La forza necessaria per non avere paura della nostra Terra

schermata-2016-11-01-alle-14-18-57La paura è più potente di noi, nessuno le sfugge, per questo dagli antichi era considerata una divinità. La dea paura è sottile e aggressiva, si manifesta all’improvviso, a qualunque orario, a volte per ragioni oggettive, a volte per un semplice capriccio della mente, stringe lo stomaco e colora tutto il mondo di nero. Dal 24 agosto questa divinità minacciosa si aggira in molti abitanti del centro Italia deformandone il tempo e lo spazio vitale. Tale paura è tra le più dure da sopportare in quanto scuote il rifugio interiore: quegli oggetti e quei luoghi che prima davano sicurezza come la casa, il paese, il bellissimo territorio, ora suscitano un sentimento ambiguo perché sono divenuti anche sorgente di paura. Per questo uno dei lavori più necessari, dopo le preliminari incombenze materiali, è proteggere la fortezza interiore, la sorgente di energia vitale. Ma come? 

Di fronte al terremoto occorre avere coraggio anche dal punto di vista intellettuale, non mentire a se stessi, sopportare la verità della natura per quello che è. In questa prospettiva chiedo: in che anno siamo? Se ci collochiamo nella scala dei tempi della Terra, il nostro 2016 e le date degli altri calendari umani quasi scompaiono, perché alle nostre spalle vi è molto di più che non le poche migliaia di anni da loro conteggiate: vi sono raggruppamenti di decine di migliaia di anni detti epoche, di milioni di anni detti periodi, di centinaia di milioni di anni detti ere, di miliardi di anni detti eoni. Sono tutti tentativi della mente di capire in che anno siamo, non in relazione a un evento della nostra piccola storia (la nascita di Gesù o di Buddha, il viaggio di Maometto…), ma in relazione alla Terra, a questa nostra madre molto più grande e più vecchia di noi. Ma la Terra è davvero madre, o non è piuttosto matrigna? E se è madre, perché a volte tradisce i suoi figli? In realtà io non penso che la Terra tradisca, né in generale penso che siamo al cospetto di un evento che possa essere connotato in termini di tradimento, o peggio ancora di punizione, di castigo, di collera di Dio. 

La Terra non tradisce perché queste sue scosse le sono necessarie per la sua organizzazione. Così facendo però essa produce quella instabilità da cui nasce e si diffonde l’informazione, grandezza fisica non materiale che attraversa la materia e la plasma, e che è la ricetta della vita. L’informazione nasce dall’instabilità del sistema Terra: se la Terra fosse un sistema stabile, non avremmo informazione e neppure quella delicatissima disposizione della materia che chiamiamo vita. Ne viene che se noi siamo al mondo è anche grazie ai terremoti e in genere all’instabilità del nostro pianeta. Se sulla Terra vi è evoluzione, è grazie all’instabilità del sistema. Dal medesimo fenomeno che produce terremoti e morte germinano organizzazione e vita. Questi ragionamenti possono eliminare la paura? Ovviamente no. Però possono contribuire a riconciliare la mente con la natura e a non perdere l’energia vitale più che mai necessaria per affrontare con coraggio la prossima ricostruzione.

Vito Mancuso Repubblica del 29 ottobre 2016