofo, docente universitario, Vito Mancuso terrà domani mattina alle 11, al Donizetti, la conferenza intitolata «Gesù: la rottura della legge». Sarà l’inizio del nuovo ciclo, dedicato ai «Ribelli», delle Lezioni di Storia.

Professor Mancuso, lei parlerà di un Gesù di rottura. Ma anche di obbedienza. A cosa? Alla coscienza?

«C’è una ribellione da parte di Gesù: politica, che ha portato alla sua morte in croce; e religiosa, che ha portato alla nascita di una religione completamente diversa dall’ebraismo, il cristianesimo. Quanto all’obbedienza, vale per Gesù ciò che vale per ogni essere umano. Si può essere ribelli per iconoclastia, o si può essere ribelli verso le ingiustizie, perché si obbedisce a un’esigenza profonda. E se anche Gesù, come io immagino, riteneva di obbedire a Dio, era sempre attraverso la coscienza che sentiva la percezione di questo comando».

Lei distingue il Gesù profeta apocalittico dal Cristo (unto, Messia) di San Paolo, più «astratto».

«È la questione decisiva. Una cosa è Gesù, una cosa del tutto diversa è Cristo. Un conto è Gesù con la sua spiritualità, che io chiamo gesuanesimo; un altro conto è il Cristo concepito da Paolo, la cui spiritualità si chiama cristianesimo. Noi conosciamo molto di più il secondo del primo» …

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L’inizio dell’anno

LA SPERANZA FA PARTE DELL’UMANO, COSÌ IMPARIAMO A VINCERE IL TEMPO

Non è un atteggiamento esclusivamente cristiano, ma è presente in tutte le civiltà. Da sempre avvertiamo la magia dell’inizio di un anno, la poesia del ricominciare. 

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Inizio dell'anno [PDF] 

C'è sempre un che di magico e di fatato all'inizio dell'anno, l'umanità l’ha avvertito da sempre e per questo ha configurato quello straordinario rito di passaggio che sono l'ultimo e il primo dell'anno, la notte più rumorosa e la mattina più silenziosa di tutte, un’accoppiata di frastuono e di silenzio che non ha eguali nel resto dell'anno e che coinvolge tutti gli esseri umani, di qualunque strato sociale o livello culturale essi siano. Che senso ha tutto ciò? È la poesia del ricominciare, dell’avere a disposizione un tempo del tutto nuovo in cui si può essere diversi, migliori, magari persino più buoni. Non c'entrano nulla la fede e la religione, si tratta qualcosa che viene prima, che è più profondo, più primordiale, e che ha a che fare con la nostra relazione col tempo. Il tempo: quel mistero dell'essere che, come diceva Giordano Bruno, “tutto toglie e tutto dà”. “Tutto toglie”: un anno è passato e non tornerà più, se n’è andato dove sono finiti tutti gli altri, in quell’antro senza fondo che chiamiamo passato. “Tutto dà”: un anno è intatto davanti a noi con la sua distesa dei giorni e le loro promesse, in quel tunnel che forse ha una luce là in fondo forse no che chiamiamo futuro. Ma come rapportarci a questa distesa dei giorni con le loro promesse, che è poi il tempo della vita che ci rimane da vivere, e che non sappiamo quanto lungo sarà? …

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Laboratorio di Etica 2025 – La coscienza

Torna al Mast.Auditorium di Bologna il Laboratorio di etica di e con Vito Mancuso.

Settima edizione – 2025: La coscienza

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Un ciclo di quattro lezioni con ospiti dal 20 gennaio 2025. Aperte le vendite dei biglietti da lunedì 23 dicembre

Il Laboratorio di Etica di Vito Mancuso nasce dal bisogno, oggi più che mai attuale, di comprendere la realtà nella quale viviamo. Dopo Le Virtù nel 2019, I Maestri Spirituali nel 2020, La Pandemia nel 2021 e Guerra e pace nel 2022, I miei principi morali nel 2023, Il Super-Ego nel 2024, Vito Mancuso torna a Bologna negli spazi dell’Auditorium della Fondazione MAST con un ciclo di quattro lezioni dedicate alla coscienza.

