Se emergono gli uomini peggiori

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La democrazia è deteriorata e ha portato al potere leaders tirannici e violenti. Dobbiamo difenderci in due modi: attraverso lo studio e accettando che gli Stati Europei si armino per la difesa

Se emergono i peggiori tra gli uomini [PDF]

Ci sono momenti nella storia in cui sembra proprio che si avverino le antiche parole del salmo: “Emergono i peggiori tra gli uomini”. I giorni che stiamo vivendo sono esattamente così: fanno emergere i peggiori tra gli uomini. Qual è allora il compito della coscienza? È triplice: individuazione, difesa esterna, difesa interna. Quanto al primo punto, è significativo che di recente sia stato riesumato un termine così desueto da apparire un neologismo: “cachistocrazia”, alla lettera “il governo dei peggiori”, l’esatto contrario di aristocrazia, il governo dei più competenti. Il paradosso è che tali peggiori non sono tiranni giunti al potere con la forza, ma politici eletti dal popolo: è cioè la demo-crazia a produrre la cachisto-crazia. È come se, per fare un paragone con l’alimentazione, tutt’a un tratto i più dichiarassero che i cibi migliori non sono i più raffinati e i più salutari, ma i più malsani etichettati come junk-food. In quel grande supermarket della politica mondiale sembra proprio che oggi le cose stiano andando in questo modo. Emergono i peggiori tra gli uomini. Ma come definire tali peggiori? …

A volte tra gli esseri umani scatta un sottile accordo di energie che prescinde dalle parole pronunciate e che raggiunge le zone più istintuali e più profonde dell’essere: è una questione di sentimento della vita. Io credo sia questo ciò che unisce Trump, Putin, Netanyahu, Orban, Erdogan e gli altri leader dal cipiglio dittatoriale: il piacere della forza, e, corrispettivamente, il fastidio del diritto e del rispetto che esso richiede. Il democratico è uno che sente interiormente dentro di sé che esiste qualcosa più importante di sé: il diritto, lo stato, il bene comune. L’antidemocratico è uno che si fa beffe di tutto ciò perché non conosce nulla più importante di sé. È quindi ultimamente una questione di maturità umana, di quella acquisizione che si ottiene superando l’adolescenza quando l’ego capisce che, per quanto importante, è sempre meno importante dello stato, del diritto, del bene comune. La democrazia, cioè, è anzitutto uno stile che abita la mente e il cuore degli esseri umani maturi; il suo contrario, la mente e il cuore degli immaturi. Ecco chi sono i peggiori tra gli uomini. Essi non sono altro che lo specchio della diffusa immaturità che sta imperversando sul nostro pianeta, fenomeno ben descritto da Amos Oz parlando di “infantilizzazione delle masse”. È così che la demo-crazia, sempre più oclo-crazia (oclos in greco vuol dire “folla”, molto diverso da demos, “popolo”), produce la cachisto-crazia. Così mi spiego i milioni di americani che hanno votato l’attuale presidente e che ne sono entusiasti sapendo benissimo dei suoi guai giudiziari per motivi finanziari e sessuali, e del suo essere all’origine dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Sanno benissimo che mente, insulta, fa carta straccia del diritto internazionale, avanza pretese sulle terre di altri, e ciononostante lo amano; anzi, lo amano proprio per questo! E non pochi italiani fanno lo stesso stabilendo con Trump quell’accordo di sentimento profondo avuto ben prima con i numerosi populisti dall’ego pronunciato e adolescenziale che abbiamo avuto qui da noi. Le peggiori qualità umane oggi risultano gradite e vincenti. È un dato di fatto, oggi nel mondo le cose funzionano così, e non solo in politica. 

Di fronte ai peggiori tra gli uomini il secondo passo consiste nel difendersi. Esiste al riguardo una difesa personale e una difesa territoriale. La difesa personale si chiama studio, meditazione, silenzio, preghiera, quelle pratiche che nutrono la coscienza morale e la proteggono dall’odio e dalla stupidità. L’altra difesa si chiama protezione militare ed è compito dei governi assicurarla, è il primo dovere di uno Stato verso i cittadini. Prima dell’istruzione, della libertà di parola e di ogni altra esigenza vi è il bisogno di sicurezza, e uno Stato degno di questo nome deve sempre esserne all’altezza. 

