Non vivo per me, ma per la generazione che verrà

«Non vivo per me, ma per la generazione che verrà» Vincent van Gogh

                     

Una riflessione di Stefano Dell'Antonio (Carabiniere per la tutela forestale) [PDF]

 

foto di Pierluigi Orler

 

 

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Forse anche gli alberi caduti in questi giorni nei boschi delle Dolomiti pensavano alle prossime generazioni. Forse pensavano solo ad adagiarsi, senza rovinare a terra e provocare il caos. Nel loro tempo, nella loro dignità, guardandoli bene e ascoltandoli bene, si avverte una sottile, rassegnata fragilità. – «Non è così che doveva finire» – sembra dicano tra la nebbia, – «non è così che vogliamo ricordarli» – diciamo noi -.

Passando in questi giorni, solleviamo lo sguardo e la vista si perde, non vede ma, l’essenziale è invisibile agli occhi e allora sentiamo e guardiamo col cuore. Guardiamo una parte di noi che non c’è più, sentiamo i respiri di quei burattini giganti dai fili tagliati, sentiamo un vuoto attorno e dentro che non vuole andare via, rimane qui, lì, con noi, con tutti noi esseri viventi, credenti e  pensanti.

Già, è in questi frangenti che dall’altra parte della nostra luna fa capolino una strana spiritualità nascosta, un sentire naturale e ancestrale che profuma di resina e frasca, di caccia, fuoco, grotta, coraggio e paura.

Con questi alberi cade e se ne va una parte di quella fiducia che a volte chiamiamo sicurezza, altre volte luogo, altre ancora NOI.

Era lì e sarà ancora lì, tra gli alberi, nel bosco, che cercheremo e troveremo le nostre radici, se vorremo capire l’anima che ci abita, ci sorride e ci unisce al mondo nel cuore dell’Esistenza. Sarà lì che torneremo a crescere e a vivere.

Per noi e per la generazione che verrà.

Stefano Dell’Antonio, 5 novembre 2018

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Vito Mancuso e La via della Bellezza

Vito Mancuso e La via della bellezza come via della salvezza,

una sfida per il pensiero che si interroga sul destino dell'uomo contemporaneo, di Rossana Rolando.

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Vito Mancuso e La via della Bellezza [PDF] – Persona e Comunità [Link]

Nella presentazione del suo ultimo libro “La via della bellezza, presso il Centro Balducci, Vito Mancuso riprende un racconto di Kafka. In esso si narra la storia di un vecchio imperatore, ormai prossimo alla morte, che intende mandare un messaggio ai suoi sudditi, a tutti e a ciascuno: al più lontano, al più anonimo, al più misero. Chiama un suo servitore e gli affida questo compito, facendosi ripetere le parole appena sussurrate, tanto è importante quello che vuole comunicare. Il messaggero si mette in viaggio, ma incontra mille ostacoli all’interno dello stesso palazzo imperiale, senza poterne uscire e senza quindi mai arrivare ai destinatari. Questi ultimi però attendono alla loro finestra sognando e pensando che infine qualcuno dovrà giungere …

