Un teologo laico

Intervista a Vito Mancuso: “Sull’omosessualità è ora che la Chiesa Cattolica cambi atteggiamento, appellandosi alla comprensione anziché alla tradizione”.

a cura di Pasquale Quaranta, Pride, Maggio 2012, pp. 17-18

Vito Mancuso è docente univeristario di teologia moderna e contemporanea ed editorialista del quotidiano la Repubblica. Nel 1986, all’età di 23 anni, è stato ordinato sacerdote dal cardinale Carlo Maria Martini. Un anno dopo ha chiesto di essere dispensato dall’attività pastorale e di dedicarsi solo allo studio della teologia. Ricevuta la dispensa papale dal celibato, si è sposato e ha avuto due figli. I suoi scritti hanno suscitato interesse da parte del pubblico, come L’anima e il suo destino (un caso editoriale: 80 mila copie vendute in pochi mesi) e La vita autentica, editi entrambi da raffaello Cortina, ma hanno ricevuto anche severe critiche

Il vasto fronte conservatore interno alla Chiesa Cattolica attacca la teologia laica di Mancuso, accusandolo più o meno esplicitamente di eresia per l’indipendenza dei suoi ragionamenti dalla dottrina ufficiale e per la sua volontà di dialogare seza tabù con la cultura contemporanea. Di questo dialogo “eretico” fa parte anche il confronto impegnato con il tema dell’omosessualità, che ha portato Vito Mancuso a partecipare lo scorso 31 marzo al Forum dei cristiani omosessuali di Albano Laziale, alle porte di Roma, che si è svolto presso una sala messa a disposizione dalla congregazione dei padri Somaschi su richiesta dei volontari del progetto Gionata (www.gionata.org). E' in questa sede che lo abbiamo ascoltato, incontrato e gli abbiamo rivolto alcune domande….

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“Eclisse del Dio unico” di Ferruccio Parazzoli

Con la prefazione di Vito Mancuso

"Non avrai altri dei di fronte a me" (Esodo 20,3). Oggi quell'Unico Dio si è disciolto come una montagna di ghiaccio. Con questa immagine sconcertante si apre l'inconsueto saggio di Ferruccio Parazzoli, dove il sublime e l'abisso si incrociano. Con l'eclisse del Dio Unico è crollato il pilastro a cui, in obbedienza e in rivolta, stava abbarbicata la cultura occidentale. Muore la rivolta metafisica, muore la tragedia cristiana, la grande creazione artistica nata dopo il Golgotha. L'autore rifugge da quello che definisce il pensiero ordinato del linguaggio debole, frutto dell'odierno nichilismo di massa, della "pappa del niente" di cui si nutre l'uomo contemporaneo, morto alle grandezze di ogni mitologia. La scrittura di Parazzoli è un incalzare di affermazioni demistificanti, di immagini ribaltanti, è la messa in scena di un dramma dove il Vecchio Dio di Abramo è caduto dietro le quinte, ma dove sul palco non è mai comparso quel Dio Padre che Gesù chiamò dalla croce. A capitoli di lucido sconcerto sull'attuale disorientamento dell'uomo occidentale ("Gli sciamani non volano più", la piatta orizzontalità dell'arte contemporanea; "Apologia del rischio", la perduta eroicità di Prometeo), si alternano capitoli visionari ("La tenda gialla", confine tra vita e morte; "Il discorso di Gesù morto", dove la vittima rivendica il proprio vittorioso fallimento). Fino alla chiusa commovente y final de "La cerimonia dell'addio". Un appassionato j'accuse. 

Prefazione a "Eclisse del Dio unico" Pdf


 

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Vito al II Forum dei Cristiani Omosessuali

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Prospettive teologiche sull’amore omosessuale e il suo esercizio mediante l‘affettività (link)

Intervista a "Pride", Maggio 2012 (pp.17-18) (PDF)

Trascrizione dell’intervento di Vito tenuto al II Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani (Albano Laziale 31 marzo 2012) effettuata da Lidia Borghi, trascrizione non rivista dall’autore.

[…]  Io dirò delle cose e sono sicuro che la gran parte di queste cose, probabilmente tutte le cose che dirò, sono a tutti voi già note, tento però di dar ordine, di sistematizzarle; la forma in cui i contenuti si possiedono a volte è ancora più importante dei contenuti stessi.
Uno dei compiti del pensiero, diceva già Aristotele e ribadiva Tommaso D'aquino, è proprio mettere ordine e tento di farlo con questo.

