Addio a don Gallo il prete dei dimenticati

Un ribelle per amore del mondo e della sua gente mai contro la sua Chiesa

vangelo-galloDon Andrea Gallo 

vivrà nell’immaginario degli italiani con il suo sigaro, il cappello nero e l’immancabile colletto da prete, i segni più caratteristici della doppia appartenenza che ha contraddistinto la sua lunga e felice vita: l’appartenenza al mondo e alla chiesa, alla terra e al cielo. Termini tutti ugualmente importanti per uno che vi ha dedicato la vita. Ma il primo posto per don Gallo spettava al mondo e alla terra, perché era solo in funzione di essi che per lui aveva senso poi parlare di chiesa e di cielo. La stola sacerdotale, che egli amava e a cui è sempre stato fedele, veniva dopo la sciarpa arcobaleno con i colori della pace che spesso indossava, e veniva dopo la sciarpa rossa spesso parimenti indossata per l’ideale di giustizia e di uguaglianza che a lui richiamava. È stato questo primato del mondo e della terra che ha condotto don Gallo a essere un prete ribelle, contestatore, mai allineato con i dettami della gerarchia, soprattutto in campo etico e sociale…. 

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Don Gallo e Vito a Che tempo che fa

"Se ne è andato un vero uomo, la schiena dritta, la coscienza limpida, le mani aperte per aiuti materiali e carezze. Mi mancherà moltissimo. Credo che la sua anima ora veda quella giustizia per la quale ha sempre lottato" (Vito Mancuso)

 

 

L'editorialista de La Repubblica, scrittore, saggista e teologo, e il prete da marciapiede da decenni impegnato nel lavoro con gli ultimi, i diseredati, gli emarginati, organizzatore e animatore della Comunità di base di San Benedetto al Porto (Genova), commentano, a caldo, l'elezione del Cardinale Jorge Mario Bergoglio a 266° Vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica.


 

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Vito a Torino Spiritualità 2012

26 settembre 2012; dialogo tra ALESSANDRO BERGONZONI e VITO MANCUSO con Armando Buonaiuto

Nella Lettera di Giacomo si dice: "Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà". La libertà è ingrediente prezioso sia per la spiritualità che per l'umorismo, poiché entrambi affiorano quando il dominio della vita ordinaria si assottiglia e si possono guardare le cose da un punto di vista diverso. Per farle brillare di sapere nuovo e sorridere di sorpresa.


 

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Un’avventura imprevista

Il mio editore Stefano Mauri racconta la sua esperienza di padre. «Non è nato il bimbo "immaginario". E' Andrea, il mio figlio down con cui è iniziata un'avventura imprevista. Gli amici quasi ci facevano le condoglianze. Ma ai genitori basta insegnare come amarli»

 

Un'intervista davvero speciale tra padre e figlio. Le iene (link)

L’avventura con Andrea, mio figlio Down (link)

Avere un figlio down. Tempi (Link)

 

down_3Difficile trovare in rete e sui giornali storie e parole che rifuggano da una certa retorica sull’argomento, ma va dato atto al Corriere della Sera e alla sua giornalista Elisabetta Rosaspina di aver proposto ai lettori un’intervista che vale la pena di essere segnalata. Rosaspina, infatti, fa raccontare all’editore milanese Stefano Mauri la sua esperienza col figlio Andrea, un ragazzo down con cui, dice «se dovessi scegliere con chi fare il giro del mondo, non avrei esitazioni: con lui».

 

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“Levarsi la cispa dagli occhi” film

 
"Leggere e scrivere aspettando la libertà"
 
 
"Levarsi la cispa dagli occhi" è il titolo del documentario che getta luce su quello che avviene in carcere e non è visto dagli occhi di chi ne è fuori. Mi piace leggere questo titolo come un invito lanciato ad alta voce da tutti coloro che hanno reso possibile la creazione di questo film. Suona così: "Levatevi la cispa dagli occhi!"
 

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Fine vita, perché dico sì alla libertà di scegliere

20091123202925-eutanasiaAlleviare la sofferenza sempre, in ogni caso laddove sia possibile. Rispettare la libera autodeterminazione della coscienza sempre, con senso di solidarietà e di vicinanza umana. È questo il duplice punto di vista a partire dal quale a mio avviso occorre disporre la mente di fronte al grave e urgente problema dell’eutanasia o suicidio assistito. Alleviare la sofferenza è la forma più misericordiosa di rispetto per la vita. Io non ho dubbi (e penso che in nessuna persona responsabile ve ne siano) sul fatto che la vita vada rispettata sempre e che la vita sia qualcosa di sacro. È la stessa conoscenza scientifica ad attestarci mediante i suoi dati che la vita è un fenomeno stupefacente, emerso lungo i miliardi di anni percorsi da questo Universo a partire dai gas primordiali scaturiti dalla Grande Esplosione iniziale, e tutto ciò non può non generare in chi ne prende coscienza un sentimento di sacralità…. 

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Intervista a Le point

"Francesco, un programma di grande potenza"

Per Vito Mancuso, il nuovo papa è la persona giusta: 

"Ha capito che il papa non può più essere un monarca assoluto"

 

Intervista a : 

 

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(Traduzione a cura di Marco Feruglio)

 

Già professore di teologia moderna presso l'università San Raffaele di Milano, Vito Mancuso è un teologo cinquantenne di primo piano in Italia. I suoi primi libri Hegel teologo e II dolore innocente sono stati accolti favorevolmente da parte del Vaticano. Tuttavia ha criticato severamente il pontificato di Benedetto XVI. Queste le sue impressioni sull'elezione di Papa Francesco.

 

Le Point: Quali sono stati i tuoi sentimenti quando hai scoperto Jorge Mario Bergoglio al balcone della Basilica di San Pietro?

 

Una emozione di grande gioia. Ho subito pensato che  probabilmente è la persona giusta. Francesco è il primo papa non europeo, il primo gesuita, il primo a prendere il nome Francesco. Qual è la più significativa di queste innovazioni? La più importante è che si è presentato al mondo come Vescovo di Roma e non come il papa. Ritorna quindi il ruolo originale ed essenziale della figura del Romano Pontefice, che nel Nuovo Testamento e dei primi secoli della Chiesa, non era un monarca assoluto o imperatore a cui tutti gli altri vescovi dovevano sottoporsi. 

Si è presentato come "primus inter pares", primo tra uguali, primo tra persone di pari dignità e di stessa autorità. Il vescovo di Roma era in funzione delle altre chiese presiedute e guidate nella carità. Le cose cambiarono con Gregorio VII, che nel "Dictatus Papae" nel 1075, trasformò il papato in una dittatura. Il concilio VaticanoI ha poi confermato questo prospettiva e ha aggiunto anche il dogma dell' infallibilità. Il VaticanoII ha cercato di riformare tutto questo, ma senza successo. Con Francesco, l'ecclesiologia del Vaticano II può ora divenire realtà….

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Firenze conferenza Obbedienza e libertà

Leggere per non dimenticare Stagione XVIII 2012/2013 – 
Ciclo di incontri letterari ideato e curato da Anna Benedetti per l'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze 
e della Regione Toscana. Biblioteca delle Oblate a Firenze 27 marzo 2013, Vito Mancuso "Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana" Fazi Editore


 

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