Complexio Oppositorum

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L’ATEISMO DI FATTO O PER SCELTA QUEI DUE PRIMI PASSAGGI STONATI

Prevost elenca i rischi di chi non crede. Ma le religioni devono risvegliare l’umanità, non possederla. 

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Fino a prima dell’omelia di ieri mattina nella Sistina Papa Leone incarnava ai miei occhi una perfetta manifestazione dell’aureo concetto di complexio oppositorum, alla lettera “complesso degli opposti”, più efficacemente “concerto degli opposti”. Si tratta di un concetto peculiare del cattolicesimo, caratterizzato dal privilegiare (a differenza del protestantesimo che insiste sulla logica della distinzione “aut aut”) la logica dell’armonia “et et”. Non “o questo o quello”, bensì “sia questo sia quello”, in un abbraccio simile al colonnato del Bernini …

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Papa Leone XIV

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CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ INSIEME LA VIA STRETTA DELLA CHIESA DOPO BERGOGLIO

Prevost raccoglie l’eredità spirituale di Francesco ma sarà meno protagonista del suo predecessore. Con la sua predicazione, il nuovo Papa contribuirà alla pace di cui il mondo ha bisogno: quella del cuore.

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Papa Leone XIV [PDF]

Di cosa ha veramente bisogno la Chiesa oggi? E di cosa il mondo? Sono queste le domande che mi pongo per valutare l’elezione del nuovo Papa. La risposta a entrambe le domande non è difficile. La Chiesa ha bisogno di continuità e insieme di discontinuità rispetto al papato di Francesco, e presto spiegherò in che senso; e quanto al mondo, lo vediamo tutti di cosa ha bisogno, anzi, prima ancora, lo sentiamo, nel nostro cuore inquieto, che esso ha bisogno di pace …

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Lo spettacolo del Conclave

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PERCHÈ IL CONCLAVE CI TOCCA NEL PROFONDO IN UNA SOCIETÀ IN CUI SIAMO SOLO SPETTATORI

In quest’epoca guardare è diventato fondamentale, al punto da far parte ormai della nostra natura. Ma l’elezione di un Papa è molto di più: un evento politico e soprattutto di fede, che coinvolge credenti e non.

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Lo spettacolo del conclave [PDF]

Cosa pensare della grande attenzione mediatica al conclave? È attenzione per la cosa in sé o per la dimensione spettacolare che essa contiene? Tutto il mondo lo guarda, ma cosa guarda? Questa attenzione dei media e delle persone verso un fatto eminentemente religioso quale l’elezione del nuovo Papa ribadisce anzitutto il fatto che tale elezione non è solo un fatto religioso ma anche politico. Nulla di nuovo, è sempre stato così nella nostra storia, per lo meno a partire dal IV secolo, per la precisione dal 380, l’anno in cui l’imperatore Teodosio fece del cristianesimo la religione ufficiale dell’Impero romano vietandone ogni altra. Sempre, quando si eleggeva il nuovo Papa, il potere si faceva attento, e Imperatori e Re “scendevano in campo” (per riprendere questa celebre espressione della storia recente della politica italiana) e talora lo facevano così pesantemente da dare origine a una serie di scontri con il potere ecclesiastico ricordati dalla storiografia come “lotta per le investiture”. La differenza rispetto al passato è che allora i Papi scendevano in campo a loro volta nelle faccende politiche e dicevano la loro non senza incidere e talora decidere, mentre oggi non mi risulta che il Romano Pontefice abbia un peso significativo neppure per l’elezione del sindaco di Roma, figuriamoci sul resto. Rimane comunque il fatto che ancora adesso ai potenti della politica del mondo intero interessa chi sarà la guida della Chiesa, e questo perché avvertono che un certo tipo di potere la Chiesa ancora l’esercita, quindi l’elezione del nuovo Papa, nonostante il declino del cristianesimo, oltre a essere un evento religioso è anche, com’è sempre stata, un evento politico di livello mondiale …

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Il Papa di cui abbiamo bisogno

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ABBIAMO BISOGNO DI UN PAPA PROFETA PER TORNARE A GUARDARE L’INFINITO

Il pontificato di Francesco ha messo in evidenza la necessità di un riferimento spirituale. Per il bene del mondo e della Chiesa il suo successore non deve disperdere questa eredità.