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Il Dio personale del terzo millennio

Un ampio studio dell’Università di Chicago spiega che la fede in Occidente va lentamente ma progressivamente diminuendo; che interessa soprattutto gli anziani e ben poco i giovani; che avanza sempre più in chi crede la figura di un Dio personale e su misura; e infine che la presenza della fede non è comunque trascurabile perché rimane ancora largamente maggioritaria, visto che i credenti sono maggioranza in 22 paesi su 30, e in 7, tra cui gli Usa, sono al di sopra del 50 per cento. Sono dati che confermano tendenze note agli studiosi e che sarebbero diversi se la ricerca non avesse preso in esame solo una parte di mondo, in gran parte occidentale: la presenza del Sud america è ridotta al Cile, quella dell’Asia al Giappone e alle Filippine con la macroscopica assenza di Cina, India e di tutti i paesi delle aree buddista e islamica, mentre l’Africa non esiste nemmeno. Se lo studio avesse considerato l’andamento della fede su scala mondiale, le conclusioni sarebbero non dissimili da quelle di due giornalisti dell’Economist, Micklethwait e Wooldridge, uno cattolico e l’altro ateo, che nel 2009 pubblicarono a New York un volume la cui tesi è già nel titolo: God is Back, Dio è tornato. Non a caso le religioni costituiscono oggi nel mondo un fattore geopolitico di importanza imprescindibile per la lettura del presente, nel bene e purtroppo anche nel male, poiché è innegabile che dalle religioni derivano sia beni sia mali (e per questo spesso è così difficile ragionarne con pacatezza e senza passionalità).

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Lucio Dalla presenta l’audiolibro “La vita autentica”

L'introduzione di Lucio Dalla      

Lucio Dalla racconta in una chiacchierata inedita perché amava questo libro.
“E’ un piccolo, straordinario libro… sì, se avessi un figlio, glielo darei per cercare di diseducarlo dai luoghi comuni e educarlo a trovare l’autenticità”.

Video della conferenza Lucio Dalla e Vito Mancuso a Roma (link)


Lucio e Vito alla presentazione dell'audiolibro La vita autentica a Roma.


 

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Vito a Rai Radio 1

Mercoledì 18 aprile, il prof. Vito Mancuso è stato ospite ai microfoni di Rai Radio 1 "Zapping" per parlare del suo nuovo libro "Obbedienza e libertà". Riascolta la trasmissione seguendo il link sotto. L'intervento di Vito nel dibattito è a partire dal minuto 53 della registrazione.

Rai Radio 1 Zapping link

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“Lucio cantava la ricerca di Dio”

"Dalla è stato un uomo d'amore e di fede, la sua generosità era straordinaria, ha sempre cercato il senso della vita"

Intervistato da Famiglia Cristiana, dopo esser stato raggiunto in Sicilia dalla triste notizia,

Vito regala un epitaffio dell’amico Lucio Dalla appena scomparso, scolpendo un suo ricordo lucido e chiaro, seppur nella commozione e nella drammaticità del momento.


Lucio Dalla è sempre stato profondamente colpito dalla spiritualità dei testi di Vito Mancuso, a partire da La vita autentica, fino all’ultimo Io e Dio, che aveva letto due volte e riempito di glosse e sottolineature, come aveva mostrato all’autore e amico.

"Ho perso un carissimo amico, con il quale c’era profonda consonanza; sono profondamente toccato, ma parlare di Lucio è il modo migliore per superare questo momento. L’incontro con Lucio è stato un dono meraviglioso, perché sono cresciuto con tante delle sue canzoni e la sua manifestazione di amicizia e di stima nei miei confronti è stata come vincere uno dei più grandi premi letterari della mia vita".

"Ricordo quando, in Balla balla ballerino, come in una poesia, cantava: sotto un cielo di ferro e di gesso, l’uomo riesce ad amare lo stesso, e ama davvero, nessuna certezza, che commozione, che tenerezza. Poeta dell’amore gratuito, in un mondo spesso ingiusto, Lucio amava la vita, senza mai distaccarla dalla complessità e dal dramma dell’esistenza. Era stato colpito dai miei scritti, così come io dai suoi. Ogni conoscenza è riconoscimento, diceva Platone: nel nostro incontro ci siamo riconosciuti con la stessa tensione e lo stesso amore per la vita. L’amicizia che ne è nata ci ha portati a incontrarci spesso, a vivere per un breve periodo insieme, quando io e la mia famiglia siamo stati suoi ospiti, e a coltivare progetti per il futuro".

"Nel suo ultimo disco, una canzone splendida recita: anche se il tempo passa, e tu non sei mai la stessa (vita), la voglia che ho di te non l’ho mai persa e se ogni istante ci cambia, se ogni cosa è diversa, c’è amore e resterà nella mia testa : Lucio è sempre stato uno che amava la vita, e l’ha amata fino all’ultimo istante, colpito da un ottimismo drammatico verso l’esistenza, sapendo riconoscere o invocare, anche di fronte ad un dolore, la fede in Dio. Ricordo il suo entusiasmo infantile, questo senso della meraviglia; la sua volontà di essere un po’ indisciplinato, non tanto per il puro gusto di essere originale quanto per rivendicare una libertà tutta sua, una libertà verso la vita. Ricordo la sua generosità immensa, fattosi vicino a tantissime persone, senza platealità ma nel silenzio; se veramente nella nostra vita saremo pesati sull’amore, ecco, Lucio è stato un uomo di amore. E, da ultimo ma su tutto, è stato un uomo di fede, fede vissuta come ricerca mai interrotta;  A Bologna abbiamo presentato insieme il suo ultimo disco, e ricordo la sua voce che ribadiva la bellezza e l’importanza della fede, della ricerca spirituale di Dio. Lucio è stato un cantore della ricerca appassionata di Dio, un ottimista del senso della vita, e non si è mai stancato di anelare a trovarlo".


 

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