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Indagine sulla Bellezza

UN’INDAGINE SULLA BELLEZZA DALLA NOTTE DEI TEMPI AI GIORNI NOSTRI

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Bello, bellezza, un sostantivo ed un aggettivo che oggi appaiono quasi inflazionati, ma la riflessione intorno ad essi è da sempre al centro della speculazione dell’uomo. Cosa è bello e quali sono i canoni della bellezza? Vito Mancuso, in un libro che consigliamo tra le strenne di Natale, ci offre un excursus sul tema puntuale e gustoso, approfondito e sintetico al tempo stesso. Nonostante le differenze di epoche, culture, religioni, la bellezza resta un mistero che non ci esime dall’indagarlo. Subito dopo Dio, essa rimane l’oggetto d’indagine più affascinante ed imprescindibile, collegandosi al Creatore stesso come sua impronta indelebile. Mancuso ci presenta una riflessione che diventa un’avventura alla ricerca delle sorgenti della bellezza, per poter riconoscere la bellezza stessa in tutte le sue più svariate epifanie, per gustarla appieno, per farne un nutrimento dell’anima e del pensiero. Convince molto anche la tripartizione che Mancuso fa dei tre grandi campi di indagine sulla bellezza: la natura, l’essere umano, l’arte. Di grande sintesi appaiono i capitoli di approfondimento sull’arte contemporanea e sulla musica. L’indice è già indicativo di un approccio al libro che incanterà il lettore, tenendolo attaccato al libro dalla prima all’ultima pagina, come se si trattasse di un romanzo. In realtà è come se lo fosse, perché Mancuso ci offre una sorta di biografia della bellezza per spunti tematici. La bellezza e il dolore: il sublime e la bellezza interiore: temi che trovano spazio esauriente e compendioso nel volume. In appendice il filosofo declina in maniera comprensibile la terminologia sottesa al campo di indagine della bellezza stessa: armonia, arte, bellezza, caos, cosmo-natura, eleganza, estetica, fascino, forma, gloria, grazia, gusto, meraviglia, proporzione, splendore, stile, sublime.  Sulla via della bellezza, Mancuso traccia un percorso che va oltre la pura dissertazione estetica per diventare una sorta di storia poetica del sentimento del bello. Dopo aver letto questo libro si guarderà il mondo con occhi diversi, pronti a cogliere ogni impercettibile espressione estetica.

Recensione pubblicata in www.12mesi.it, venerdì 14 dicembre 2018

12mesi.it [Link]

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Fuoco e cenere, la crisi della Chiesa.

Documentario di Guido Ferrari e Patrik Soergel

Il documentario affronta il tema della crisi della Chiesa dovuta alla mancanza di risposta ai bisogni di ricerca interiore, di autonomia. Intervengono il cappuccino Andrea Schnöller, il teologo Vito Mancuso, il lama tibetano Tenzin Wangyal Rinpoche, il filosofo della scienza Ervin Laszlo.

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Il vero nome della fedeltà

Vito Mancuso ai TAM TAM TALKS di Generali Italia

Vito Mancuso basa il suo intervento sul concetto di fedeltà approfondito nel suo libro "Il coraggio di essere liberi" (2016) collegando fedeltà e libertà, e definendo la libertà come fedeltà al proprio sé.

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L’avversario – Torino Spiritualità 2018

TORINO SPIRITUALITÀ Carignano domenica 30 settembre
VITO MANCUSO – L’AVVERSARIO

Da dove viene l’Avversario, colui che per definizione si contrappone e dice di no? Come ha potuto avere origine e come può ancora oggi sussistere questo inquietante personaggio, se è vero che l’unica divinità ha creato tutte le cose come buone? È forse Dio il responsabile del Diavolo? O forse occorre distinguere la diabolicità come fenomeno che l’essere umano scopre dentro di sé, e talora purtroppo realizza, dal Diavolo in quanto ente personale, che della diabolicità è solo una personificazione? La lezione di Vito Mancuso percorre origine, esistenza e significato di un nesso che rappresenta al meglio, per l’immaginario occidentale, il mysterium iniquitatische che è di fronte e dentro di noi.

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San Francesco e il Cantico delle creature

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Vorrei riflettere sullo scritto più famoso di Francesco d’Assisi, che è al contempo la pagina più antica della letteratura italiana, nella luce del venerdì santo, lo leggerò come un canto della creature sotto la croce, al cospetto della sofferenza che attraversa la vita e che è la vita, come insegna la prima nobile verità del Buddha che parla della natura vivente come di “un aggregato di dolore” (Il grande discorso della distruzione della brama, ed. it. p. 33). Il Cantico della creature diviene così una Via crucis delle creature, ma forse questa è l’unica prospettiva per rimanere fedeli alla verità dell’esistenza…

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