Laboratorio di Etica 2025 – La Coscienza

MANCUSO: «OGGI SI PREMIA L’INCOSCIENZA»

Il filosofo al Mast dà il via al nuovo ciclo dedicato alla Coscienza.«Con un'astrofisica perché la consapevolezza viene dalle stelle»,

Intervista di Letizia Gamberini per il Resto del Carlino

 Resto del Carlino [PDF] Corriere di Bologna [PDF]

Cielo Stellato

La coscienza come antidoto a questo tempo incosciente. È presto spiegato il titolo che il teologo Vito Mancuso ha scelto quest'anno per il suo Laboratorio di Etica, organizzato da Mismaonda e ospitato negli spazi di Fondazione Mast. Iniziato nel 2019, il ciclo che parte lunedì 20 gennaio alle 18.30 vedrà come sempre a fianco del filosofo alcuni ospiti:

si comincia con l'astrofisica Ersilia Vaudo dell'Agenzia Spaziale Europea di Parigi per indagare l'origine della coscienza a partire dall'origine delle stelle, e si prosegue con il neuropsichiatra Franco Fabbro dell'Università di Udine sul rapporto cervello-mente-coscienza (3 febbraio). II 10 febbraio ecco invece Neva Papachristou, insegnante guida dell'Associazione per la Meditazione di Consapevolezza A.Me.Co., per approfondire la pratica quotidiana di esercizio della coscienza (10 febbraio). Le conclusioni di questo viaggio-scambio sono affidate come sempre allo stesso Mancuso (17 febbraio, biglietti su Vivaticket) …

Mancuso, perché il tempo in cui viviamo è incosciente?

È un tempo la cui interpretazione spesso è disarmante perché non si vede una coscienza morale. Anzi sembra che, più si è incoscienti, più si viene premiati all'interno di questa quotidianità. Vale a livello dei grandi fatti, dei personaggi politici, nella cronaca: gli incoscienti, penso ne che non rispettano la propria e l'altrui coscienza, hanno sempre più spazio. Per questo ho voluto imporre un'attenzione particolare a un tema che ritengo decisivo, perché caratterizza l'uomo in maniera specifica. Questa è stata la scintilla, e per approfondire al meglio l’argomento, ho chiesto a tre persone molto diverse l'una dall'altra di intervenire.

Si parte con un'astrofisica.

«Kant diceva che due cose riempivano il suo animo di meraviglia: «il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me». Ecco, che rapporto c'è tra questo cielo stellato e la legge mora le? Con Fabbro, invece, il punto sarà se e come l'etica coincide o meno con le neuroscienze. Infine, il terzo intervento sarà quello di una praticante buddista che ha a che fare con la coscienza propria e altrui perché la meditazione arriva non solo a calmare la mente, ma persino a dare una forma diversa ad alcuni canali della neocorteccia cerebrale. L'invito è alla riscoperta di questa dimensione preziosissima dentro di noi che si chiama coscienza e che io ritengo il lavoro più importante che l'universo abbia compiuto. Ecco, io penso che la coscienza di cui noi siamo dotati, la possibilità di esse re consapevoli della nostra соnoscenza e la possibilità di giudicarla eticamente, venga dalle stelle. E questo può dare un senso di gratitudine e di consapevolezza. E direi anche di contentezza, di un certo orgoglio di essere umani in questo mondo».

Eppure, questi tempi per molti versi lasciano più che altro inquieti.

La coscienza è l'unica luce che abbiamo. É finito il tempo in cui si viveva la politica con un senso religioso e, ancora prima, il tempo in cui la religione aveva un'importanza sulla vita di tutti. Non esiste niente più che ci unisce come società, e quindi all'individuo non rimane che scendere in se stesso e fare i conti con la propria ricchezza, con la propria identità, senza perdere la speranza in noi stessi negli altri.


 

LA COSCIENZA

Al Mast Auditorium di Bologna al via il Laboratorio di Etica 2025 curato dal filosofo Vito Mancuso. Prima lezione: astrofisica.

di Piero Di Domenico per Il Corriere di Bologna

 

Il teologo e filosofo Vito Mancuso torna lunedì 20 gennaio alle 18,30 con la settima edizione del Laboratorio di Etica all Auditorium Mast di via Speranza 42, dedicato alla coscienza. Un ciclo organizzato da Mismaonda di 4 lezioni. Appuntamenti successivi 3, 10, 17 febbraio e iscrizioni su ylvaticket.com. Ogni incontro si aprirà con un'introduzione di Mancuso, seguita dalla relazione di un ospite.

Mancuso, perché proprio la coscienza?

«Perché viviamo tempi incoscienti, come dimostrano anche le guerre in corso. Solo se si produce una consapevolezza possiamo vincere la sfiducia che si avverte in questi tempi, anche verso noi stessi.

Quali saranno i suoi ospiti?

«La prima sarà l’astrofisica Ersilia Vaudo, per capire se quel cielo stellato sopra di noi di cui ci parla Kant sia connesso alla legge morale che è dentro di noi, di cui parla sempre Kant. A febbraio avremo Franco Fabbro, che è stato a lungo all’Università di Udine e si occupa di neuropsichiatria. Con lui passeremo dall'infinitamente grande al piccolo, a quelle cellule che sono anch'esse invisibili ai nostri occhi..

Gli ultimi due incontri?

Come al solito chiuderò io, mentre il 10 febbraio ci sarà Neva Papachristou che è un’insegnante guida di meditazione buddista, che ha fondato con Corrado Pensa l'associazione A Me.Co, Per ricordarci che un conto è la consapevolezza, un altro è la meditazione, che può modellare diversamente, anche in senso biologico, coscienza e cervello».

In che modo?

La pratica della meditazione è volta a vivere ogni istante con la consapevolezza di esserci. Il suo caposaldo è il respiro consapevole, l'aria che entra ed esce da noi e ci mantiene in vita. Poi per un buddista c'è la meditazione, per il cristianesimo la preghiera, per altri possono esserci l’ascolto o il silenzio. Sentire la propria vita, il proprio essere, per non vivere come sonnambuli ma rendersi partecipi delle cose, del flusso del tempo. E vero che facciamo cose, che siamo anche agenti, ma l'uomo è soprattutto sapiens, non agens, e la sapienza non è gratis, proviene da un lavoro.

Il clima che si respira oggi, con guerre cosi vicine, si avverte in chi frequenta il suo laboratorio?

Sono solitamente fortemente motivati, consapevoli di quanto sta accadendo, non ignorano la cupezza del tempi. Ma proprio per questo scelgono di contrastare questo clima, di non farsi imprigionare da esso. Altrimenti si diventa cattivi, una cattività della mente che produce anche la cattiveria del cuore».

Lavorare sulla coscienza come può aiutare?

La coscienza diminuisce la paura che è generata dall’ignoranza o dalla superficialità. L'approfondimento trasforma la paura in preoccupazione, che produce desiderio di impegnarsi».