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Il Papa di cui abbiamo bisogno [PDF]

 

Di quale Papa abbiamo bisogno? Si tratta di una domanda che interessa tutti, non solo i credenti ma anche i non credenti, non solo noi italiani che abbiamo il Vaticano in casa ma anche il resto del mondo. Se c’è un dato infatti che i dodici anni di pontificato di papa Francesco hanno messo in evidenza sulla condizione del mondo, questo è il bisogno urgente di un punto di riferimento spirituale. La grande attenzione, anzi affetto, che il mondo ha riservato a Francesco dimostra il bisogno di qualcuno che parli con parole e con gesti che hanno un sapore diverso dalla politica, dal diritto, dall’economia. Un bisogno tanto più impellente, quanto più il mondo contemporaneo è sempre più schiacciato su una sola dimensione: quella orizzontale. L’aveva già intuito Marcuse: “L’uomo a una dimensione”. Sottotitolo: “L’ideologia della società industriale avanzata”. Era il 1964, e da allora la sistematica azione di appiattimento dell’umanità è proseguita senza sosta, metodica, pervicace. Il risultato è l’attuale spaesamento delle coscienze …

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Prossimi appuntamenti con Vito

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SALÒ giovedì 15 maggio Lungolago Zanardelli, 52 ore 20.30 

Nell’Ambito di «Dialoghi sul Golfo Raccontare la Contemporaneità», Vito Mancuso: «Etica». Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per info: 0365 21423 

Salò


REGGIO EMILIA sabato 17 maggio Mercato Ortofrutticolo dalle ore 9:00

«Mi Riguarda. Costruiamo insieme un uovo modello di welfare», con Vito Mancuso. Workshop tematici / eletronic town meeting. Introduce Gino Mazzoli.Partecipa il tuo punto di vista è prezioso! 

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VENEZIA martedì 20 maggio Venezia terminal Passeggeri ore 16:45

Vito Mancuso: «Il Mistero dell’esistenza, oltre lo Spazio e il Tempo». L’evento si terrà presso il Terminal Passeggeri di Venezia – Terminal 103, Fabbricato 248 – 30135 Venezia (Tronchetto). L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti. Si invita il pubblico a presentarsi presso il luogo dell’evento almeno 20 minuti prima con il biglietto a portata di mano per facilitare l’ingresso al Terminal 103, e di disdire la propria prenotazione in caso non si possa più partecipare.

Festival delle Idee [Link]

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MILANO venerdì 23 maggio 2025 Auditorium Giorgio Squinzi Assolombarda 09:00 – 13:30

Nell’ambito del convegno «In DUBBIO. Un dubbio ti ha mai cambiato la vita?».Vito Mancuso: «Dubbio buono vs dubbio cattivo». Dubbio viene da due e implica divisione. Esiste un dubbio buono e un dubbio cattivo: come riconoscerli? Ore 10:30 / 11:15

[In dubbio – Link]

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MILANO venerdì 23 maggio Fabbrica del Vapore, via Giulio Cesare Procaccini, 4 ore 16:30 

Nell’ambito di VESAK 2025 | Nel fluire del tempo: cura, cambiamento e il senso della fine – si consiglia la prenotazione cliccando QUI Vito Mancuso – Teologo laico e filosofo, Neva Papachristou – Insegnante guida di Dharma dell’Associazione per la Meditazione di Consapevolezza (A.Me.Co.)

[Vesak 2025 – Link]

Versak 2025


BADIA DI PASSIGNANO Barberino Tavernelle (FI) domenica 25 maggio ore 9:30

Nell’ambito del convegno: «Simone Weil: un cristianesimo altro?» Vito Mancuso: «Simone Weil e Gesù».

Depliant Convegno 2025 [PDF]

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INTENSIVO DI STUDIO A.ME.Co

Sabato 7 giugno 2025 ore 16:00-19:00. In presenza e in diretta in videoconferenza sulla piattaforma zoom intensivo di studio condotto da #VitoMancuso. La partecipazione all’intensivo é riservata ai Soci dell’AMeCo 2025 che ne fanno richiesta. Le prenotazioni si ricevono dal 7 maggio. Al momento dell’iscrizione specificare se si desidera partecipare in presenza e su zoom.

Associazione A.ME.Co – Intensivo con Vito Mancuso [Link]

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ROMA domenica 29 giugno Foro Romano Clivio di Venere Felice ore 21:00

«LA GIOIA INTERIORE» Evento speciale in occasione dell’inaugurazione del Festival nell’anno del Giubileo. Conferenza del prof. Vito Mancuso; LAGRIME DI SAN PIETRO Madrigali spirituali a 7 voci di Orlando di Lasso. Interventi in live electronics di Vittorio Montalti.

Opera Roma Biglietto acquistabile al [Link] indicato

Roma


ASSISI (PG) sabato 26 luglio Rocca Maggiore ore 16:00

Vito Mancuso: Destinazione Speranza.

TicketOne [Link]

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Verso il Conclave

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Verso il Conclave [PDF]

La storia del papato e della Chiesa nella seconda metà del Novecento e in questi due decenni del nuovo secolo si può schematicamente descrivere mediante il terzo principio della dinamica di Newton: “A ogni azione corrisponde una reazione pari e contraria”. L’azione che mise in moto la dinamica della Chiesa contemporanea fu quella di papa Giovanni XXIII che, nel nome di una strategia complessiva da lui denominata “aggiornamento” (“dibattutissimo termine”, lo qualificò il grande storico della Chiesa Hubert Jedin), convocò il Concilio ecumenico Vaticano II, celebrato tra il 1962 e il 1965. Lo scopo di papa Giovanni era esplicito: che la dottrina “sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo” (dal discorso di apertura del concilio, 11 ottobre ’62). L’aggiornamento voluto dal Papa bergamasco effettivamente ci fu …

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Mox post mortem

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L’INCONTRO CON L’ETERNO DI BERGOGLIO E IL BISOGNO UMANO DI CELEBRARE UN RITO

Il funerale ha senso solo per chi abita la storia. Papa Francesco oggi non esiste più, al vaglio del divino c’è la più intima individualità di Jorge Mario.

