L’anima e il suo destino


Descrizione dell'opera

Il principale obiettivo del libro consiste nella fondazione del concetto di anima e della plausibilità della sua immortalità. Tale fondazione viene intrapresa di fronte alla coscienza laica, cioè a quella dimensione della coscienza, presente in ogni uomo, che ricerca la verità per se stessa. Ciò che il lettore guadagna leggendo L’anima e il suo destino è la possibilità di pensare razionalmente il concetto di esistenza personale dopo la morte, che viene così strappato al fideismo cui oggi è affidato.

L’opera si può suddividere in tre parti. La prima parte (capitolo 1) presenta il metodo argomentativo che caratterizza la teologia di Vito Mancuso, un metodo che esclude ogni ricorso al principio di autorità per basarsi invece sul principio del logos, unica condizione per sussistere di fronte alla coscienza laica e soprattutto per sostenere legittimamente la pretesa teologica di parlare nel nome della verità. La parte finale del capitolo istituisce il problema contenutistico cui il libro intende dare una risposta, cioè la domanda sulla possibilità di una vita oltre la morte, mostrando la situazione aporetica nella quale si trova oggi la teologia.