Caro direttore, in un articolo dell’ultimo numero della Civiltà Cattolica a firma Gianpaolo Salvini sul cardinal Martini si legge: «Con molta poca correttezza sono state usate come “Prefazione” lettere private, non destinate alla pubblicazione, con cenni di incoraggiamento inviate a qualche autore che gli aveva fatto avere le bozze di un suo libro». Nel suo blog ormai diventato un avamposto del cattolicesimo più conservatore e nemico del dialogo (tanto da avere sparso veleno molte volte sul cardinal Martini) Sandro Magister commenta così le parole della Civiltà Cattolica: «Chiara allusione a (Mancuso) e al suo primo libro al quale la prefazione abusiva spianò il successo: L’anima e il suo destino». Penso che Magister in questo caso abbia ragione, la Civiltà Cattolica intendeva alludere proprio a me e al mio libro pubblicato nel 2007 presso Raffaello Cortina nella collana «Scienza e idee» diretta dal filosofo della scienza Giulio Giorello. A parte il fatto che non si trattava del mio primo libro ma del sesto, posso attestare che conservo nel mio computer una mail del cardinal Martini in cui testualmente mi si dice: «Quanto al tuo libro, ho il rimorso di non aver fatto nulla. Forse mi puoi mandare la bozza del testo e posso scriverti una lettera, che se vuoi puoi pubblicare almeno in parte. Tuo Carlo Maria c. Martini, S. I.». La mail è datata 2 novembre 2006 e posso esibirla agli interessati che ne facessero richiesta mediante un semplice clic. Martini mi scriveva di avere un rimorso perché in precedenza aveva rifiutato di scrivermi una prefazione a causa degli impegni e della salute declinante. Poi ci ripensò e fu lui a chiedermi le bozze, non io a inviargliele dietro mia iniziativa, come scrive erroneamente la Civiltà Cattolica, e fu sempre lui a dare il suo assenso alla pubblicazione della lettera che mi avrebbe scritto e che quindi scrisse sapendo che sarebbe stata pubblicata, del tutto al contrario rispetto a quanto afferma ancora una volta erroneamente la Civiltà Cattolica parlando di «lettere private, non destinate alla pubblicazione». Ma al di là delle falsità sul mio conto prodotte da Civiltà Cattolica, quello che importa sottolineare è, ancora una volta, l’operazione anestesia sulle scomode profezie del cardinal Martini che è in corso nella Chiesa ufficiale e negli organi di informazione da lei controllati. Si vuole normalizzare a tutti i costi, persino con le falsità, una figura scomoda, facendola apparire del tutto conforme all’attuale configurazione ecclesiastica, della quale invece egli disse, nella sua ultima intervista, che era «rimasta indietro di duecento anni».
Vito Mancuso“la Repubblica” 6 ottobre 2012