«Se c’è un fenomeno che più di ogni altro suscita meraviglia al solo pensarlo, questo è la coscienza. Che cos’è, realmente, la coscienza? Coincide con il nostro cervello, oppure tra cervello, mente e coscienza esiste una differenza? Com'è possibile che dalla materia del cervello scaturisca l’energia immateriale e intelligente che costituisce la coscienza? E come si fa, eticamente parlando, a custodire la coscienza, a nutrirla, a renderla sempre più vigile, acuta e responsabile?».Vito Mancuso

Il settimo Laboratorio di Etica discuterà questo tema con i seguenti relatori: l’astrofisica Ersilia Vaudo dell’Agenzia Spaziale Europea di Parigi (per indagare l’origine della coscienza a partire dall’origine delle stelle), il neuropsichiatra Franco Fabbro dell’Università di Udine (sul rapporto cervello-mente-coscienza), Neva Papachristou, insegnante guida dell’Associazione per la Meditazione di Consapevolezza A.Me.Co. (per indagare la pratica quotidiana di esercizio della coscienza). Ad ogni incontro sarà sempre presente Vito Mancuso che, nell’appuntamento conclusivo, farà una sintesi e una restituzione di quanto emerso nei precedenti incontri.

Il laboratorio – organizzato da Mismaonda cui Fondazione MAST ha concesso in uso gratuito l’Auditorium – è in programma lunedì 20 gennaio, lunedì 3 febbraio, lunedì 10 febbraio, lunedì 17 febbraio e si rivolge a quanti sono interessati a capire come mantenere l’etica nell’azione e nel pensiero e ad approfondire l’approccio teologico e filosofico alla contemporaneità.

Le iscrizioni sono aperte online al seguente link da lunedì 23 dicembre alle ore 12.00

Laboratorio Etica 2025 – Vivaticket [Link]

Il costo complessivo per assistere ai quattro appuntamenti è di 38,00 euro + diritto di prevendita. È possibile prenotare anche i singoli incontri a 10,00 euro + diritto di prevendita. MAST.Auditorium Via Speranza 42, Bologna

 

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Ubi Consistam

L’ARMONIA È LA CHIAVE PER SALVARE IL MONDO. SOLO COSÌ POSSIAMO SOGNARE GIUSTIZIA E BELLEZZA 

La leva dell’intelligenza ci ha innalzati come teorizzava Archimede, ma serve una fede a cui appoggiarsi. Filosofia, religione o politica offrono una soluzione a patto di non crederle immobili, perché nulla lo è.

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Immaginatevi (com’è capitato a me) di dover esporre pubblicamente quale sia la vostra filosofia di vita, la vostra scala di valori, il punto di appoggio della vostra mente per orientarvi nel mondo: quale sia insomma il vostro “ubi consistam”. L’espressione latina è tratta dalla frase pronunciata da Archimede dopo aver scoperto il principio della leva: “Da ubi consistam et terram caelumque movebo”, “Datemi un punto d’appoggio e solleverò la terra e il cielo”. Qui però non è in gioco un punto di appoggio materiale, quanto piuttosto il punto di appoggio immateriale necessario alla coscienza per non smarrirsi nel labirinto della vita. Ebbene, come rispondereste?

Ad Archimede nessuno fu in grado di dare il punto di appoggio fisico richiesto e il mondo proseguì nel suo corso regolare. E fu proprio questa regolarità cosmica a costituire lungo i secoli il punto di appoggio mentale degli esseri umani. Così Shakespeare illustrava la situazione: “I cieli, i pianeti, e questa terra ch’è centro di ogni cosa, rispettano grado, priorità, rango, stabilità, corso, proporzione, tempo, forma, dovere e fedeltà col massimo rigore” (Troilo e Cressida, I,3). Su questa cosmologia si appoggiavano la religione e la politica, l’etica e l’estetica, producendo ciò che nella sua bellissima autobiografia intitolata “Il mondo di ieri” Stefan Zweig definiva “il mondo della sicurezza” …

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