Intervista a Le point

"Francesco, un programma di grande potenza"

Per Vito Mancuso, il nuovo papa è la persona giusta: 

"Ha capito che il papa non può più essere un monarca assoluto"

 

Intervista a : 

 

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(Traduzione a cura di Marco Feruglio)

 

Già professore di teologia moderna presso l'università San Raffaele di Milano, Vito Mancuso è un teologo cinquantenne di primo piano in Italia. I suoi primi libri Hegel teologo e II dolore innocente sono stati accolti favorevolmente da parte del Vaticano. Tuttavia ha criticato severamente il pontificato di Benedetto XVI. Queste le sue impressioni sull'elezione di Papa Francesco.

 

Le Point: Quali sono stati i tuoi sentimenti quando hai scoperto Jorge Mario Bergoglio al balcone della Basilica di San Pietro?

 

Una emozione di grande gioia. Ho subito pensato che  probabilmente è la persona giusta. Francesco è il primo papa non europeo, il primo gesuita, il primo a prendere il nome Francesco. Qual è la più significativa di queste innovazioni? La più importante è che si è presentato al mondo come Vescovo di Roma e non come il papa. Ritorna quindi il ruolo originale ed essenziale della figura del Romano Pontefice, che nel Nuovo Testamento e dei primi secoli della Chiesa, non era un monarca assoluto o imperatore a cui tutti gli altri vescovi dovevano sottoporsi. 

Si è presentato come "primus inter pares", primo tra uguali, primo tra persone di pari dignità e di stessa autorità. Il vescovo di Roma era in funzione delle altre chiese presiedute e guidate nella carità. Le cose cambiarono con Gregorio VII, che nel "Dictatus Papae" nel 1075, trasformò il papato in una dittatura. Il concilio VaticanoI ha poi confermato questo prospettiva e ha aggiunto anche il dogma dell' infallibilità. Il VaticanoII ha cercato di riformare tutto questo, ma senza successo. Con Francesco, l'ecclesiologia del Vaticano II può ora divenire realtà….

Perché ha scelto come nome Francesco?

Francesco è un nome che parla da sé ai cattolici, significa un programma di grande potenza. Ma la questione è capire perché mai nessun papa aveva preso questo nome prima d'ora. Questo a causa dello modo con cui i papi regnavano, che includeva forme di ricchezza e potere, che erano all'opposto del modello di Francesco d'Assisi. Con i primi gesti d'umiltà, Papa Francesco  si colloca nella tradizione francescana.  Resta da vedere come questo cambierà il rapporto con i suoi collaboratori.

 

Quale ruolo può svolgere il Vescovo di Roma a favore dell' ecumenismo?

 

Un ruolo fondamentale. L'ostacolo principale per l'incontro di tutti i cristiani è il papato sotto la bandiera dell' assolutismo. Tuttavia, se il papato è fedele alle dottrine originali, ortodossi, anglicani e protestanti sono disponibili a riconoscere il primato "inter pares". Pietro non era il monarca assoluto degli altri apostoli. Il Nuovo Testamento contiene non pochi conflitti e controversie tra Pietro e Paolo.

 

Il cardinal Bergoglio è stato il concorrente di Joseph Ratzinger nel conclave precedente. La sua elezione è una critica implicita al Papa emerito Benedetto XVI?

 

Non so cosa hanno pensato i cardinali elettori, ma credo di sì. Tuttavia, le dimissioni di Benedetto XVI hanno riscattato un pontificato che altrimenti sarebbe stato deludente. Benedetto XVI, come Sansone, ha fatto cadere le colonne del tempio, ma sacrificando se stesso "distrugge i Filistei". Ancora non è noto se fosse Bergoglio il candidato del papa emerito.

 

Quali dovrebbero essere le priorità di Papa Francesco?

 

In primo luogo, la ristrutturazione della curia. La scelta del segretario di Stato sarà decisiva. Poi le altre questioni scottanti sono sul tavolo: gli scandali finanziari e lo scandalo della pedofilia. L'ecumenismo, il dialogo interreligioso, la morale sessuale, i problemi di bioetica, il ruolo delle donne nella Chiesa. La morale sessuale è un punto cruciale. L'enciclica "Humanae Vitae" di Paolo VI è completamente superata. Nella sua ultima intervista, il cardinale Martini ha affermato che la morale sessuale della Chiesa è diventata una caricatura.

 

Ritorniamo alla questione della curia. Non è che la visione "vaticanocentrica"  della Chiesa, non incontra più la sensibilità di molti credenti?

 

La Chiesa per ritornare alla evangelizzazione deve recuperare lo spirito del concilio Vaticano II. Per questo è necessario purificare il governo. In caso contrario, è possibile ritrovare gli stessi problemi del pontificato di Giovanni Paolo II. Abbiamo vissuto il grande carisma di Wojtyla, ma questo pontificato vide anche la nascita dei Legionari di Cristo, con tutti gli scandali che ne derivarono e i conseguenti tentativi di occultarli.

 

Come affrontare le ombre sul ruolo di Bergoglio durante la dittatura argentina?

 

Per tutti i cardinali, tra cui Bergoglio, era chiaro che dopo l'annuncio della sua nomina tutta la stampa avrebbe sollevato la questione. Se i cardinali lo hanno eletto e se lui è stato concorde, penso che il problema non esista. Il Vaticano risponderà a tutte le accuse e farà luce su quello che è successo.

 

Come si immagina il pontificato di Francesco?

 

Breve ed efficace come quello di Giovanni XXIII, che convocò il concilio Vaticano II e durò solo cinque anni. Dopo aver avviato importanti riforme, Francesco potrebbe ritirarsi all'età di 80 anni e far posto a un giovane papa, forse asiatico come il filippino Cardinale Luis Antonio Tagle, per riaffermare il carattere universale della Chiesa.

 

Intervista a Le Point 21 Marzo 2013 (PDF)