Il bisogno di pensare, recensione affaritaliani.it

«Cosa significa pensare e perchè é fondamentale farlo» di Alessandra Peluso 

Affaritaliani.it [Link]

MancusoPENSAREesec.inddÈ scontato pensare? Tutti possono farlo, qualcuno direbbe. E invece no, il cervello è un organo che appartiene a ciascun essere umano, ma la facoltà di pensare no; non tutti infatti, la esercitano. Il pensiero è stato un argomento di importanza rilevante per i mei studi. Il pensiero capace di trasformare la vita se solo si è consapevoli e responsabili nel farlo. Difficile. Tant’è che in occasione della presentazione del libro “Democrazia senza popolo”, presso l’Università del Salento, Carlo Galli chiaramente ha espresso l’incapacità della politica di pensare. E allora, risultano inequivocabili il bisogno e la necessità impellente di utilizzare il Pensiero: Vito Mancuso giustappunto scrive “Il bisogno di pensare”, pubblicato da Garzanti …

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Che classico il liceo classico

È utile? No. Apre la mente? Nemmeno, però lo studio del latino e del greco può aiutarci a ricordare chi siamo, da dove veniamo e cosa ancora possiamo diventare restando “sapiens”

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Intervista a RaiNews24 [Link]

Ricordo da giovane studente del ginnasio e del liceo classico l’obiezione che ricevevo spesso dai miei amici che frequentavano altre scuole e che anch’io, non di rado, muovevo a me stesso: ma a che servono il greco e il latino? Perché tanto dispendio di energie per studiarli? Era il tempo in cui l’inglese non aveva ancora assunto l’importanza (per non dire l’invadenza) odierna, il tempo in cui l’informatica non la conosceva nessuno perché nessuno aveva un personal computer, eppure già allora l’obiezione procedeva come un tarlo nella mente: il greco e il latino, ma non sarebbe meglio studiare altro al loro posto? 

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Se in Chiesa entra l’amore

«Fino a poco fa sarebbe stato inconcepibile il funerale congiunto di una coppia omosessuale che viveva come tale»

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Ci sono molti modi di far fronte a una tragedia: alcuni la possono aggravare cospargendo sale sulle ferite, altri la possono alleviare evocando parole e gesti che aiutano a reggere un dolore che di per sé non può essere umanamente sopportato. È il caso dei genitori di Alex Ferrari e Luca Bortolaso che, di fronte alla tragedia di perdere i figli nel fiore dell’età (morti per le esalazioni di monossido di carbonio in una villetta di montagna dov’erano in vacanza), hanno scelto di far celebrare congiuntamente i loro funerali visto che i due giovani erano uniti da tempo da una relazione d’amore. Il parroco, don Roberto Castegnaro, avrebbe potuto opporsi a tale desiderio a norma dell’articolo 1184, comma 3, del Codice di diritto canonico, secondo cui devono essere privati delle esequie ecclesiastiche «i peccatori manifesti ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli». In base a tale disposizione (la stessa a cui si rifece il cardinal Ruini per negare il funerale religioso a Piergiorgio Welby) egli avrebbe potuto o negare del tutto il funerale religioso ai due giovani, o, per lo meno, evitarne la celebrazione congiunta. Non lo ha fatto, ma è venuto incontro al desiderio dei genitori dichiarando: «Ho accettato di tenere la funzione e solo dopo ho saputo che si trattava di una coppia omosessuale, ma per me non cambia nulla» …

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Ricominciare da Erasmo

Schermata 2018-01-05 alle 14.49.13La “Riforma” (e la relativa “Controriforma” Tridentina) non é ancora entrata nella “postmodernità”. Le religiosità istituzionali e le relative scuole di “spiritualità” legate ciascuna al proprio sistema teologico / dogmatico, faticano a scoprire una spiritualità della pace laicamente concepita, secolarizzata, valida “etsi deus non daretur” (cioé indipendente dall’ipotesi Dio), tenendo conto del fatto che molti uomini e donne sono di fatto “operatori di pace” pur senza appartenere ad alcun credo religioso. Erasmo aveva intuito, evangelicamente, che il valore della Pace comprende tutti i valori umani e divini, perciò si rifiutava di schierarsi con uno o con l’altro dei due eserciti belligeranti. Nella ricorrenza del ciquecentenario della “Riforma” potremmo almeno sanare questa grave contraddizione dichiarando chiuso il conflitto e riconoscendo a Erasmo da Rotterdam, prete cattolico riformatore e maestro universale di umorismo e di pace, il titolo di “dottore della chiesa”. (TDF settembre 2017, p. 16) 