È necessario armarsi ulteriormente per provvedere alla difesa di noi europei? È necessario inviare truppe in Ucraina? Non essendo né un politico né un militare, non so rispondere e non intendo cedere alle passioni nel farlo, ma è evidente che preferirei di no. Sono convinto però di due cose: che nonostante le sue criticità l’Ue è una barriera contro la cachistocrazia dilagante nel mondo; che esiste una reale minaccia per la sicurezza europea, visto che lo statuto democratico del mondo basato sul diritto è sempre più disprezzato. Ora anche gli Usa di Trump sono arrivati a sedersi accanto alla Russia di Putin, il 3 febbraio all’Onu hanno votato con lei insieme a Bielorussia, Corea del Nord e altri stati satelliti contro Ucraina, Ue e tutto il resto del mondo. Vi è poi la dittatura di Xi Jinping, il nazionalismo di Modi, la galassia del mondo musulmano mai stata molto in consonanza con la democrazia, l’Israele di Netanyahu e della destra religiosa caratterizzata da palese razzismo, crimini contro l’umanità ed esplicita volontà di pulizia etnica (ovvero di sporcizia etica). Tutti costoro sono unificati dal fatto di farsi beffe dell’Onu, del diritto internazionale e della Corte internazionale di giustizia che lo rappresenta, e disprezzano l’ideale che fa del diritto il cardine del governo mondiale, unica vera speranza per la pace del mondo. Emergono i peggiori tra gli uomini e da essi occorre difendersi. Come già detto, non ho idea se occorra spendere di più in armamenti come sostiene Ursula von der Leyen e come, ormai è deciso, avverrà; a me qui sta a cuore sottolineare il diritto di ogni cittadino a essere difeso e il corrispettivo dovere dei politici a provvedere. Parlo di “difesa”, e per fare un esempio chiedo a chi è a priori contrario a ogni spesa militare: cosa c’è di eticamente riprovevole nel fatto che l’Europa si doti di un sistema antimissile come quello che permette a Israele di proteggere i propri cittadini dai razzi iraniani o di altra provenienza? A mio avviso nulla. Anzi, alla luce della situazione attuale è piuttosto la negazione della necessità di adeguare le nostre capacità di difesa a essere eticamente riprovevole, oltre che politicamente disastroso.

Il mondo è una città. Nessuno sostiene che una città deve fare a meno delle forze dell’ordine per proteggere i cittadini dai delinquenti. Perché allora il mondo non dovrebbe aver bisogno di quelle specifiche forze dell’ordine adeguate alle sue proporzioni che sono gli eserciti? L’equazione pacifista “esercito = istituzione immorale”, oppure “armi = strumenti immorali”, è sbagliata. Lo è per un motivo molto semplice: perché non tiene conto del fatto che talora nella storia emergono i peggiori tra gli uomini. Fino a quando esisterà chi calpesta il diritto, la pace è garantita “anche” dalle armi, oltre che dalla diplomazia, dalla cultura, dalla cooperazione, dall’educazione. Abbiamo bisogno di tutti gli strumenti, nessuno escluso, per edificare la bellissima ma fragile cattedrale della pace. 

Rimane infine il terzo compito che introduco con questa frase di Hannah Arendt: “Oggi è raro incontrare persone che credano di possedere la verità; ci confrontiamo invece costantemente con quelli che sono sicuri di avere ragione”. I peggiori tra gli uomini sono caratterizzati da quel fanatismo egocentrico che consiste nel disprezzare la verità e nel volere aver sempre ragione, o come singoli o come esponenti di un’ideologia. La differenza tra “verità” e “avere ragione” è netta: la verità rimanda a un ordine oggettivo che la mente deve riconoscere e rispettare (anche se non le piace), mentre l’avere ragione si basa sulla forza (o fisica o culturale o della vis polemica) che mette a tacere e costringe a dire: “Hai ragione tu”. Fondamento della democrazia è il servizio della verità senza voler avere a tutti i costi ragione, è il dubbio e il dialogo che ne segue. È chiaro che quando si espone una tesi si ritiene di aver ragione, altrimenti si tacerebbe; ma chi ama la verità si sa distanziare dalla propria tesi aprendosi al dialogo e guardando in faccia la realtà anche laddove è scomoda. Chi non vorrebbe investire di più in scuole e ospedali? Ma oggi ci si deve difendere da chi disprezza la democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani, le minoranze, ovvero dai leader mondiali nominati sopra e da altri ancora. Ricordo quanto scrisse Anna Politkovskaja nel 2004, due anni prima di essere uccisa dagli amici di Putin: “Il KGB rispetta solo i forti, i deboli li sbrana. E lo dovremmo sapere, ormai. Invece ci siamo scelti la parte dei deboli e siamo stati sbranati”. Compito di uno stato è impedire che i suoi cittadini vengano sbranati. 

A proposito dell’uso delle armi si cita spesso la frase di Gesù sul porgere l’altra guancia, ma si ignora che in un altro momento egli ordinò ai discepoli di armarsi: “Chi non ha spada venda il mantello e ne compri una”. L’arte della politica consiste nel capire quando uno Stato è chiamato a comprare una spada anche sacrificando il mantello. 

In questo complicato presente in cui emergono i peggiori esistono quindi tre compiti. Il primo è di tipo cognitivo e consiste nel riconoscerli; il secondo è di tipo operativo e consiste nel difendersi personalmente e comunitariamente; il terzo è di tipo introspettivo e consiste nello scoprire il potenziale Donald Trump o Vladimir Putin dentro di noi e nel rieducarlo. (PS: la citazione iniziale è tratta dal Salmo 12,9, versione Cei 1974). 

Vito Mancuso, La Stampa 9 marzo 2025