Una vecchia immagine del divino troppo antropomorfa

Maschile e femminile sono caratteri psichici contenuti in ogni mente

Schermata 2016-02-25 alle 21.22.32La modalità in cui solitamente si pensa il divino corrisponde, in fondo, ad una immagine antropologica e antropocentrica in quanto un tempo si credeva e tuttora molti credono, anche a causa della tradizione ereditata dai testi sacri, che il fine ultimo della creazione fosse solo ed esclusivamente l’essere umano. La Natura impersonale madre della vita, rimanda al femminile e alla Materia. Dio, invece, prende forma come un concetto personale e maschile che rimanda alla paternità e allo Spirito. Oggi però sappiamo che il pianeta in cui viviamo e la vita contenuta in esso sono solo un piccolo frammento in una enormità che dal punto di vista quantitativo non riusciamo più neanche ad immaginare. Con il crollo dell’idea antropocentrica del cosmo cade di conseguenza anche l’idea maschile e femminile legata al divino, ovvero, maschile e femminile restano legati alla sola immanenza della vita in un rapporto di dialettica e dualità, ma l’idea di trascendenza principio e fine dell’Essere il concetto proprio di “Dio", si libera completamente da caratteri antropomorfi diviene sovra/personale, imperscrutabile, non riducibile al solo archetipo maschile/femminile e rimanda quindi all’indeterminatezza e al mistero. Il pensiero cade sempre nell’antinomia e nella libertà che ne consegue.

Marco Feruglio