E' stato accusato di essere pusillanime, pauroso, vigliacco dagli uni e dagli altri perché ha avuto il coraggio dell'intransigenza della sua “folle” convinzione che le guerre non portano la pace, e non si può, con la guerra, glorificare il dio della Pace, della Libertà, della Giustizia. Ci sono voluti cinquecento anni di orrori commessi in mome delle “religioni”, delle “libertà”, delle “giustizie” perché il mondo ferito e malato possa capire che l'unica cura possibile della “città del futuro”, la “Nuova Balilonia”, sarà chiamare al proprio capezzale Erasmo, DOCTOR MUNDI.

Numero 6 (giugno/luglio) di “tempi di fraternità” 2018 …

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Il bisogno di pensare – Recensione di Paolo Calabrò

Il bisogno di pensare. Vito Mancuso fra filosofia, scienza e teologia

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Paolo Calabrò 6 dicembre 2017, Filosofia e nuovi sentieri [Link]

Leggere può far male? Come per tutte le cose, l’eccesso porta fuori strada, e il fine della lettura – nutrire il pensiero – può diventare qualcosa d’altro: anestetizzare la propria capacità critica rendendola dipendente dalle opinioni di altri – gli autori di libri e giornali, appunto – finendo, come rilevava Schopenhauer, per “pensare con la testa altrui, anziché con la propria”…

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La fede e la perplessità

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«Il 7 ottobre del 2011 il prof. Vito Mancuso presentò presso la Comunità "La Collina" di Serdiana il suo libro "Io e Dio Una guida dei perplessi" nel corso di una conferenza con molta partecipazione di pubblico dal titolo "La fede e la perplessità”. Da allora è trascorso molto tempo ma le riflessioni del prof. Vito sono sempre attuali e meritano d'essere ascoltate e meditate, soprattutto da chi non ne ha avuto ancora la possibilità di farlo. I messaggi importanti, ripeteva spesso l’amato fratel Arturo Paoli, durano nel tempo, e anzi il tempo ne dischiude tutta la loro ricchezza. Siccome non mi è stato possibile condividere prima questo intervento, ho pensato di farlo ora a distanza di sei anni, perché questo momento coincide anche con la ripresa delle attività della Comunità dopo le vicissitudini attraversate per ragioni ben note agli amici che sempre hanno sostenuto questa preziosa realtà fondata nel 1995 da don Ettore Cannavera, e oggi divenuto un centro d’eccellenza a livello nazionale recentemente riconosciuto anche dal Capo dello Stato che ha conferito a don Ettore una prestigiosa onorificienza della Repubblica». Dino Biggio – La Collina, Serdiana (CA)

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La lettera di Natale 2017 del Centro Balducci

Una rinnovata passione per Dio e per l’uomo insieme a papa Francesco

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Centro E.Balducci Lettera Natale 2017 [PDF]

Care amiche e cari amici il saluto più cordiale e amichevole a tutte voi, a tutti voi. Ci sentiamo sollecitati, anche quest’anno, in prossimità del Natale, a condividere con voi esperienze, riflessioni, dubbi, preoccupazioni, interrogativi e l’esistenza di una possibile speranza. Siamo preoccupati come tanti di voi, per la situazione del mondo attuale, considerando insieme le nostre comunità locali e quella planetaria, nell’interdipendenza sempre più evidente e quotidiana della famiglia umana. Lo siamo anche come uomini e preti per lo scarto evidente tra il segno straordinario della presenza, delle parole e dei gesti di papa Francesco e la scarsa ricaduta nelle Diocesi e nelle parrocchie in diverse delle quali si procede come se il Vescovo di Roma non ci fosse …

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Il Bisogno di Pensare – Quarta edizione

VITO MANCUSO - Il Bisogno di Pensare 

Quarta Edizione in libreria per Garzanti

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Scoprire cosa veramente voglio è essenziale per scoprire chi veramente sono. Dove traete l'energia per camminare in equilibrio sulla fune della vita? La cosa più importante in questa vita è non perdere la propria anima.