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Ha scritto Pascal a metà del Seicento: “Alla fine ci gettano un po’ di terra sulla testa ed eccoci sistemati per sempre”. Così quel grande matematico e filosofo francese, fervente cristiano, dava voce al sentimento del mondo di fronte alla morte. A papa Francesco la terra non è stata gettata direttamente sulla testa ma sulla bara, ma, per quanto concerne ciò che attestano i sensi, la sostanza non cambia: “sistemato per sempre” …

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Papa Francesco e la profezia

IL PROFETA “FINO A UN CERTO PUNTO” E IL CAMBIAMENTO LASCIATO A METÀ

 «In ambito ecclesiastico, dove aveva effettivamente la possibilità di decidere e di cambiare, egli quell’ultima e decisiva parola che avrebbe reso la profezia realtà non l’ha mai pronunciata».

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Negli articoli precedenti su papa Francesco ho usato il termine “profeta” per contraddistinguere la sua figura complessiva, così diversa dal teologo che fu Benedetto XVI e dal grande uomo di governo che fu Giovanni Paolo II. Ora però aggiungo che Francesco, a mio avviso, è stato profeta “fino a un certo punto”. Quale punto? Quello nel quale l'ultima parola in ordine alla decisione spettava ad altri e non a lui. Quando invece toccava a lui dover dire l'ultima decisiva parola per mettere in moto il processo di cambiamento, la sua profezia sistematicamente cedeva il passo alla diplomazia ed egli da profeta si trasformava in uomo di governo. Con tutti i limiti, ma anche con i pregi, dell’uomo di governo. E con questa osservazione non intendo per nulla avanzare una critica verso di lui, ma osservare le cose come si presentano e proporre una riflessione al fine di trarre una lezione, metodologica e contenutistica al contempo. Su cosa? Sulla concretezza del reale con cui gli ideali profetici devono fare, volenti o nolenti, i conti. Sia nella Chiesa, sia nel grande mondo della politica altresì chiamato Storia …

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Papa Francesco, comunicatore e profeta

Il teologo Mancuso: «Papa Francesco é stato un riformista, ha saputo parlare con il suo popolo, ma la spinta non si è tradotta in dottrina».

«Papa Bergoglio è stato un grande comunicatore e un profeta». Sui diritti: «Ha aperto agli omosessuali, ma sulle donne la Chiesa è rimasta indietro». Intervista di Christian Seu per il NordEst.

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De mortuis nihil nisi bonum. Ovvero: dei morti niente si dica, se non bene. Ma in questa cornice – persino ovvia, scontata, se il defunto è il Papa – non è illecito provare ad analizzare il pontificato che s’è appena concluso. La premessa, con tanto di adagio latino, è di Vito Mancuso, teologo e filosofo, oggi docente del master in meditazione e neuroscienze dell’Università di Udine.

«È stato un grande comunicatore, un grande profeta», sottolinea in prima battuta. «Per quanto attiene invece al governo effettivo della Chiesa, beh, non è stato capace secondo me di tradurre in dottrina, in articoli, in leggi l’indubbia spinta verso le riforme» …

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Francesco, il Papa della misericordia

L’ADDIO NEL LUNEDÌ DELL’ANGELO DOPO ESSERSI MOSTRATO UOMO

Consapevole di essere vicino alla fine, Francesco ha guardato in faccia la morte. In carrozzella, nelle ultime sue uscite, ha voluto dirci: sono come voi.

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Chissà se gli esseri umani hanno il potere o meno di scegliere quando andarsene. Di sicuro alcuni no, vengono strappati dall'esistenza in modo inaspettato e improvviso per un incidente o per un’altra delle mille fatalità. Altri però hanno la possibilità di guardare in faccia la morte, quasi di parlarle, in quanto divenuti consapevoli di essere entrati in una fase di non-ritorno e tuttavia non ancora arrivati alla fine. È stata la situazione di papa Francesco, ricoverato d’urgenza il 14 febbraio scorso e da allora fino a ieri alle prese con la prossima fine. È quindi possibile pensare che gli abbia “scelto” di andarsene? E che l'abbia fatto proprio nel giorno di Pasquetta o Lunedì dell'Angelo, quasi per farsi portare proprio dall'Angelo nelle braccia del suo Signore? È possibile. Anche un altro grande gesuita morì durante le festività pasquali, nel suo caso proprio nella domenica di Pasqua, il 10 aprile 1955: era Pierre Teilhard de Chardin, di cui i nipoti testimoniarono che aveva detto qualche tempo prima: “Mi piacerebbe morire nel giorno della risurrezione”…

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