Weil Kant e Plotino le novità dei Grandi libri dello Spirito

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SIMONE WEIL L’attesa della verità a cura di Sabina Moser

«Viviamo in una società che è diventata una macchina per infrangere i cuori, per schiacciare gli spiriti, per fabbricare incoscienza, stupidità, corruzione»: così scriveva nel 1934 la venticinquenne Simone Weil. In questo nostro tempo di grande disagio, solo la ricerca della verità, fine autentico della vita umana, può dare una risposta allo smarrimento e all’angoscia dell’uomo. La riscoperta della Weil, di cui si propongono alcuni dei testi più noti insieme a una scelta di pensieri dai Cahiers ordinati per temi, è un validissimo aiuto per intraprendere quel cammino interiore che può condurre l’uomo a ritrovare sé stesso, le sue radici e il senso del suo esserci. 

Sabina Moser è studiosa del pensiero weiliano, cui ha dedicato: Uno sguardo nuovo. Il problema del male in Etty Hillesum e Simone Weil (con B. Iacopini, 2009), La fisica soprannaturale. Simone Weil e la scienza (2011), Il «credo» di Simone Weil (2013).


KANT Il male radicale a cura di Roberto Celada Ballanti

Il male è l’enigma su cui ogni uomo è chiamato a interrogarsi. Esso esprime il fondo tragico dell’esistenza al di là delle consolanti risposte delle religioni rivelate. C’è nell’uomo, che Kant paragona a un legno storto, una innata e insopprimibile tendenza alla malvagità che lo spinge ad allontanarsi dalla legge morale radicata nel suo cuore. La dottrina biblica del peccato originale viene reinterpretata da Kant come espressione del limite, della fragilità, della finitezza dell’uomo. Nella sua filosofia della religione, di cui questo volume offre una sintesi attraverso testi tratti da La religione nei limiti della semplice ragione e altri scritti, riecheggia l’inconsolabile lamento di Giobbe di fronte alla sofferenza del giusto: e proprio nella cifra di Giobbe si inscrive il senso più autentico della ricerca kantiana sull’etico e sul religioso.

Roberto Celada Ballanti insegna Filosofia della religione presso l’Università di Genova. Tra i suoi lavori: Pensiero religioso liberale (2009), Filosofia e religione. Studi su Karl Jaspers (2012), Religione, storia, libertà (2014). 


PLOTINO La bellezza a cura di Benedetta Selene Zorzi

«Rientra in te stesso e guarda: se non ti vedi ancora bello, imita lo scultore di una statua che deve diventare bella. Egli toglie, appiana, liscia, ripulisce le impurità, fino a che non si mostri la bellezza che rifulge sul volto». Che posto ha la bellezza nella vita dell’uomo, e qual è il suo significato? Per Plotino essa è manifestazione visibile del divino: per mezzo della contemplazione del bello l’uomo può intraprendere quel cammino di purificazione, di riscoperta di sé e di elevazione spirituale che lo riconduce alla scintilla divina da cui tutto scaturisce. Questo itinerario viene qui delineato attraverso il trattato Sulla bellezza e una selezione di testi delle Enneadi che ci guidano alla scoperta del più grande spirito laico del mondo antico. 

Benedetta Selene Zorzi, benedettina, è docente di Patrologia e storia della teologia. Tra le sue pubblicazioni: Desiderio della bellezza da Platone a Gregorio di Nissa (2007), Antropologia e teologia spirituale (2014), Al di là del «genio femminile» (2014).