«Perché vivete? Quale scopo date al vostro essere qui? Cosa volete da voi stessi?»

In questo nuovo libro Vito Mancuso ingaggia un dialogo serrato con i suoi lettori per risalire alle sorgenti di un bisogno primordiale dell’uomo, di una speciale capacità che ci caratterizza in modo peculiare distinguendoci da tutti gli altri esseri viventi: il nostro bisogno di pensare. È da questa urgenza interiore, strettamente legata al desiderio e al sogno di una vita diversa e migliore, che Vito Mancuso ci sprona a tornare a «pensare con il cuore», senza barriere, preconcetti o tabù, e senza altro dogma che la ricerca costante del Bene. Così, nel movimento ora logico ora caotico delle nostre esistenze, questo libro diventa una guida capace di orientarci in quei momenti in cui siamo chiamati a scegliere se resistere strenuamente oppure arrenderci al flusso della vita. E, nei tempi sempre più indecifrabili che ci troviamo ad affrontare, ci sprona a prestare attenzione al valore infinito di ogni istante, per raggiungere quella desiderata pace interiore, quell’equilibrio tanto atteso di chi ha finalmente trovato un senso al suo essere al mondo.

"Il bisogno di pensare" e ciò che ci distingue dagli altri esseri viventi – Il Libraio [Link]


«L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante… sforziamoci dunque di pensare bene.» Blaise Pascal

«Il fatto che l'uomo, non soltanto pensi, ma possa anche dire a se stesso “Io penso”, fa di lui una persona.» Immanuel Kant

«L’espressione corretta di un pensiero produce sempre un mutamento nell'anima; il pensiero è rafforzato oppure superato. Per i pensieri l'espressione giusta è un’ordalia.» Simone Weil

«Mi angustiano le persone che non pensano, che sono in balìa degli eventi. Vorrei individui pensanti. Questo è l’importante. Soltanto allora si porrà la questione se siano credenti o non credenti.» Carlo Maria Martini

«La differenza rilevante non passa tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensantiNorberto Bobbio

«Gli chiesi perché pensasse che i bianchi fossero tutti pazzi. “Dicono di pensare con la testa”, rispose. “Ma certamente. Tu con che cosa pensi?” Gli chiesi sorpreso. “Noi pensiamo qui”, disse, indicando il cuore.» colloquio tra Carl Gustav Jung e il capo indiano Lago di Montagna

«Coloro che non sono innamorati della bellezza, della giustizia e della sapienza sono incapaci di pensieroHannah Arendt

ISBN 9788811675693 – Collana SAGGI – Casa Editrice GARZANTI 

Aree tematiche – Novità in libreria, Saggi – Dettagli:192 pagine

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LUTERO discorsi a tavola

Introduzione, traduzione e note di Leandro Perini. Nuova edizione a cura di Domenico Segna

LuteroI «Discorsi a tavola» sono una raccolta spuria di pensieri e osservazioni di Lutero, iniziata da Konrad Hertz nel 1531 e continuata negli anni da altri discepoli che, armati di taccuini, trascrivevano tutto quanto usciva dalla bocca del maestro. In tono informale e sciolto, il Lutero degli ultimi anni esprime la sua opinione su quanto gli veniva chiesto dai suoi commensali, inizialmente poveri e studenti universitari, poi via via personaggi più influenti e fedelissimi seguaci. I discorsi non hanno mai il piglio di una lezione ex cathedra: piuttosto rappresentano una riflessione piana e distesa sui temi della vita e della fede, con non rare concessioni al motto di spirito e alla tradizione popolare. Ne nasce un'opera in cui un Lutero vivo e spontaneo si sostituisce al teologo più rigido e perentorio che ritroviamo nei testi pensati e organizzati per la stampa.


Martin Lutero Riformatore religioso tedesco, venne avviato agli studi di giurisprudenza. Nel 1505 entrò nel convento degli Eremiti agostiniani di Erfurt e ricevette, dopo due anni, gli ordini sacerdotali. Assegnato all’università di Wittenberg, tenne lezioni di esegesi biblica commentando i Salmi. Contemporaneamente, deluso dalla cultura religiosa di derivazione aristotelico-tomista, iniziò lo studio di S. Agostino, elaborando le basi della sua teologia… Continua a leggere

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